Ex Isi di Scandicci, 360 lavoratori provano a sfondare il muro di occultamento mediatico calato sull’intera vicenda proponendo un appello alle Istituzioni coinvolte. Rifondazione Comunista chiede alla Provincia di Firenze e alle altre Istituzioni coinvolte una spiegazione plausibile su tutti i piani della vicenda, compreso il ciclo di formazione aziendale effettuato a 260 dei lavoratori. In ultimo, oltre al sostegno ai lavoratori e sindacati per la vertenza, Rifondazione Comunista propone uno sbocco virtuoso all’intera vicenda, riportando nelle mani dei lavoratori la produzione di pannelli fotovoltaici ad alta tecnologia. Interrogazione di Calò e Verdi (gruppo PRC – PdCI – SpC)
Inizia con un drammatico
appello dei 360 lavoratori alle Istituzioni lo sfondamento del muro mediatico
posto sulla torbida e non edificante vicenda
della reindustrializzazione della ex Electrolux; diventata il caso Ex Isi per l’utilizzazione
di soldi pubblici erogati per la rinascita dell'azienda e misteriosamente
scomparsi e dove sta ancora indagando la
Magistratura; successivamente Easy Green, dove
all'asta nessun imprenditore si è presentato per acquistare l'azienda.
Da
questo ultimo momento un pesante e goffo occultamento mediatico, complice forse
la calda estate che starà per finire, si è impossessato della vicenda, ma i
lavoratori e i sindacati non ci stanno è chiedono con forza al Comune di
Scandicci, alla Provincia di Firenze e al Ministero di battere un colpo,
perché in questa vertenza ci sono
responsabilità da parte di tutte le parti in causa ed è arrivato il momento di
provare a risolvere seriamente i problemi occupazionali, mettendo i lavoratori
nella condizione di produrre quei pannelli solari, ad alto rendimento, tecnologicamente all’avanguardia per quanto
riguarda anche il riciclo dei propri componenti invece di incentivare l’acquisto di prodotti
poco funzionali di bassa qualità e in fine molto difficili da riciclare o
“smaltire”. In ultima analisi ci poniamo una domanda, con la voragine di soldi
finora impegnati non si poteva pesare ad un’autogestione e/o autoproduzione dei lavoratori?
Rifondazione
Comunista chiede che si dia una spiegazione plausibile su tutti i piani
della vicenda, poiché è dirimente la questione occupazionale e che tutte le
misure di sostegno fino ad oggi attivate e che dal 31 dicembre potrebbero non
esserci più, rischiano di lasciare nella disperazione i lavoratori e le loro
famiglie, che dovranno invece, secondo
noi , trovare uno sbocco virtuoso cambiando completamente il corso di questa
storia.
Inoltre vorremmo sapere dalla Provincia di Firenze, che
per la formazione e lavoro ha le competenze come mai, si riporta sulla stampa,
che i 260 lavoratori che …”hanno
partecipato ai corsi di formazione (dove si parlava di tutto tranne che di
fotovoltaico a quanto raccontano)”… se risulta alla Provincia di Firenze
quanto riportato in maniera indiretta, sul quotidiano fiorentino e se la
risposta è affermativa, vorremmo sapere di cosa si parlava e quali erano i
piani di formazione di questi lavoratori? Perché questo particolare ci induce a
pensare che la missione dell’azienda , cioè quella di produrre pannelli solari
fotovoltaici, sia stata abbandonata ancora prima della cosiddetta “ripartenza”.
Gli scriventi Consiglieri Provinciali di
Rifondazione Comunista rilanciano il drammatico
l’appello fatto in queste ultime ore
dai lavoratori e sindacati ex Isi; Easy Green e nel ribadire il proprio sostegno e solidarietà ai
lavoratori nello sviluppo positivo della vertenza, chiedono
al Presidente della Provincia di Firenze e all' Assessore competente di
riferire dettagliatamente sulla vicenda di Ex Isi,
sapere inoltre quali impegni è orientata a prendere sul versante
occupazionale la Provincia di Firenze, di concerto agli alti soggetti
Istituzionali coinvolti. Altresì chiediamo di sapere se corrisponde a verità
quanto riportato dalla stampa per quanto riguarda al formazione dei 260
lavoratori dell’azienda, che non sia stata mirata alla tipologia del settore
fotovoltaico e se risulta a cosa è stata
orientata tale formazione.
Infine poniamo
di sapere gli se sviluppi che tale vicenda, con la voragine di soldi finora
impegnati in maniera non troppo trasparente, si possa pensare di recuperarli e
in ultima analisi impegnarli in forme di autoproduzione o/e autogestione dei lavoratori, rilanciando
la missione dell’azienda di pannelli fotovoltaici ad alta tecnologia,
proponendo così uno sbocco virtuoso a questa storia.
Andrea Calò Lorenzo Verdi
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