Assalto alla Prefettura, in 36 a processo
Ok al giudizio immediato, prima udienza a luglio. Dubbi degli avvocati sulla competenza del giudice
Ecco tutti i nomi degli imputati tra di loro molti giovani e tre donne
Ok al giudizio immediato, prima udienza a luglio. Dubbi degli avvocati sulla competenza del giudice
Ecco tutti i nomi degli imputati tra di loro molti giovani e tre donne
da Il Tirreno
Sono 36 gli imputati per i disordini avvenuti tra il 31 novembre e il 2 dicembre, tra di loro molti giovani, tre donne e dovranno rispondere a vario titolo di lesioni, violenza e resistenza a pubblico ufficiale, ma anche di danneggiamento aggravato e radunata sedenziosa . Dario Antonelli, 23 anni, Andrea Apostolo, 33, Andrea Assante, 31, Antonio Atterritano, 39, Luigi Bardi, 30, William Benedetti, 43, Thomas Canessa, 33, Giovanni Ceraolo, 31, Igor Di Maria, 34, Federico Del Chicca, 40, Elia Di Campli 22, Luca Fontanelli, 19, Elena Faroldi, 19, Roberto Fattori, 37, Alessandro Favorido, 26, Palmina Federico, 43, Daniele Lanari, 19, Erica Lorenzoni, 24, Antonio Lucignano, 22, Mirco Mancuso, 21, Stefano Micheli, 42, Giovanni Neri, 23, Massimo Orsini, 29, Simone Palla, 22, Roberto Pappalardo, 19, Roberto Perrotti, 23, Fulcio Junior Persico, 27, Gabriele Possenti, 37, Michele Rombolini 35, Diego Sarri, 30, Janis Selmi, 24, Jacopo Simonetti, 21, Enrico Sirigatti, 24 e Maurizio Verde, 22. di Federico Lazzotti LIVORNO Giudizio immediato e prima udienza fissata per il prossimo 4 di luglio davanti al Collegio per i 36 indagati, tra cui tre donne, nell’inchiesta sui disordini avvenuti in città tra il 30 di novembre e il 2 dicembre scorso e culminati con una manifestazione non autorizzata e l’assalto alla Prefettura a colpi «di fumogeni, transenne, bombe carta, mattoni e tubi di alluminio». È questa la decisione del giudice per le indagini preliminari Giovanni Zucconi che ha accolto la richiesta dei pubblici ministeri Luca Masini (nella foto) e Fiorenza Marrara che hanno coordinato l’inchiesta e che hanno sostenuto «l’evidenza delle prove, tanto da non essere necessario il passaggio dall’udienza preliminare». Un percorso, in ogni caso, anticipato anche dal procuratore capo Francesco De Leo lo scorso 11 di febbraio, quando per otto degli indagati scattò la misura cautelare dell’obbligo di firma: «Mi auguro che si arrivi a breve al processo», disse. La stragrande maggioranza degli imputati, è legata all’area antagonista e in particolare appartenente all’ex Caserma del Fante. Tra di loro c’è ad esempio Giovanni Ceraolo che il 2 dicembre guidava la manifestazione non autorizzata. «Si è trattato della risposto della città alle violenze dei giorni precedenti, prima durante il comizio del leader del Pd Pierluigi Bersani e poi dell’aggressione nei confronti dei manifestanti in piazza Cavour» è la loro versione. Adesso i 36 dovranno rispondere a vario titolo di lesioni, violenza e resistenza a pubblico ufficiale, ma anche di danneggiamento aggravato e radunata sedenziosa. Tutte queste accuse dovranno ora essere giustificate in tribunale. Da una parte gli investigatori hanno raccolto immagini e fotografie attraverso le quali giurano di essere in grado di contestare ad ogni responsabile il reato per il quale dovrà comparire in aula. Dall’altra parte gli avvocati difensori sono sicuri di poter dimostrare il contrario, vale a dire l’innocenza dei propri assistiti. «Qualche dubbio - spiega uno di loro - lo abbiamo anche sulla scelta del collegio, quando ci aspettavamo di comparire davanti a un giudice monocratico». A questo, per spiegare il clima nel quale si arriverà al processo, c’è da aggiungere che all’indomani dell’identificazione dei presunti responsabili dei disordini, fece scalpore la lettura dei fatti da parte del giudice per le indagini preliminari. Dietro all'assalto «premeditato» alla Prefettura - è la sintesi dell’ordinanza - c'era sì «la precisa volontà di compiere un'azione che non escludeva minimamente la possibilità di far uso di mezzi violenti», ma dai filmati che riguardano la manifestazione, del giorno precedente in piazza Cavour, emergono «dubbi sulle modalità di gestione dell'ordine pubblico». E in particolare «emerge, assai nitidamente, l'uso a dir poco inappropriato del manganello».
