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venerdì 5 agosto 2011
Aggiornamento notizie 4/08/11
Lotta dur con standard e pur? No grazie.
di Giorgio Cremaschi
L’incontro tra Berlusconi e le parti sociali è una colossale bufala, perché tutto ciò che lo ispira si sta rivelando pura aria fritta. Il Presidente del Consiglio, alla Camera, ha spiegato che la crisi è dovuta solo a eventi internazionali, con i quali il governo non c’entra nulla e che l’unica cosa seria che si può fare è andare avanti con lo spirito di unità nazionale, con il confronto con le parti sociali e con la distruzione dello Statuto dei lavoratori. L’opposizione ha dato un chiaro esempio del suo stato confusionale, chiarendo che non è in grado di andare oltre la pur sacrosanta richiesta delle dimissioni del Presidente del Consiglio. In questo contesto l’appello delle parti sociali, riecheggiato sugli articoli di fondo dei principali giornali italiani, si rivela anch’esso come parte e non soluzione della crisi.
Ancora una volta tutto il palazzo si orienta a chiedere sacrifici, come nel ’92, senza avere il coraggio di annunciare una sola misura che affronti davvero il tema della speculazione finanziaria e della crisi del debito. Discontinuità per la crescita, che vuol dire? Ognuno dei firmatari dell’appello ha, una ricetta diversa. E non può che essere così, visto che se non vuole suicidarsi, la Cgil dovrà chiedere che la crisi la paghino i ricchi e la finanza, mentre le banche e la Confindustria pretenderanno che la paghino tutta i lavoratori e i pensionati. Vedendo il dibattito di ieri alla Camera si capisce perché, nonostante i suoi fallimenti, Berlusconi resti lì. Perché l’alternativa al suo governo oggi sprofonda in una montagna di chiacchiere e intenzioni confuse. D’altra parte l’attacco della speculazione all’Italia avviene sull’onda del massacro sociale in corso in Grecia. E’ evidente, allora, che un furbone come Berlusconi può anche sostenere, insieme a Tremonti, che tra coloro che lo vogliono scalzare ci sono anche quelle forze economiche che pensano che sinora il governo sia stato troppo buono, troppo poco feroce. Guardacaso, l’amministratore delegato della Fiat, Marchionne, ha attaccato il Presidente del Consiglio proprio ora. Fino a che non si chiarirà che l’alternativa alla destra non è un governo delle banche e della finanza, che smantella lo stato sociale usando l’unità nazionale per non avere contestazioni, fino a che non comparirà una vera alternativa sociale e politica a questo governo, la crisi politica italiana continuerà a degradare e con essa quella economica e sociale.
Non è un caso che un economista liberista tanto amato dalla sinistra, Francesco Giavazzi, si sia improvvisamente innamorato di Berlusconi. Può succedere, se l’unica cosa che si ha da proporre al governo è tagliare i salari, privatizzare, liberalizzare.
Non sarà l’alleanza tra opposizioni e speculazione finanziaria che manderà via questo governo e i suoi disastri, ma solo la rottura con la speculazione internazionale e con i poteri economici che la guidano.
Lotta dur con standard e pur? No grazie.
4 agosto 2011
www.lacgilchevogliamo.it
----- Original Message -----
From: lavoro.prc
Sent: Thursday, August 04, 2011 7:26 PM
Subject: I: CRISI - FERRERO (PRC - FEDERAZIONE DELLA SINISTRA): BERLUSCONI E' SOLO UNA PEDINA, E' TRICHET IL CAPO DEGLI SPECULATORI.
Roma, giovedì 4 agosto 2011
COMUNICATO STAMPA
CRISI – FERRERO (PRC – FEDERAZIONE DELLA SINISTRA): BERLUSCONI E’ SOLO UNA PEDINA, E’ TRICHET IL CAPO DEGLI SPECULATORI.
Paolo Ferrero, segretario nazionale di Rifondazione Comunista ha dichiarato:
“Sulla speculazione si raccontano un mucchio di frottole.
In realtà il capo degli speculatori risponde al nome di Trichet, Presidente della Banca Centrale Europea.
