di Maria R. Calderoni – Quell’autentico “pazzo” di Don Gallo. Da prete prete ne ha combinate così tante che ha finito per diventare, se non la pecorella smarrita, la pecora nera del cardinal Siri. Che infatti lo mise al bando, lo relegò in cattività, gli tolse il posto. Quel grande “pazzo” di Don Gallo che, |
don Andrea Gallo – Ho visto gioiosamente nascere la democrazia nel 1945, con la mia Brigata Partigiana, comandata da mio fratello, ex tenente del Genio Pontieri, sopravvissuto alla tragica campagna di Russia, a diciassette anni di età. Diventato vecchio – 84 anni e mezzo – devo vederla vergognosamente morire? Ho riflettuto a lungo sulla crisi |
da Globalist.it – “Don Andrea Gallo ha rappresentato, anzi incarnato, la Chiesa che non dimentica la dottrina, ma non permette che diventi più importante dell’attenzione per gli indifesi, per i fragili, per i dimenticati. Mi piace ricordarlo così: come un prete che ha dato un nome a chi non lo aveva o se lo era |
Luca Fazio – Gli amici si riconoscono nel momento del bisogno. Ora è bene che il comune di Milano, dopo due anni di buone maniere e poca “ciccia”, si tolga la maschera per farsi riconoscere dai suoi più calorosi (ex) estimatori. Per esempio dai ragazzi del centro sociale Zam di via Olgiati che ieri sono |
di Davide Rosci – Car* compagn* del «manifesto», nella lettera che vi scrissi da questa cella vi raccontai dei tre trasferimenti, del blocco della corrispondenza, degli isolamenti e degli altri abusi subiti. È stata dura, ma non mi sono mai lasciato andare. Vedere i tantissimi compagni e compagne che da ogni angolo d’Italia mi hanno |
di Lidia Menapace – Il Tg3 notte che ho appena visto aveva ben tre donne parlamentari presenti perché si sarebbe parlato di femminicidio, visto che l’indomani il parlamento approverà la Convenzione internazionale appunto contro il femminicidio. Le tre parlamentari, una del Pd, una di Sel, una del Pdl hanno confuso subito il femminicidio con la |
Non c’è solo il problema dell’esclusione, bensì il tema dei saperi, che è al cuore della post-democrazia. Colin Crouch scriveva nel suo saggio Postdemocrazia (Laterza, 2003) che una società post-democratica è una società che continua ad avere e a utilizzare tutte le istituzioni democratiche, nonostante esse diventino nel tempo poco più che contenitori formali. La |
di Daniela Palma – Vivere di cultura? Il mondo lo fa da sempre, ed oggi più ieri. E’ questa l’ardita “provocazione” che Bruno Arpaia e Pietro Greco lanciano con il loro libro “La cultura si mangia!”(pp 174, Guanda Editore): un ricco e complesso racconto traboccante di dati e riferimenti fattuali, che ci mostra come il |
Davide Morisi – C’è un problema di fondo nel dibattito sul controllo del web in Italia: l’incapacità o la non volontà di gran parte dei politici di comunicare con i cittadini. Un problema di lunga data, che ricorre particolarmente durante le campagne elettorali, e che puntualmente riemerge quando in ballo ci sono questioni legate alla |
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