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giovedì 10 gennaio 2013

ANCORA PESANTI CONDANNE PER “ DEVASTAZIONE E SACCHEGGIO”

“ STATO BORGHESE UN DI’ NE AVRAI VERGOGNA ……..”
ANCORA PESANTI CONDANNE PER “ DEVASTAZIONE E SACCHEGGIO”
I questurini romani , in particolare l’Ufficio del Gup , continuano nella
funzione di plotone di esecuzione nei confronti dei movimenti e delle
manifestazioni di opposizione sociale.
Il 2013, il 7 gennaio, comincia con la pesantissima condanna a 6 anni per 6
giovani teramani partecipanti alla manifestazione del 15 ottobre 2011 a
Roma, a cui il Gup Massimo Battistini ha mantenuto il reato di “devastazione e
saccheggio”, per determinare una pena esemplare .


Solo che anche il mostruoso reato di “ devastazione e saccheggio”- tipico
del Codice fascista Rocco, mantenuto in “ democrazia” ma mai applicato prima del
luglio 2001 , servito a Genova durante il famigerato G8 per colpire
duramente 10 compagni/e – prevede la prova della partecipazione attiva, non la
condanna per essere stati visti e/o fotografati vicino ad un blindato incendiato o
altro, che di per se non permette di far scattare quel reato “ mostre”!
Dunque il processo è stato “ speciale” perché ha prevalso la giustizia
sommaria della “ ragion di stato” , che anche in “ democrazia” come nelle
dittature fa a meno delle prove per condannare i contestatori e gli
oppositori delle misure antipopolari,vessatorie e liberticide dei governi.

Sempre del 7 gennaio è la notizia della condanna dell’Italia da parte della
Corte di Giustizia Europea per le terribile violenze del regime carcerario :
la sentenza impone allo Stato di risarcire con 100.000 euro 7 carcerati e di
rendere entro il 2013” vivibili e rieducanti” le carceri italiane.
Non è la prima volta che l’Italia viene condannata per i cicli repressivi –
per l’uso di leggi,processi e sentenze speciali- che ancora da Genova 2001 a
quest’ultima sentenza “ politica”, ha visto e vede 25000 cittadini
denunciati-indiziati-processati-condannati per legittime attività sindacali-sociali-
ambientali-studendesche rivendicanti la libertà di movimento e le risposte
ai bisogni-diritti negati.

Come parte integrante di questo generale movimento,la Confederazione Cobas
non smette un attimo nel denunciare la permanente lesione dei diritti
costituzionali e di mobilitarsi a fianco dei perseguitati e degli arrestati,
rivendicando la libertà di tutte/i.
La Confederazione Cobas impegnata nel sostegno alle iniziative di lotta
per far cessare le misure restrittive nei confronti degli arrestati il 15
ottobre, esprime solidarietà e vicinanza a Davide Rosci che ha avviato lo sciopero
della fame, come protesta contro l’ingiusta condanna che lo colpisce.

Roma 9.1.2013 CONFEDERAZIONE COBAS

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