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lunedì 16 luglio 2012

Comitati in coro contro l’inceneritore

Comitati in coro contro l’inceneritore 

da Il Tirreno

di Eva Bertolacci wLIVORNO «No al maxi-inceneritore!». È il grido che si leva dalle bocche dei comitati toscani uniti contro il progetto di costruire un maxi termovalorizzatore a Livorno, dove verrebbero dirottati i rifiuti urbani delle province di Livorno, Lucca, Massa-Carrara e Pisa. 

«L'ultima bozza del Piano interprovinciale di gestione dei rifiuti dell'Ato Costa – sostiene Maurizio Zicanu, di Vertenza Livorno – prevede la costruzione dell'impianto di incenerimento per smaltire i rifiuti che la normativa europea considera ormai obsoleto. Il dibattito per ora è solo sul piano istituzionale, ma noi vogliamo che l'intera città venga coinvolta, che la società civile venga informata in maniera completa e imparziale di ciò che la politica vuole mettere in atto». «È possibile un piano alternativo – riprende – per fare a meno dell'inceneritore ed è potenziare la raccolta differenziata: esiste un obbligo normativo secondo cui i comuni devono raggiungere il 65 per cento di raccolta differenziata entro la fine del 2012 e a Livorno siamo lontani da questa soglia, questo comporterà delle sanzioni che inevitabilmente peseranno sui contribuenti». Il progetto della costruzione dell’impianto, che comunque richiederebbe almeno 7-8 anni per la realizzazione, nei piani dell'amministrazione comunale consentirebbe la dismissione dell'inceneritore al Picchianti, ma sul piano istituzionale l'iter burocratico è solo all'inizio. La rete dei comitati (dal coordinamento Rifiuti Zero a Medicina Democratica, lungo tutta la costa) si schiera apertamente contro il maxi termovalorizzatore, ritenuto un danno per la salute dei cittadini e per l'ambiente e incapace di soddisfare la richiesta occupazionale. «Meglio investire su un polo di impiantistica per il recupero e riciclaggio di metalli e carta – sostiene Rossano Ercolini, di Ambiente e Futuro Lucca – nella mia città è stato dimostrato che pratiche quali il porta a porta permettono una maggiore percentuale di differenziazione che, se incentivata, comporterebbe la diminuzione dei costi e una maggiore possibilità occupazionale, un'alternativa seria al mega inceneritore di cui si può e si deve fare a meno». ©RIPRODUZIONE RISERVATA


COMPAGNIA ALLE UrNE PER IL NUOVO CDA 
Portuali, Rifondazione-Pdci candidano Gentili 

Domani e martedì il voto. Grassi elogia Raugei: «È sorprendente che il Pd non lo appoggi» 

di Valeria Cappelletti wLIVORNO Si chiama Giovanni Gentili ed è il candidato che la Federazione della Sinistra (Rifondazione Comunista e Partito dei Comunisti Italiani) propone per il rinnovamento del consiglio di Amministrazione della Compagnia Portuale. Le elezioni, per decidere i nuovi membri del Cda, si terranno il 16 e il 17 luglio, con una novità: il consiglio ha dimezzato i posti, dunque non sarà più formato da sei membri ma da tre. A oggi il Cda è composto da Riccardo Boccone, Marco Dalli, Fulvio Romeo Franchini, Vladimiro Mannocci e Giacomo Marchesini. «Il nostro programma - dice Gentili - pone le sue basi sulla riorganizzazione del lavoro e l'acquisizione di nuovi traffici, sfruttando al massimo le potenzialità offerte dallo scalo livornese. La nostra presenza in consiglio punterà a garantire la condivisione degli obiettivi e il coinvolgimento dei lavoratori portuali, due elementi fondamentali per poter crescere e affrontare le prossime sfide che ci attendono. Saremo il punto di riferimento del corpo sociale, per una costante informazione e valutazione dei risultati raggiunti. Accanto a questo - continua - anche l'equità sociale è punto fermo nel nostro programma». Giovanni Gentili, classe 1960, ha lavorato per diverse ditte specializzate nella riparazione di impianti elettrici navali. Nel 1982 è entrato a far parte della Compagnia Portuale ricoprendo vari ruoli, tra cui quello di addetto a pronto intervento e assistenza dei mezzi sotto bordo. «La candidatura di Gentili - dice Mauro Grassi, segretario del Circolo Porto di Rifondazione - guarda allo sviluppo imprenditoriale del porto e della città di Livorno. Noi speriamo nel voto dei giovani che sono il futuro della Compagnia. Al tempo stesso, ci preoccupa e ci sorprende l'annuncio fatto dal Pd che ha scelto di non appoggiare Enzo Raugei per una sua ricandidatura a presidente della Compagnia. Noi invece siamo convinti che potrebbe dare ancora un grosso contributo al porto». Già nel 2010 la Federazione della Sinistra scelse Gentili come candidato per il rinnovamento del consiglio della Compagnia ma uscì al ballottaggio. «Appoggiamo la candidatura di Gentili - conclude Lorenzo Cosimi, segretario di Rifondazione - perché tra i punti fondamentali del programma pone anche la salvaguardia dei diritti dei portuali e la sicurezza sul posto di lavoro».

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