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martedì 27 novembre 2012

Newsletter PRC n. 172


Newsletter PRC n. 172

Primarie: Bersani in vantaggio, ma il vero vincitore è Renzi!

Redazionale - 26.11.12Tutto come da copione nelle primarie del centrosinistra; almeno per chi non ha mai sottovalutato Matteo Renzi da Firenze. E' sicuramente presto per avere un quadro esatto di una realtà, quella del centrosinistra, che non sembra offrire grandi certezze. Il titolo giusto da mettere negli articoli di apertura sarebbe "ha vinto Renzi". Il dato saliente del primo turno di queste primarie ci viene consegnato infatti dal consenso conquistato in molte parti dallo stesso sindaco di Firenze. Il vero vincitore, qualunque sia l'esito finale, è proprio lui. La soddisfazione che traspare dai sorrisi e dalle parole del primo cittadino del capoluogo toscano, è palese, così come le sue affermazioni non possono essere messe in discussione: “Abbiamo fatto la campagna elettorale col due per cento dei segretari provinciali e col tre per cento dei parlamentari, e rischiamo di prendere il quaranta per cento degli elettori di centrosinistra”. Leggi tutto

Da oggi

di Alessandro Gilioli - 26.11.12Tralascerei di accodarmi all’entusiasmo per l’affluenza e la giornata di festa: non per snobismo, ma davvero di questo hanno già detto in tanti. E poi da oggi si fa sul serio: non tanto per decidere il vincitore – su Bersani scommetterei la tredicesima – ma soprattutto per stabilire i rapporti di forza, con tutto quello che ne consegue per il centrosinistra italiano e probabilmente per il governo del Paese. Già dopodomani sera, al faccia a faccia su Raiuno, non credo si respirerà la stessa aria buonista ed ecumenica che abbiamo visto nel confronto a cinque. Una bozza di rapporti di forza peraltro è già stata definita dal voto di ieri: ad esempio, la vittoria di Renzi in due roccaforti rosse – Toscana e Umbria – lo sdogana definitivamente come parte fondamentale e ineludibile del Pd, piaccia o non piaccia. Per quanto abbia tra i suoi supporter Feltri e la Santanchè, considerarlo ancora un ‘alieno’ o un infiltrato mi pare fuori tempo massimo. Leggi tutto

Primarie e Sinistra, riaprire la discussione

di Alfonso Gianni - 26.11.12Il risultato delle primarie merita un'analisi più approfondita, avendo in mano dati definitivi e riferiti a ogni singola regione e città. Ma certamente qualche cosa si può dire. Quando Renzi dice che la sua affermazione è avvenuta nelle regioni "rosse" dove più forte era il radicamento del vecchio Pci, dice il vero. I ndica una mutazione iniziata da molto tempo , ma che ora subisce una accelerazione, nel corpo sociale che seguiva quel partito attraverso le sue varie trasformazioni. Quando Bersani dice che comunque il Pd vince, non ha torto (lui in particolare ne esce bene), ma probabilmente è una vittoria instabile, perchè la capacità di tenere insieme tutto il partito dopo l'affermazione di Renzi è dubbia. Leggi tutto

Intervista a Luigi De Magistris

Intervista a Luigi De Magistris di Andrea Fabozzi - 26.11.12Alle dieci di sera, quando i primi dati veri del «Viminale» del Pd confermano le indicazioni dei sondaggi, a colpire il sindaco di Napoli è soprattutto il risultato di Renzi, dai cui contenuti programmatici si sente lontanissimo. «Aveva contro tutte le strutture del partito, eppure è stato visto come la novità, diamo atto del risultato a questo giovane sindaco». Non soddisfa, invece, stando sempre ai primi dati disponibili, il risultato di chi politicamente è più vicino a Luigi De Magistris. «Alla luce di una campagna elettorale impegnativa, che lo ha portato da presidente di regione in tutta Italia, il risultato di Vendola sembra non essere buono». L'analisi del sindaco di Napoli è che l'elemento decisivo di scelta sia stato il carattere di novità dei candidati, dunque il leader di Sel può avere addirittura sottratto voti a Renzi.Leggi tutto

