Con i pendolari della Siena - Empoli
22 ottobre 2012Il segretario Malpezzi (Prc): “Sostegno alle proteste dei pendolari: intervenire rapidamente sulla Siena - Empoli”
Ci sono voluti mesi di denunce e proteste da parte dei pendolari, ma finalmente l’assessore regionale ai trasporti ha presentato un pacchetto di misure antiritardo a Rfi e Trenitalia, per chiedere un miglioramento dei servizi ferroviari sulla linea Siena – Empoli. Rifondazione Comunista da sempre sostiene le proteste dei pendolari ed oggi in Consiglio Provinciale presenta una domanda di attualità per chiedere iniziative concrete da parte dei Comuni dell’Empolese Valdelsa e una vertenza nei confronti di Rfi e Trenitalia per violazione del contratto di servizio. Sulla vicenda interviene anche il segretario provinciale Andrea Malpezzi: “Da sempre, come Rifondazione, sosteniamo le necessità e le richieste dei pendolari, sistematicamente ignorati da Trenitalia, che sembra concentrata soltanto sulle grandi tratte, che, ovviamente, riguardano in misura minore chi prende il treno per andare a lavoro. Così Trenitalia lascia i pendolari regionali al proprio destino fatto di ritardi, guasti, sovraffollamento, soppressioni, violando ripetutamente il contratto di servizio e non incorrendo mai in nessuna conseguenza. Mai, infatti, le amministrazioni pubbliche sono intervenute per denunciare tali disservizi, fino ad oggi. Finalmente la Regione Toscana si accorge che le disfunzioni sulla linea Siena – Empoli sono troppe e troppo frequenti, ed interviene con un pacchetto di misure anti-ritardo, chiedendo a Rfi e Trenitalia di intervenire tempestivamente per ripristinare un servizio regolare su quella tratta. Spero che sia l’inizio di un miglioramento concreto e definitivo e non che, come spesso succede, cada tutto nel vuoto dopo il polverone iniziale. Non dimentichiamoci, poi, che dal primo novembre scatterà l’aumento del costo dei biglietti e degli abbonamenti: questo rende ancor più necessario un intervento rapido e incisivo da parte di Rfi e Trenitalia, per evitare che ad un aumento dei prezzi non corrisponda un miglioramento dei servizi.”
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