Rosi manda al diavolo i consiglieri
«Ho sentito dire tante cazzate...», l’amministratore unico di Aamps perde le staffe, seduta sospesa in Comune
COMMISSIONE CHOC
«Ci sono debitori che non riusciremo a far pagare...»
«Ho sentito dire tante cazzate...», l’amministratore unico di Aamps perde le staffe, seduta sospesa in Comune
COMMISSIONE CHOC
«Ci sono debitori che non riusciremo a far pagare...»
Lorenzo Cosimi Sono indignato, l’atteggiamento dell’amministratore unico è stato scandaloso: la responsabilità è anche di chi l’ha nominato
Alessandro COSIMI Angelo ha sbagliato, ci sarà un chiarimento. Però ci sono state provocazioni che hanno finito per alimentare la tensione
Alessandro COSIMI Angelo ha sbagliato, ci sarà un chiarimento. Però ci sono state provocazioni che hanno finito per alimentare la tensione
Prima della bagarre finale, in seconda commissione c'è stato modo di fare il punto su alcune questioni fondamentali riguardanti la situazione economico-finanziaria di Aamps. Prima tra tutte quella del risanamento dell'azienda partecipata. «Abbiamo elaborato un piano finanziario di dettaglio - spiega Angelo Rosi - suddividendo i fornitori tra ripetitivi e non abituali prima, e per fascia di importi poi». »Ai fornitori - prosegue - è stata fatta una proposta moratoria di medio periodo in base alle capacità reddituali dell'azienda. Abbiamo raccolto adesioni per circa il 90% degli importi». In questa maniera, l’Aamps ha trasformato i debito scaduti in debiti futuri a medio-lungo termine evitando il rischio-insolvenza. Con la prima fase di intervento che si avvia alla conclusione, l'attenzione si concentrerà in futuro su altri aspetti altrettanto importanti. Al termine della seduta Rosi ha accennato anche alla situazione del recupero crediti. E qui le novità sono poco incoraggianti: »Stiamo facendo tutto il possibile tramite le vie legali. Ma c'è una fetta non irrilevante di Tia non pagata, al momento non esigibile e impossibile da aggredire, perché fa capo ad alcune "società di carta". Società cioè che non possiedono niente, né in termini economici, né in termini di immobili. In questi casi si cercherà di recuperare i crediti tramite altre strade, anche se le prospettive non sono certo incoraggianti. (g.c.) di Giorgio Carlini wLIVORNO «Signor Rosi, lei deve avere più rispetto dei consiglieri, persone elette dal popolo che non hanno il suo stipendio. Non si può rivolgere in questi termini a consiglieri e lavoratori. La seduta è sospesa». Con queste parole il presidente della seconda commissione Lorenzo Cosimi (Federazione della Sinistra) interrompe i lavori a Palazzo Civico, dopo che il secondo e conclusivo intervento di Angelo Rosi, amministratore unico di Aamps, aveva provocato l'indignazione dei consiglieri. Come mai? Perchè Rosi aveva dichiarato di «aver ascoltato tante cazzate». .. Momenti finali di una "commissione choc", durata ieri pomeriggia oltre tre ore e terminata come nessuno si sarebbe aspettato. Perché se è vero che il manager di lungo corso chiamato dal sindaco Alessandro Cosimi era stato incalzato da domande e critiche dei politici che in alcuni casi avevano messo in dubbio la validità delle sue affermazioni , la discussione sulla partecipata era però andata avanti con toni tutto sommato accettabili. »Ho un approccio industriale, non politico - aveva esordito Rosi - Mi occupo di crisi aziendali come un carrozziere si occupa di un'auto. Il mio compito è rimettere in moto la macchina, non chiedere perché non funzionava». E ancora: «L'azienda tre mesi fa rischiava lo stato d'insolvenza. Ora sotto il profilo finanziario è totalmente risanata». La parola passa ai consiglieri comunali, che non risparmiano giudizi negativi, lamentando una mancanza d'informazione sullo stato reale dell'azienda e bacchettando l'amministratore per la sua volontà di sottrarsi al dibattito politico. Tra i più critici Tamburini ("Rosi è un carrozziere o un rottamatore?", dice l'esponente del Pdl). Duri anche Romano (Idv) e Cannito (Città Diversa), e poi Giannini (Sel), Ciacchini (Pdl), Amadio e Bottino (Pdl). Più moderati gli interventi di Gulì e Del Corona (Pd), oltre a Lamberti (Confronto), Giubbilei (Pdl) e Capuozzo (Udc). Alle successive dichiarazioni di Rosi si scatena il putiferio. Il manager comincia con un «al di là delle cazzate che ho sentito dire, tante per la verità…«. Qui è subito interrotto dai consiglieri in rivolta. "Le stupidaggini, posso correggere", prosegue Rosi, richiamato ancora perentoriamente all'ordine dal presidente della commissione. «Chiedo scusa. Dicevo delle imprecisioni che sono state dette», ribatte Rosi. Che poi continua: "Non verranno dati pezzi di carta a nessuno. Prego ognuno di voi di non rivolgersi ad altri se non a me. Se vengo a sapere che escono delle informazioni non autorizzate dall'azienda, chi fa questo tipo di lavoro sarà sbattuto immediatamente fuori». I consiglieri perdono la pazienza. C'è chi abbandona l'aula, chi parla di minacce e comportamento inaccettabile, e chi chiede al sindaco di intervenire. «Sono stato frainteso - afferma Rosi nell'indignazione generale - Parlavo di informazioni riservate». Ma il clima è ormai esasperato, e la seduta viene sospesa. L'episodio scatena una pioggia di reazioni. "Angelo ha sbagliato - spiega il sindaco Alessandro Cosimi - dando la sensazione di una mancata stima dei consiglieri. Ci sarà un chiarimento tra me e i consiglieri stessi. Non voleva esserci una mancanza di rispetto nei loro confronti. Certo il fatto di tirare fuori questioni che non c'entrano niente con Aamps ha aperto uno scenario di tensione". »Sono esterefatto e indignato - afferma il presidente della commissione Lorenzo Cosimi - Rosi ha tenuto un atteggiamento scandaloso. Livorno non si merita di avere a capo di un'azienda un simile personaggio. E le responsabilità ricadono anche su chi l'ha nominato». Andrea Romano chiede le dimissioni dell'amministratore unico. In serata arrivano infine le nuove parole di Rosi, che dichiara di essere sofferente dal pomeriggio a causa di un attacco di artrite: «Le condizioni di salute mi hanno innervosito e ho ecceduto nelle dichiarazioni» .
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