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venerdì 13 luglio 2012

Una settimana di presidio per operai della ex Delphi




Da circa una settima gli operai della ex Delphi oggi De Tommaso, sono in presidio nella piazza civica in attesa di rassicurazioni sul mantenimento del posto di lavoro e sul futuro dell’attività.
Dopo lunghi periodi di promesse e speranze si sono trovati costretti a tornare nella stessa piazza dove per molti mesi avevano istallato la loro tenda, dove ci fu una forte attività e un via vai di persone a manifestare solidarietà, tra cui anche molti esponenti politici e sindacali. Ma dobbiamo registrare che ad oggi, dopo anni di incertezze e altalenati tentativi di trovare soluzioni certe, siamo tornati al punto di partenza.

 Circa due anni fa (si parla dell'aprile 2010) il Presidente della Regione Enrico Rossi, da poco eletto, venne ad inaugurare con soddisfazione lo stabilimento di De Tommaso,  ma oggi assistiamo alla difficoltà persino nel poter interloquire con il liquidatore della società che è il Signor Rossignolo.
Fallita la prospettiva di Rossignolo non si ravvisano, al momento, progetti alternativi e la preoccupazioni riguardo al futuro di questi lavoratori è aggravata anche dal fatto che la cassa integrazione terminerà alla fine di quest’anno, ma al termine di questa gli scenari successivi, anche per quanto attiene gli ammortizzatori sociali, restano incerti per il fatto che sull’ Istituto della Cassa Integrazione in Deroga insistono ipotesi di contro-riforma.  
Il timore concreto per questi lavoratori è quello di restare senza lavoro e privati di tutele sociali.
L’incertezza sul futuro occupazionale non è solo nei lavoratori della De Tommaso, ma di tutti coloro che in questa fase  stanno perdendo il lavoro o non lo trovano e pertanto sopportano questa condizione di disagio, è questa una partita che a livello nazionale va giocata con forza e determinazione. Il rancore sugli sbagli fatti e le mancate promesse, non sono più sufficienti, ora e subito serve invertire la tendenza e pretendere investimenti concreti sull’economia reale! E’ un problema di scelte politiche e decidere da che parte stare, perché se è vero che tutti stiamo sulla stessa barca è altrettanto vero che attualmente non esistano scialuppe di salvataggio per tutti.

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