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giovedì 24 gennaio 2013

Siena, cadono i veli


Uno dopo l’altro cadono tutti i veli che hanno coperto il sistema di potere che ha portato alla rovina
economica e morale la nostra città. Rovistando nella cassaforte del Monte dei Paschi i nuovi
amministratori hanno trovato contratti suicidi su prodotti finanziari derivati che fanno crescere
ancora le ingenti perdite nella gestione della banca. E non è detto che la storia sia finita qui.
La notizia fa crollare il titolo in borsa ma provoca anche le dimissioni dell’ex presidente Mussari
dalla presidenza dell’Associazione Bancaria Italiana.
I vessilliferi del sistema di potere cittadino, Ceccuzzi ricandidato a Sindaco e Bezzini presidente
della Provincia, tentano di difendere l’indifendibile scendendo in campo con dichiarazioni ed
interviste nelle quali affermano impudicamente di aver voluto per primi avviare il cambiamento
introducendo a suo tempo la famigerata “discontinuità”.
Ma è questo un velo troppo sottile che non nasconde le dirette responsabilità.
Ricordiamo, a vantaggio di chi avesse la memoria corta, che è stato Franco Ceccuzzi in
primissima persona a volere Giuseppe Mussari prima presidente della Fondazione MPS e poi
Presidente della Banca. Che la più spregiudicata operazione da lui effettuata, l’acquisto di
Antonveneta, lo videro tra i più solleciti a tesserne sperticate lodi. Che quando venne fuori il
disastro compiuto si guardò bene da chiederne la rimozione dall’incarico di Presidente della
Banca, ma aspettò la fine naturale del mancato. Che la sostituzione avvenne con una sua pesante
ingerenza sull’autonomia della Fondazione e soprattutto imponendo nomi graditi al potere romano,
di cui ha sempre cercato la copertura.
Ora che l’attore principale esce di scena, il regista cerca di scaricare su di lui tutte le
responsabilità. Ma è un giochetto troppo facile per essere accettato.
Ora più che mai, se vogliamo dare alla città il coraggio di riprendere una prospettiva di sviluppo
così brutalmente interrotta, occorre fare un’operazione verità a tutto campo.
Le responsabilità vanno accertate ed individuate tutte. Le responsabilità formali, come quelle
politiche.
La magistratura è al lavoro. Non mancherà di trovare riscontri a tutto ciò che ormai è voce di
popolo. Non avrà ad esempio bisogno di farsi suggerire da nessuno di andare a spulciare i bonifici
internazionali fatti da MPS al momento dell’acquisto di Antonveneta per verificare se i destinatari di
quel fiume di denaro fossero gli effettivi aventi titolo.
Potrebbe emergere anche che l’attacco al Monte dei Paschi non è solo il frutto della megalomania
di un Mussari qualsiasi, ma il disegno preordinato di forti poteri economici e politici nazionali che
hanno trovato nel groviglio perverso che ha governato la nostra città i complici e gli esecutori
materiali di un vero e proprio delitto compiuto ai danni di un patrimonio costruito dai senesi nella
loro lunga storia di autonomia e indipendenza.
Solo dalla verità si può davvero ripartire. Ed in primo luogo ai cittadini spetta il compito di trovare il
coraggio di cambiare pagina.
Circolo Città Domani Rifondazione Comunista Siena
Siena si muove Italia dei Valori

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