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mercoledì 5 settembre 2012

La dignità non si licenzia. Sciopero ad oltranza alla Gkn

La dignità non si licenzia. Sciopero ad oltranza alla Gkn


LAVORATORI IN LOTTA A DIFESA DEL POSTO DI LAVORO CONTRO L'ARROGANZA AZIENDALE

Come lavoratori e RSU della GKN siamo in sciopero ad oltranza con presidio davanti allo stabilimento contro la grave  decisione  dell'azienda che con un provvedimento sproporzionato  ed un atteggiamento arrogante   ha licenziato un lavoratore.
Il licenziamento del lavoratore della GKN per le modalità, e le motivazioni  con cui è stato messo in atto  colpisce tutti i lavoratori della GKN e la  loro dignità.
Pertanto la  nostra  risposta non poteva che essere  tempestiva e inequivocabile!
Davanti ad un simile provvedimento come il licenziamento che determina la perdita del posto di lavoro in un momento particolarmente difficile per tutti davanti ad una crisi economica senza precedenti,  nonostante la disponibilità del lavoratore e  della RSU  a ricercare una soluzione,  l'azienda ha mostrato la sua indifferenza e la indisponibilità al confronto.
Presidieremo lo stabilimento e resteremo in sciopero fino a quando non sarà revocato il licenziamento  a difesa del posto di lavoro chiedendo a tutta la cittadinanza di rispondere insieme contro l'arroganza aziendale.

Lavoratori ed RSU della GKN


Tempo fa gli intellettuali del capitale vaneggiavano di un futuro "scontro di civilità" nel mondo tra religioni, continenti, nazioni. Ci pare di dire - se il termine civilità ha un qualche significato - che tale scontro è semmai in atto tra ricchi e poveri, tra lavoratori e capitale, tra chi vive del suo sudore e chi vive sul nostro sudore. Dalle lotte dei lavoratori, siano essi in fabbrica o nel settore pubblico o ancora nei grandi centri commerciali, dalle lotte di studenti e disoccupati, emerge l'unica civilità degna di essere chiamata umana.
Questo è in fondo quello che sta accadendo alla Gkn di Campi. Un lavoratore per gravi problemi personali incappa nel giro di due mesi in una serie di provvedimenti disciplinari. Tale è la rassegnazione di questo operaio che non si rivolge nemmeno al sindacato, il quale viene a sapere dei provvedimenti solo in seguito. Eppure la Rsu (Rappresentanza Sindacale Unitaria) interna si muove immediatamente, parla con il lavoratore, concorda di rimediare e ottiene dall'azienda rassicurazioni e l'impegno a un incontro dove si faccia il punto della situazione. La richiesta dei delegati sindacali è semplice e chiara: non si può licenziare chi è già umanamente in difficoltà.
L'azienda sembra accettare lì per lì, fino a che, ieri mattina, in azienda i colleghi non vedono questo lavoratore in lacrime, scortato fuori come un animale dal capetto di turno, che lo accompagna a riprendere le sue cose: è arrivata la lettera di licenziamento. La risposta a mesi di discussioni sulla controriforma Fornero, su cosa sia un licenziamento con giusta causa, senza giusta causa, economico, disciplinare, non disciplinare si produce in qualche secondo ed è tutta qui : gli operai abbandonano il lavoro ed escono sui cancelli.
Alle 18 il secondo turno vota lo sciopero ad oltranza. Il turno di notte alle 22 lo conferma. Ora per i lavoratori Gkn è iniziato un braccio di ferro in cui si gioca non solo il futuro di un collega, ma il futuro dello stesso stabilimento e in un certo senso anche il nostro futuro.
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