E’ infatti evidente che la speculazione ha luogo di esercitarsi in Europa (e solo in Europa) è grazie alle deliranti politiche della BCE che si rifiuta pervicacemente di acquistare i titoli degli stati direttamente sul mercato primario.
E’ sempre più evidente come la speculazione finanziaria – resa possibile dalle politiche neoliberiste della BCE – venga utilizzata per distruggere il welfare e i diritti dei lavoratori in Europa.
Da questo punto di vista occorre dire con chiarezza che Berlusconi è solo una pedina del gioco, il capo degli speculatori e dell’attacco ai lavoratori è Trichet”.
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Ufficio stampa Prc-SE
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Roma, giovedì 4 agosto 2011
COMUNICATO STAMPA
MIGRANTI - FERRERO (PRC - FEDERAZIONE DELLA SINISTRA): IN PUGLIA RIVOLTA CONTRO IL CAPORALATO.
Paolo Ferrero, segretario nazionale del Prc, ha dichiarato
"A Nardò è giunto al sesto giorno lo sciopero dei lavoratori migranti di Nardò, sfruttati nell’agricoltura da padroni e caporali hanno ottenuto l’apertura di un tavolo di trattative diretto fra aziende e braccianti. Si tratta di una sacrosanta rivolta di oltre 200 braccianti che sono riusciti ad imporre che si discuta di un salario decente, che si combatta l’intermediazione schiavistica dei caporali, che si rispettino le condizioni di dignità necessarie anche per lavori così faticosi e usuranti.
Il primo incontro avverrà lunedì, i lavoratori continueranno a non accettare una paga inferiore al dovuto e ad appoggiarsi alle uniche strutture che sinora si sono spese al loro fianco, le Brigate di Solidarietà Attiva e l’associazione Finis Terrae.
Rifondazione Comunista sostiene fino in fondo la rivolta dei braccianti contro il caporalato e penso che le istituzioni - a tutti i livelli - dovrebbero darsi da fare a sostenere queste lotte, le uniche che possano battere sul serio il lavoro nero”."
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Ufficio stampa Prc-SE
ancora
IN MARCIA !
GIORNALE DI CULTURA, TECNICA E INFORMAZIONE POLITICO SINDACALE, DAL 1908
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La penisola del lavoro, una lunga linea di sangue e indifferenza
L'APPELLO PER LA SALUTE E LA SICUREZZA
E' PUBBLICATO SUL SITO DELLA RIVISTA www.inmarcia.it
CON L'INVITO ALLA MASSIMA DIVULGAZIONE
SU ALTRI SITI, LISTE E GRUPPI DI DISCUSSIONE
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Chi Vi scrive è un gruppo di persone: Rls, operai, liberi professionisti, tecnici prevenzione Asl, familiari vittime del lavoro, che ha cercato e cerca in tutti i modi e con un impegno quotidiano, di tenere viva l'attenzione sulla carenza di prevenzione, protezione e sul dramma delle morti sul lavoro, chiamate ancora ed inaccettabilmente "morti bianche".
L'uso dell'aggettivo "bianco" è fuorviante e sbagliato, perché sono sporche, di calcinaccio, di nerofumo, di terra e di sangue, inaccettabile perché allude all'assenza di una responsabilità per l'accaduto: NESSUN RESPONSABILE, NESSUN COLPEVOLE, NESSUNA GIUSTIZIA!!!.
Quello che non si dice in modo chiaro e netto e non si scrive mai abbastanza è che i morti sul lavoro quasi mai sono dovuti alla fatalità o alla “leggerezza” delle vittime (quasi che per una leggerezza fosse plausibile una sorta di ‘pena di morte’ immediata, sul campo e senza processo), ma il più delle volte sono causati dalla decisione dei responsabili di “tagliare”, sia nelle risorse sia nei tempi di lavorazione, imponendo prestazioni sempre più elevate e veloci, consapevoli del rischio conseguente sulla prevenzione, formazione e sicurezza
Andrebbero quindi chiamati col loro nome e molti sarebbe giusto definirli omicidi... LEGGI TUTTO
Per aderire scrivere a Marco Bazzoni - bazzoni_m@tin.it
OPG di Montelupo. Mozione, prima firmataria Monica Sgherri, per il superamento della struttura.
