Solidarietà per la compagna Daria Faggi
Vorrei esprimere la mia sincera solidarietà all’architetto Daria Faggi che in qualità di responsabile e militante del sindacato Unione Inquilini ha ricevuto inaspettatamente la comunicazione di essere oggetto di indagini dalla procura della Repubblica, a seguito di un verbale redatto da una volante intervenuta su chiamata del 113 in presenza dello sfratto esecutivo del 7 aprile in via Mulinacci.
Anche perchè sinceramente sono portato a pensare che si sia trattato di un errore o di un fraintendimento probabilmente frutto di sottovalutazione o semplicemente scarsa conoscenza di come funzionano le dinamiche delle contrattazioni tra le parti in situazioni di questo tipo
Per quanto mi è riuscito capire auspico e penso ragionevole che la cosa non abbia un seguito e finisca tutto qui. Tuttavia alcune riflessioni anche di carattere politico, in merito all’atto in se, non possono essere date per scontate o comunque ritenute di scarsa rilevanza.
La prima ovviamente è quella che intanto ci descrive un quadro di drammaticità intorno al problema emergenza abitativa, a cui ne lo Stato ne gli EE. LL riescono più a dare risposte adeguate, certamente in una situazione progressivamente aggravata dalla crisi economica ma che rischia di allargare la falla a causa dei tagli ai comuni e all’azzeramento del fondo di solidarietà. Dove pertanto emerge uno scenario estremamente delicato, in cui la funzione conflittuale delle parti in causa diventa elemento essenziale affichè un dramma come quello di trovarsi improvvisamente sulla strada, non si tramuti in tragedia.
Nella nostra città questo continuo rapporto conflittuale tra padroni di casa e inquilini e il confronto, la collaborazione con assessorati alla casa, con Casalp, con gli Uffici Giudiziari e le forze di polizia è sempre stato finalizzato a trovare soluzioni possibili e che in qualche modo trovassero soddisfazioni tra le parti.
L’altra considerazione di carattere più generale deriva proprio dalla lettura degli effetti dentro la crisi stessa, non solo non è sostenibile, ma neanche lontanamente pensabile che poichè esiste una situazione diffusa di progressivo impoverimento di intere fasce sociali, poichè questo Governo non è in grado di dare risposte adeguate, ogni mobilitazione tesa alla difesa di diritti fondamentali come la casa, il salario o il lavoro debba essere considerato un problema di ordine pubblico.
Silvio Lami capogruppo PRC Provincia di Livorno
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