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I soldi di Olt a Stagno «Allagamenti addio e il verde raddoppia»
Sottoscritto l’accordo tra Lng Toscana e Comune di Colle in arrivo mezzo milione di euro per le “compensazioni”
Sottoscritto l’accordo tra Lng Toscana e Comune di Colle in arrivo mezzo milione di euro per le “compensazioni”
LIVORNO Nell'ambito degli interventi di compensazione ambientale, relativi alla realizzazione del Terminale di rigassificazione offshore, Olt Offshore Lng Toscana ha sottoscritto un accordo con il Comune di Collesalvetti, che prevede lo stanziamento di 420 mila euro, per contribuire al piano di riqualificazione ambientale di Stagno. I progetti di riqualificazione, concordati con un percorso di partecipazione pubblica concretizzatosi con l'assemblea aperta del 26 ottobre 2009 e validati successivamente dal Ministero dell'Ambiente, sono articolati in tre ambiti di intervento: il Piano di riqualificazione del sistema del verde, il Progetto area verde polivalente “San Leonardo” e percorso pedonale ed il Piano di prevenzione ambientale dai fenomeni di allagamento urbano. Piano di riqualificazione del sistema del verde. L'obiettivo è riqualificare le aree verdi urbane della frazione di Stagno in modo da conciliare il miglioramento della qualità della vita con la tutela e la valorizzazione del patrimonio ambientale. Nucleo centrale del progetto è il Parco urbano “Il Bosco di Stagno”. Gli interventi prevedono di riqualificare l'area naturale rendendola accessibile e valorizzando le importanti schermature arboree attualmente non utilizzate. Il sistema parco esistente e la sua dotazione arborea e vegetazionale saranno potenziati attraverso l'ampliamento e la realizzazione di nuove aree verdi capaci di ridefinire il perimetro dell'area d'intervento in relazione e in collegamento con la realtà urbana e industriale. In merito, va ricordato che sono state appena piantumate 350 nuove essenze arboree. Si prevede inoltre di realizzare nuove opere necessarie alla riqualificazione ambientale della frazione di Stagno attraverso percorsi pedonali e piste ciclabili, il contestuale ripristino delle alberature poste a servizio della viabilità residenziale e il miglioramento della sicurezza idraulica dell'intera zona. Progetto “San Leonardo”. L'intervento mira a ricucire il tessuto urbano del vecchio nucleo della frazione di Stagno integrandolo al nuovo attraverso l'utilizzo di un percorso pedonale alberato che dalla Chiesa di San Leonardo porta al passaggio a livello di Corso Italia. È prevista la riqualificazione del vecchio nucleo di Stagno adibendo l'area adiacente alla “Chiesa di San Leonardo” a spazio sicuro per i bambini con la realizzazione di un campo polivalente di pallacanestro e di pallavolo oltre ad attrezzature per il gioco. Piano di prevenzione. Riguarda i fenomeni di allagamento urbano. Il piano di riqualificazione prende anche in considerazione una delle maggiori criticità di Stagno: la particolare vulnerabilità a fenomeni di allagamento in seguito ad eventi meteorici di forte intensità. Si provvederà quindi all'adeguamento e al miglioramento delle opere idrauliche necessarie per la messa in sicurezza delle aree urbane più critiche attenuando i potenziali rischi ambientali conseguenti. I progetti, si inseriscono nella più ampia iniziativa dell'Amministrazione Comunale chiamata “Progetto Stagno”, che è stata puntualmente descritta in un opuscolo che sarà inviato nelle prossime settimane a tutti i cittadini che abitano nella zona.
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