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sabato 26 maggio 2012

Porto di Marina, né contratto né soldi per le aree di proprietà comunali dalla Borello Spa0


Porto di Marina, né contratto né soldi per le aree di proprietà comunali dalla Borello Spa0

Ieri in prima commissione di controllo l’assessore Serfogli su una richiesta di informazioni da parte del consigliere del Prc Bini rivela che “nonostante i ripetuti solleciti dal 2007 ad oggi la società non ha sottoscritto il contratto di acquisto dei terreni di proprietà comunale né quindi pagato i relativi 3 milioni e 700 mila euro”. Dal 27 aprile di quest’anno la pratica è nelle mani dell’Avvocatura civica del Comune

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Ad appena 24 ore dall'approvazione della variante su Ikea con tutte le polemiche legate al pagamento dei terreni della Mezzanina - 765 mila euro da parte dello Sviluppo Navicelli al Comune di Pisa - avvenuto dopo anni di distanza dalla firma del contratto e solo un giorno prima dell'approvazione della delibera in Consiglio comunale, esplode un nuovo caso legato ancora a una vicenda di terreni sempre di proprietà comunale, riguardanti una delle più grandi opere in corso di realizzazione nella nostra città: quel Porto di Marina su cui non sono mancate polemiche e dibattiti e su cui pende anche un pronunciamento del Consiglio di Stato.
Gli attori in gioco anche questa volta sono gli stessi: da un lato il Comune di Pisa e dall'altro Stefano Bottai, in qualità questa volta di presidente e amministratore delegato della Borello spa, la società che sta realizzando il porto. Ma sul piatto ci sono cifre più consistenti di quelle della Mezzanina: 3 milioni e 700 mila euro.
Infatti, ieri pomeriggio, a Palazzo Gambacorti si è riunita la Prima commissione di controllo, presieduta dal consigliere del Pdl Riccardo Buscemi, che su richiesta - anche questa volta - del consigliere di Rifondazione Comunista, Maurizio Bini, ha domandato chiarimenti sui terreni di proprietà comunale interessati dall'edificando Porto di Marina. A rispondere ai quesiti dei commissari l'assessore ai Lavori Pubblici e al Patrimonio Andrea Serfogli e la dirigente Laura Tanini della Direzione patrimonio e contratti.
Bini in particolare ha chiesto a che titolo il soggetto attuatore ovvero la Borello spa usi questi terreni. La risposta dell'assessore è stata molto chiara e precisa: "Ad oggi da parte della Borello spa non è stato sottoscritto il contratto di acquisto dei terreni di proprietà comunale né quindi sono stati pagati i relativi 3 milioni e 700 mila euro, ovvero la stima che era stata determinata dal consiglio comunale". In altre parole chiarisce più volte Serfogli ai commissari "non esiste nessun contratto che trasferisce queste proprietà del comune al soggetto attuatore". E non essendovi un contratto, il Comune ovviamente non può richiedere il pagamento di questi soldi.
"Nonostante i numerosi e ripetuti solleciti - aggiunge la dirigente Tanini - fatti dal 2007 ad oggi per stipulare il contratto e pagare la cifra definita, non abbiamo mai ricevuto alcuna risposta. Subito dopo la firma della convenzione ho anche inviato alcune bozze del contratto senza però avere nessun riscontro".
Anche questa è una "lunga storia" che inizia da lontano e che l'assessore ricostruisce nei suoi passaggi essenziali: "Il 28 settembre del 2007 viene firmata la convenzione per la realizzazione del porto turistico alla foce dell'Arno a Marina di Pisa tra il Comune di Pisa e la Borrello Spa in cui si prevedeva la cessione, per quest'ultima, delle aree comunali. La prima stima è di 3 milioni e 700 mila euro, cifra che verrà confermata e sancita definitivamente con delibera del 20 aprile del 2010 dal Consiglio Comunale".
Di fatto però la Borello spa non firma il contratto e non paga. Buscemi chiede al riguardo se da parte della società siano arrivate proposte di dilazione del pagamento o altre per chiudere la vicenda, ma anche in questo caso sia l'assessore sia la dirigente ribadiscono: "Non abbiamo ricevuto nessuna lettera o indicazione in questa direzione da parte del soggetto attuatore". Su questo punto Serfogli precisa: "A me non è arrivata nessuna lettera scritta e non ho avuto nessun contatto con il soggetto attuatore. Non so se altri assessori o il sindaco ne abbiano ricevute. Nel caso, a me non è stato riferito nulla".
Visto il totale silenzio da parte della Borello spa l'assessore comunica che "nel novembre del 2011 è stata fatta un'ordinanza per cui il soggetto attuatore avrebbe dovuto restituire le aree o in alternativa pagare un'indennità di occupazione. L'importo di questa indennità ammonta a 83 mila euro. Non essendo stata pagata questa cifra, su cui non abbiamo ricevuto alcuna contestazione da parte della società, il 27 aprile è stata presentata un'ingiunzione alla società con l'invito a versare questa cifra e a procedere alla sottoscrizione del contratto".
La pratica passa quindi all'Avvocatura civica, e su questo punto Serfogli specifica - per sottolineare la condivisione di tale decisione all'interno dell'amministrazione - che "il Segretario generale aveva mandato, prima di inviarla, copia della lettera di ingiunzione a me, al Sindaco e all'assessore Cerri. Si tratterà di vedere se vi sarà una risposta a questa azione dell'Avvocatura civica da parte della società. Nel caso la risposta è attesa per i primi giorni di giugno".
L'assessore tiene a ribadire più volte durante la seduta come "gli atti dimostrino come non sia stato fatto nessun trattamento di favore ad alcuno e che il Comune ha fatto tutti gli atti dovuti vista l'evidente inadempienza".
La seduta della commissione si conclude con la richiesta da parte dei consiglieri comunali di visionare tutti gli atti riguardante la vicenda. Ma questa sembra essere solo la prima puntata di una storia più complessa, visto che oltre ai terreni comunali, la Borello spa sta utilizzando anche diverse aree della Gea, società interamente pubblica di cui l'89% circa è di proprietà del Comune di Pisa, e ora in liquidazione.
Per avere chiarimenti anche su questi terreni, nella seconda commissione di controllo da tempo Bini chiede l'audizione del suo liquidatore "che fino a oggi - afferma - ha declinato quattro richieste di audizione".

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