Applicare subito
il referendum sull’acqua
Subito dopo il
referendum, ORIZZONTI ospitò un nostro intervento intitolato ”urgono risposte serie”, dove si faceva
presente che l’ampiezza della partecipazione popolare e le percentuali
travolgenti di SI (“bulgare” si sarebbe scritto una volta) non permettevano
margini di manovra né errori sulla questione dell’acqua: il risultato andava
applicato subito, nonostante la casta della tecnocrazia (cioè quelli che
decidono con i soldi nostri, ma nessuno li ha votati) in Toscana già
cominciasse a darsi da fare per annullare la volontà popolare. E, infatti, il
Sindaco di Lamporecchio, dopo aver sventolato la bandiera dei SI all’acqua bene
comune con tanto di foto sui giornali, alla prima occasione ha piegato la testa
ai voleri della tecnocrazia (ATO 2, ACQUE spa) e all’assemblea del 25 luglio
scorso ha votato una deliberazione che smentisce le dichiarazioni dei giorni
felici del referendum: in quella Delibera c’è scritto chiaro e tondo che Acque
spa può continuare ad applicare le stesse tariffe di prima e che i cittadini
possono aspettare i comodi di un governo nazionale moribondo che ha solo il
pensiero di salvare dalla galera il Capo e che certo non farà nulla per
rispettare il volere dei
cittadini. In pratica i sindaci (quasi tutti PD, naturalmente) che fanno parte
della assemblea dell’Autorità di
Ambito Territoriale Ottimale (AATO) 2 del Basso Valdarno hanno deliberato di
mantenere tutto come prima. Ma allora che l’abbiamo fatto a fare il Referendum
e perché il PD si è mosso (gli ultimi giorni a dire il vero) per far votare SI?
Lor signori sostengono che bisogna aspettare. Peccato che la Corte
Costituzionale, nella sentenza del 12 gennaio 2011 con cui aveva dichiarato
ammissibile il referendum e ne aveva chiarito i possibili effetti, avesse già
affermato che l’eliminazione del capitale investito dal calcolo della tariffa
sarebbe stato direttamente applicabile dopo la vittoria del sì. Per altro, lo
stesso parere legale a cui l’assemblea dell’AATO fa riferimento nella propria
delibera ricorda la necessità di adeguarsi al risultato del referendum una
volta pubblicato in Gazzetta Ufficiale. Pubblicazione avvenuta il 20 luglio
scorso, ossia prima dell'assemblea in questione. Qualcuno fa il furbo e allora,
noi di Sinistra per Lamporecchio,
abbiamo deciso di stanare i furbetti e abbiamo presentato al Consiglio Comunale
di Lamporecchio una mozione che impegni il sindaco Chiaramonte a richiedere una
nuova convocazione dell'assemblea dell’AATO 2, con un unico punto all'ordine
del giorno: l’adeguamento della tariffa del sistema idrico all'esito del
referendum. In quella sede, per rispetto della volontà popolare e della
legalità, chiediamo che i sindaci che si sono espressi per i 4 SI ai referendum
si facciano parte attiva per chiedere l’immediata eliminazione dalla bolletta
della quota prima destinata a remunerare il capitale investito e ad applicare
correttamente l’esito del voto popolare dello scorso giugno. Che faranno il
Sindaco e la maggioranza in Comune tutta PD? Da che parte staranno: con i 27
milioni di SI all’acqua bene comune o con i tecnocrati che al riparo degli
sguardi di tutti gestiscono pezzi dello Stato come fossero cosa loro?
Ivano
bechini
SINISTRA PER LAMPORECCHIO
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