Firenze, 4 agosto. Ospedale Psichiatrico Giudiziario di Montelupo Fiorentino. Una struttura da superare, così da dare attuazione alla normativa nazionale e al protocollo d’intesa già sottoscritto dalla Regione con il DAP, superamento tanto più necessario ed urgente alla luce di quanto riscontrato dalla Commissione Parlamentare d’Inchiesta sul servizio Sanitario che ha rilevato, come appreso, una condizione di radicale degrado per questa struttura vecchia di centotrenta anni, inadeguatezza igenico sanitaria, e strutturale. Così Monica Sgherri – Capogruppo di Federazione della Sinistra – Verdi” in Consiglio Regionale spiega la ratio della mozione presentata oggi – di cui è prima firmataria e sottoscritta anche dai consiglieri Lastri (PD), Gazzarri (IDV) e Ciucchi (Misto – PS) - che impegna la Giunta ad attuare appunto quanto previsto dalla normativa e dal protocollo sottoscritto per andare in questa direzione. La situazione – spiega Sgherri - della struttura di Montelupo appare, a quanto appreso, assolutamente inadeguata e grave, come sottolineato anche dal Garante Regionale delle persone private della libertà personale, ed è quindi urgente oltre che necessario procedere -attraverso l’applicazione della normativa e del Protocollo o valutandone uno alternativo con l’amministrazione penitenziaria – ad un suo superamento. L’obiettivo è che si giunga, attraverso una serie di misure – per altro indicate nelle normative medesime – al trasferimento in una struttura sul territorio a carattere prettamente sanitario e quindi di cura, superando quindi la logica di “carcerazione” di realtà come l’OPG di Montelupo.
COMUNICATO
Più di 600 adesioni all'appello "Dobbiamo fermarli"
Sono ormai più di seicento le adesioni all’appello lanciato appena
sabato scorso per la creazione di un fronte comune contro il “governo
unico delle banche” che sta strangolando le condizioni di vita, i
diritti, lo stato sociale in parecchi stati europei.
Sono dunque centinaia le lavoratrici e i lavoratori, i sindacalisti
della Cgil o dei sindacati di base, gli attivisti dei beni comuni, gli
ambientalisti, le femministe, gli intellettuali, i militanti e i
dirigenti della sinistra che sostengono i 5 punti proposti
dall’appello per una ripresa della mobilitazione sociale nel prossimo
autunno. Questi punti, in sintesi, sono:
- una moratoria sul debito creato dai giganteschi interessi
che vengono pagati alle banche e alla speculazione finanziaria, che
(ce lo dicono le notizie dei mercati di questi giorni) stanno puntando
sull'Italia molte delle loro carte;
- l’azzeramento delle spese militari e la cessazione delle
missioni militari italiane;
- il ripristino di tutti i diritti e le conquiste sottratti ai
lavoratori in nome della competitività e del mercato, in realtà in
favore dei profitti di un padronato rapace;
- la difesa intransigente dei beni comuni in favore di uno
sviluppo ecocompatibile;
- una difesa a fondo della democrazia, nel paese e nei luoghi
di lavoro, contro il potere e i privilegi di tutte le “caste”.
Si tratta di punti certamente alternativi alla politica economica e
sociale del governo Berlusconi, ma profondamente diversi anche dalle
scelte che hanno guidato la politica dei governi di centrosinistra.
I firmatari dell’appello (a cui si può aderire inviando una mail a:
appello.dobbiamofermarli@gmail.com o inviando un fax al numero
06.45442688) intendono ritrovarsi a Roma il 1° ottobre per lanciare un
movimento unitario contro lo strapotere delle banche che stritolano le
nostre vite.
tutti gli aggiornamenti su: www.rete28aprile.it
leggi il testo dell'appello -
http://www.rete28aprile.it/index.php?option=com_content&view=article&id=2061:300711-dobbiamo-fermarli-&catid=10:primo-piano&Itemid=29
vedi l'elenco dei promotori dell'Appello -
https://sites.google.com/site/appellodobbiamofermarli/home/firme-dei-promotori
vedi le firme -
https://sites.google.com/site/appellodobbiamofermarli/home/elenco-adesioni-1
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