7 novembre 1917 – 7 novembre 2011
Attualità della Rivoluzione Socialista d’Ottobre
Ogni 7 novembre i comunisti, i rivoluzionari, gli elementi avanzati del proletariato ricordano e festeggiano l’anniversario della gloriosa Rivoluzione Socialista d’Ottobre.
Fu il più grande avvenimento del secolo scorso, che permise la conquista del potere da parte del proletariato, che realizzò la sua egemonia nella rivoluzione e instaurò il primo Stato operaio della storia.
Con il suo trionfo si inaugurò una nuova epoca dell’umanità: l’epoca della rivoluzione proletaria e del socialismo.
La Rivoluzione Socialista d’Ottobre avviò la costruzione pratica della nuova società, provando che il socialismo non è solo una teoria scientifica, ma un sistema sociale che può essere stabilito, dimostrando la sua superiorità sul capitalismo, a condizione che si mantengano e si seguano fermamente i suoi principi.
I cialtroni socialdemocratici, i professoroni revisionisti, cercheranno come al solito di relegare l’anniversario dell’Ottobre nel limbo di qualche convegno storico-nostalgico o dentro qualche studio colmo di mistificazioni. Quando non fanno scendere su di questo gigantesco avvenimento un silenzio tombale, il loro intento è minimizzarlo, negare la sua profonda attualità.
Al contrario di costoro, noi marxisti-leninisti riteniamo il 7 novembre un anniversario ricco di preziosi insegnamenti per la lotta odierna. In cosa consiste la sua attualità?
Prima di tutto, la Rivoluzione bolscevica non ha una valenza relativa alla sola esperienza russa, non è il prodotto di condizioni esclusive della realtà dell’epoca.
La necessità della rivoluzione scaturisce dallo sviluppo delle crescenti e insanabili contraddizioni del capitalismo, un sistema giunto alla sua ultima fase imperialista, nella quale ancora viviamo. L’Ottobre ha segnato la premessa e l’inizio della rivoluzione mondiale, processo storico che avanza per tappe, attraverso ritirate e avanzate, sconfitte momentanee e grandi vittorie.
Nei 94 anni che ci separano dal quel grande avvenimento, le contraddizioni fondamentali ed i mali endemici del capitalismo si sono aggravati, mentre le forze rivoluzionarie della classe operaia e dei popoli sono oggettivamente cresciute su scala internazionale.
Di fronte allo sfruttamento e all’oppressione della stragrande maggioranza dell’umanità, alla distruzione delle forze produttive, alla miseria e alla fame dilagante nel pianeta, di fronte al parassitismo di un pugno di magnaccia, alla demolizione delle conquiste sociali, alle guerre di rapina e al dominio neolonialista, all’oppressione di interi popoli e nazioni, alla distruzione dell’ambiente, l’idea della rivoluzione proletaria torna di nuovo all’ordine del giorno.
Le sue ragioni sono più che mai attuali e le sue premesse materiali sono completamente sviluppate. Chiunque rifletta può capire che i gravi problemi dell’umanità, a causa della loro dimensione ed interconnessione, non possono essere risolti gradualmente, con i metodi riformisti.
Il passaggio a un nuovo e superiore ordinamento sociale è un’esigenza sempre più impellente per le classi sfruttate ed oppresse, è una legge ineluttabile. La società deve essere profondamente e rapidamente trasformata, con un radicale rivolgimento ad opera delle grandi masse, le vere protagoniste della storia.
Oggi siamo oggi in un periodo di rianimazione politica della classe operaia, dei popoli, della gioventù, che non sono più disposti a sopportare il giogo e i fardelli che l’imperialismo pone su di loro. Non c’è paese in cui non si produca un risveglio del movimento operaio e popolare. Avanza il rifiuto e la lotta contro le conseguenze della crisi, le diseguaglianze, le aggressioni imperialiste. Matura la consapevolezza che le cose non possono rimanere come sono. La storia accelera il passo e si avvicinano grandi battaglie.
La questione che si porrà in maniera sempre più stringente a miliardi di esseri umani sarà: dittatura dell’oligarchia finanziaria o dittatura del proletariato?
All’opposto delle tesi revisioniste, che hanno condotto la classe proletaria a dolorose sconfitte, la rivoluzione proletaria si conferma come la sola via di uscita dagli orrori dell’imperialismo, un sistema che deve essere rovesciato per uscire dalla preistoria del genere umano.
La vittoriosa Rivoluzione Socialista d’Ottobre ha dimostrato che la classe operaia può prendere il potere e dirigere la società senza e contro la borghesia, ha dimostrato che i comunisti possono svolgere un ruolo decisivo in una situazione rivoluzionaria.
Soltanto tramite la rivoluzione sociale del proletariato, facendola finita definitivamente con il capitalismo, è possibile la liberazione dallo sfruttamento e dalla miseria, la costruzione della nuova società.
A 94 anni dall’Ottobre sovietico questo è l’esempio che i sinceri comunisti, i migliori elementi del proletariato, i giovani rivoluzionari, devono far proprio e seguire, rompendo con l’opportunismo e uscendo dai vecchi e nuovi contenitori revisionisti, per unirsi sulla base dei principi con i marxisti-leninisti.
Il nostro obiettivo deve essere la costruzione del Partito comunista del Proletariato d’Italia, per dirigere la lotta rivoluzionaria delle masse sfruttate e oppresse: un compito fondamentale nel contesto dell’acutizzazione della crisi del sistema capitalista e della lotta di classe.
Novembre 2011 Piattaforma Comunista
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