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sabato 26 gennaio 2013

Newsletter PRC n. 206

Newsletter PRC n. 206

Antonio Ingroia risponde alle dieci domande di Amnesty Italia

25.01.13
Carissimi amici di Amnesty Italia, vi ringrazio per questa vostra iniziativa, i cui temi sono di fondamentale importanza per il futuro del nostro Paese. Ho firmato con convinzione il vostro appello, e qui di seguito potete trovare le mie risposte alle 10 domande sul rispetto dei diritti umani, che sono fra le priorità del programma di Rivoluzione civile.
Antonio Ingroia
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Amianto, una storia operaia

di Wu Ming - 25.01.13
Post breve, giusto un lampo. Molto “irrituale” per Giap, e deciso all’impronta. E’ che ieri sera ho finito questo libro e mi ha colpito durissimo, come non mi capitava da tanto. Mi avevano avvertito: lo diceva anche Evangelisti nella prefazione, l’avevo letto nelle recensioni, anche in quella del Chimenti, ma quando leggi e leggi e leggi e ti arriva la “botta”, non c’è preavviso che conti. Mi ha smosso ricordi di quand’ero feto. Nel volgere di una generazione ci hanno devastati. Io, guardate, sono anni che non scrivo una recensione, e non la voglio scrivere neanche adesso. Non mi interessa più recensire, voglio discutere. Leggi tutto

Consumi in picchiata anche per mangiare

25.01.13
I consumi crollano, e questa non è certo una sorpresa, basta che ognuno si guardi nel portafogli e pensi a come ha dovuto cambiare le proprie abitudini negli ultimi anni. A dirlo, ieri, è stato ancora una volta l’Istat. Le vendite del commercio al dettaglio a novembre sono diminuite dello 0,4% congiunturale e del 3,1% tendenziale. Rispetto allo stesso mese del 2011 le vendite di alimentari hanno cumulato un calo del 2%, e novembre è stato il quinto mese di fila in flessione. I prodotti non alimentari hanno registrato un calo del 3,7% in un anno. Nel complesso, nel 2012, le vendite sono scese del 3,1%. Leggi tutto

La pagliuzza e la trave

di Silvio Vanacore - 25.01.13Piero Ricca “ha studiato” RIVOLUZIONE CIVILE e, pur “stimando Antonio Ingroia” e pur “condividendo molti punti del suo manifesto”, conclude il suo “studio” con un inappellabile “non mi convince”. Nel suo post disponibile sul sito www.beppegrillo.it del 22 gennaio elenca una serie di punti a suo avviso talmente scandalosi da cancellare ogni traccia di stima per Ingroia e condivisione del manifesto programmatico. IL LEADERISMO - INGROIA è indiscutibilmente leader, maturata nel tempo con la lotta ai poteri forti, criminali, mafiosi e deviati della politica. Tutti condotti nei limiti delle Leggi e osservando la Costituzione Italiana. Non è leader per grazia ricevuta, né per investiture massoniche, né perché in possesso di ingenti risorse economiche, né per essere famoso solo per aver fatto ridere l’Italia ironizzando su una classe politica fonte di ispirazione quotidiana per i comici.Leggi tutto

Voglia di stupri e antisemitismo: Casa Pound mostra il vero volto

di Cinzia Gubbini - 25.01.13E’ la prima vera inchiesta della magistratura su Casa Pound. Anche se c’è da specificare che Casa Pound Napoli è una aggregazione dei “fascisti del terzo millennio”, affacciatisi ormai da dieci anni sul palcoscenico del “movimento” nazionale, un po’ particolare: da sempre violentissima, sospettata (e adesso lo dice anche la magistratura) di accoltellamenti e aggressioni. Ma allo stesso tempo anche “ammanicata” con una certa politica ufficiale. Non è un caso che l’operazione dei carabinieri abbia sequestrato quella che era diventata la sede di incontro di Casa Pound, la sezione Berta ritrovo anche de La Destra di Storace. Leggi tutto

Mps, il Pd dovrà difendersi alla camera

di Domenico Cirillo - 25.01.13La previsione di D’Alema – «non credo che la vicenda Monte dei Paschi di Siena condizionerà la campagna elettorale» – è evidentemente solo un auspicio, ed è anche difficile che si realizzerà. Il governo dovrà riferire in parlamento sui mancati controlli che hanno favorito la voragine nel più antico istituto bancario del mondo e sull’operazione dei Monti Bond che ha lanciato una (grande) ciambella di salvataggio che a questo punto rischia di essere persino inutile. La mossa è stata condivisa da tutte le forze della maggioranza, appena qualche settimana fa, ma adesso è rumorosamente contestata dalla destra in campagna elettorale. Leggi tutto


Chi saccheggia chi?

di Franco Raparelli - 25.01.13Negli ultimi mesi, in Italia, avanzano frettolosi i processi contro giovani e giovanissimi che, a partire dall’autunno del 2010, hanno cominciato a ribellarsi, anche in modo molto duro, contro la crisi, quella determinata dalle banche e gestita, attraverso le formula dell’austerità, dalle banche stesse, in particolare dalla BCE. In alcuni casi, servendosi del codice penale fascista Rocco e del reato di “devastazione e saccheggio”, sono arrivate anche le prime condanne. Anni e anni di carcere. Mentre crollava Lehman Brothers (settembre 2008), Draghi e Tremonti ci hanno ripetuto, come un mantra, che il sistema bancario italiano era fuori pericolo. Leggi tutto

Una riforma che manda in pezzi l’unità della sinistra

di Anna Maria Merlo - 25.01.13Dopo mesi di tensioni, l’unità della sinistra francese si è definitivamente rotta. Mentre sulla guerra in Mali, l’opposizione decisa del leader del Front de Gauche, Jean-Luc Mélenchon, è attenuata da molti parlamentari (soprattutto del Pcf), sul lavoro lo scontro è aperto. Il Front de Gauche ha lanciato una campagna contro l’austerità in generale e contro l’accordo sul lavoro concluso tra il Medef (Confindustria francese) e tre sindacati (Cfdt, Cgc e Cftc) – rifiutato invece da Cgt e Fo – che il parlamento è chiamato a tradurre in legge, senza possibilità di ritocchi di sostanza, nel mese di marzo. Con la campagna «L’alternativa all’austerità è possibile», la sinistra della sinistra vuole pesare sul dibattito che si apre in parlamento. «Abbasso l’odioso ricatto, quando ci viene detto: puntate sul fallimento – ha affermato Mélenchon – è il contrario, è perché rifiutiamo il fallimento che facciamo le nostre proposte. Leggi tutto


Davos, l’oscar della vergogna va alla Shell

di Luca Manes - 25.01.13«E il Public Eye Award va… alla Shell!». Per la seconda volta da quando è stato istituito, l’oscar della peggior multinazionale del mondo se l’è aggiudicato la compagnia petrolifera anglo-olandese. Un «risultato» giunto dopo un serrato testa a testa con la banca d’affari statunitense Goldman Sachs, che ha finito per conquistare il «riconoscimento» speciale della giuria. È dal 2000 che Greenpeace Svizzera e Berne Declaration, in concomitanza con il World Economic Forum di Davos, danno la possibilità di votare a tutti gli abitanti del pianeta sul sito web del singolare «concorso» quella che per loro è la corporation che, con il suo operato, maggiormente ha contribuito a distruggere l’ambiente e/o causare impatti devastanti sulle popolazioni locali. Leggi tutto

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