Le età della lotta

di Paolo Ciofi - 26.11.12C'è una constatazione da fare in questo contrastato autunno italiano. Se non si estende una forte mobilitazione popolare e di massa volta a rovesciare le scelte del governo Monti, che in nome dei vincoli europei colpisce la stragrande maggioranza, vale a dire i lavoratori presenti e futuri, e se non cresce nel Paese il conflitto per l'uguaglianza e la libertà, che la Costituzione fondata sul lavoro riconosce e tutela, il destino degli italiani sarà inevitabilmente segnato dall'immiserimento materiale e morale, la democrazia verrà amputata e l'Italia condannata a un doloroso declino. Le lotte democratiche degli studenti e degli operai, dei giovani e dei pensionati, uomini e donne, non solo sono necessarie. Svolgono anche un'insostituibile funzione per contrastare un vero e proprio arretramento di civiltà, e aprire la strada a un nuovo modello sociale. La retorica, come la mistificazione della realtà fattuale, non fa crescere una moderna coscienza civile e di classe, indispensabile per trasformare la società. Ma non è retorica sostenere che la condizione sociale del Paese - per troppo tempo colpevolmente ignorata anche dai media - sia diventata drammatica, al limite della rottura. Leggi tutto

Calabria, vittime di una ferrovia medievale

di Silvio Massinetti - 26.11.12Il giorno dopo la strage l'attenzione si concentra sui passaggi a livello affidati a privati. In effetti la Calabria ne è piena. Ma si tratta di un ballon d'essai. Uno specchietto per le allodole che nasconde il vero problema. Lo stato medievale in cui versa il sistema ferroviario nella punta dello Stivale e, segnatamente, quello della costa jonica. L'ecatombe di braccianti romeni, travolti dal regionale Metaponto-Reggio, nell'agro rossanese, non è stata, infatti, una casualità. Ma una tragedia, purtroppo, attesa a queste latitudini. E non è cavillando sulla normativa, il Dpr n. 573 del 1980 che regola i passaggi a livello, come fanno in queste ore i vertici del ministero dei Trasporti e di Trenitalia, che si affrontano i problemi. Come da prassi la Procura di Rossano ha aperto una inchiesta sull'incidente. L'ipotesi di reato è di omicidio colposo plurimo e al momento non ci sono indagati. Si stanno verificando eventuali responsabilità nell'apertura dei varchi per attraversare i binari. Leggi tutto

Braccianti strozzati. Tra pressione fiscale e malavita rurale, agricoltura all’asta

di Gaetano De Monte - 26.11.12Correva l’anno 1982, e la Puglia, per la quantità, e l’apprezzabilità delle sue produzioni agricole, era chiamata la California d’Italia. Trent’anni dopo, centinaia di miglia di ceppi di piante lasciate agonizzare, bocche delle condotte d’acqua arrugginite, e numerosi terreni all’asta, mostrano il volto agricolo della recessione. Una crisi che investe l’intero comparto, in tutto il territorio pugliese: la Capitanata per la raccolta del pomodoro, il barese per i frutteti, il tarantino per l’uva da tavola. Basta dare un’occhiata all’albo degli avvisi giudiziari, per rendersene conto. Sono all’incanto, infatti, più di mille terreni destinati a coltivazioni o allevamenti, quasi seicento nella sola provincia di Taranto. Ed è la zona occidentale, l’area della Conca d’oro, sull’asse che da Massafra arriva fino all’agro metapontino, quella più in difficoltà. Leggi tutto

Difendere la scuola, occupare il futuro!

di Fabio Marcelli - 26.11.12Penso che le manifestazioni che hanno percorso ieri le strade di Roma e di altre città italiane abbiano avuto un significato importante, per vari motivi. In primo luogo perché hanno dimostrato la capacità degli studenti di evitare il trabocchetto repressione-risposta-repressione, nel quale sono cadute molte generazioni precedenti, compresa la mia. Al di là di qualche slogan da stadio, che continuo a non condividere, contro polizia e carabinieri, il corteo ha mostrato una forte autodisciplina e capacità di manifestare in modo pacifico sotto i palazzi del potere, raggiungendo l’obiettivo che solo la sproporzionata offensiva poliziesca di mercoledì scorso aveva impedito.Leggi tutto

L’Italia si scopre in marcia verso il feudalesimo

di Giorgio Meletti - 26.11.12Una generazione cresciuta nell’attesa della rivoluzione rischia di invecchiare con l’incubo di uscire dal capitalismo marciando verso un nuovo feudalesimo. Non è uno scherzo, come non lo è l’accordo che le parti sociali hanno firmato mercoledì scorso a palazzo Chigi. Il punto 7 rimette indietro di 150 anni le lancette della storia: “Le parti ritengono necessario che la contrattazione collettiva si eserciti, con piena autonomia, su materie oggi regolate in maniera prevalente o esclusiva dalla legge”. I sindacati ottengono di vedersela con i padroni, liberamente, senza che la forza della legge intralci il libero dispiegarsi dei rapporti di forza su materie come l’orario di lavoro e il cosiddetto demansionamento, che oggi il codice civile semplicemente vieta. Leggi tutto

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