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martedì 4 dicembre 2012

Trasporto pubblico. Intervista ad Alessandro Nannini (RSU ATAF)


Trasporto pubblico. Intervista ad Alessandro Nannini (RSU ATAF)



Redazione
Puoi spiegarci la situazione del trasporto pubblico (comprendendovi ferro e gomma) a Firenze? 

A Firenze il trasporto pubblico - nonostante la parola - di pubblico non ha più niente. Con la vendita di ATAF non si è venduto solo il trasporto urbano, ma anche tutte le quote delle aziende partecipate nel settore del trasporto in cui Firenze e gli altri comuni soci dell’Azienda avevano ancora delle quote. Il risul-tato è che ora abbiamo tre aziende:
1.ATAF Gestione srl, che fa trasporto urbano, di proprietà di Busitalia (controllata da Trenitalia, aggiudicatasi la gara a giugno);
 
2.Gest,  che gestisce la tramvia che collega Firenze a Scandicci, di proprietà di RATP Parigi (il 51% delle azioni sono di proprietà francese, dell'altro 49% ATAF Gestione ha diritto all’usufrutto per trenta anni);
 3.Linea spa, che fa trasporto urbano e turistico di proprietà: 33% di CAP Servizi srl (privati), 33% Busitalia (quota acquistata sempre attraverso la gara), 33% Autolinee Toscane (di proprietà RATP).
 Quindi - come potete vedere - il Comune di Firenze non ha più voce in capitolo, non fa più trasporto pubblico. 

Qual è stata la reazione dei lavoratori alla privatizzazione? 

La reazione è stata immediata e si è manifestata con proteste, cortei, presidi e scioperi, ben otto scioperi con un’adesione del 99%. Abbiamo cercato di coinvolgere anche i cittadini e ci siamo riusciti, in quanto sulla questione si è formato un comitato cittadino, il Comitato contro la privatizzazione di ATAF, che ha appoggiato e sostenuto la vertenza dei lavoratori, facendo volantinaggi in città e anche organizzando una raccolta di firme contro la vendita di ATAF. 

Qual è stata la vostra proposta sulla gestione del sistema di trasporto pubblico locale? 

La nostra proposta partiva dal diritto alla mobilità dei cittadini e dal rispetto del voto referendario, che l’anno scorso ha abolito l’obbligo di privatizzazione dei servizi pubblici locali. Il servizio deve essere pubblico e per fare questo ci vogliono scelte importanti, che vanno contro la logica dei tagli e del recupero di risorse a danno dei lavoratori e dei cittadini. Una politica di aggregazione, cioè un’unica azienda della mobilità, nella quale ci sia trasporto  su gomma che su ferro (avendo in questo modo la vera integrazione tra ferro/gomma) e ci sia tutto quello che ruota intorno alla mobilità, come la gestione della sosta, parcheggi scambiatori e rimozione dei veicoli.
Purtroppo si tratta di una scelta che la politica non vuole fare: meglio avere più aziende e avere più consigli di amministrazionie dove poter collocare i vari trombati politici.
Inoltre abbiamo chiesto la realizzazione di una vera politica sulla viabilità, che favorisca l'uso del mezzo pubblico rispetto al quello privato, con corsie preferenziali, sema-fori intelligenti, regolamentazioni del carico e scarico merci, ecc. 

RATP sbarca prima a Genova (per un breve periodo) e poi a Firenze. Trenitalia a Firenze e poi forse a Torino e a Genova. Ma le informazioni tra i lavoratori non circolano. Non servirebbe un coordinamento nazionale dei lavoratori in questo settore? 

Sì, credo che sarebbe utile e importante, che i lavoratori del settore, ma anche i vari comitati cittadini in difesa del trasporto pubblico che si sono formati in questi anni, riuscissero a coordinarsi.  


pubblicato il 2012-11-19 23:26:08

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