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domenica 9 giugno 2013

Stadio, il sindaco chiede aiuto a Olt


 MIO PUNTO DI VISTA (IL RICATTO)
 
Stadio, il sindaco chiede aiuto a Olt 
Contatti tra Cosimi e la società del rigassificatore: l’obiettivo è intercettare i 2,5 milioni che spettano alla Regione 
LA TRATTATIVA 

da Il Tirreno

LIVORNO Il giorno della festa amaranto, quando si è presentato nella sala del consiglio comunale a braccetto col presidente Aldo Spinelli, il sindaco Alessandro Cosimi ha annunciato che i lavori allo stadio si faranno e che Comune e Livorno Calcio - appena promosso nell’olimpo della serie A - si divideranno gli oneri. Quello che Cosimi non ha detto è che per trovare i soldi in tempi di magra per le casse pubbliche ha bussato a Olt. Ovvero la società che a breve piazzerà il rigassificatore a largo della costa tra Livorno e Pisa. Al centro della discussione non ci sono ulteriori contributi, ma quei 2,5 milioni di euro che Olt deve dare alla Regione Toscana a titolo di compensazioni ambientali per la messa in funzione dell’impianto. Soldi che si aggiungono ai 4,8 milioni finiti nelle casse di Pisa per l’Incile, ai circa 450mila euro destinati a Collesalvetti per il verde e la sicurezza idraulica di Stagno e ai 480mila che Livorno userà per progetti legati al parco della Meloria e allo studio dei fondali della costa. Livorno, è evidente, in soldoni ha avuto molto meno di Pisa. Dalla società e dagli enti locali hanno però sempre rivendicato, per la città, una ricaduta di carattere occupazionale. Fatto sta che oggi nel mirino del Comune ci sono quei 2,5 milioni di euro, o almeno una parte, che dovrebbero andare a Firenze. A quanto risulta Cosimi ha chiamato i vertici di Olt per sondare il terreno. Dalla società confermano che ci sono stati contatti col Comune e che «da parte nostra non c’è alcun problema a destinare tutte le risorse, o una parte, alla ristrutturazione dello stadio di Livorno». «Ovviamente – precisano – i soldi sono destinati alla Regione, sta quindi agli enti trovare l’accordo». Il tasto è delicato. C’è da immaginarsi che la società, proprietaria dell’impianto di rigassificazione e mai coccolata da una parte di città, soprattutto dal fronte ambientalista, speri in un ritorno di immagine. Ma la partita appare comunque tutta tra Regione e Comune. C’è poi da capire come questi soldi arriverebbero: spalmati su più tranche? Il presidente Spinelli aveva messo sul tavolo il nodo dell’Armando Picchi già pochi minuti dopo il triplice fischio con l’Empoli. Il sindaco Cosimi, intervistato dal Tirreno, aveva parlato della serie A come «opportunità per la città» e dichiarato che «di fronte alla promozione dobbiamo trovare un modo per rendere lo stadio migliore». Per i lavori da fare subito si parla di circa 2milioni di euro, ma il dato non è definitivo. Di sicuro ci vorranno più soldi per la sicurezza: per legge dovranno aumentare telecamere e tornelli. Cosimi ha accennato anche all’ipotesi di fare una copertura, ma oltre al problema delle risorse c’è quello delle Belle Arti. Va detto che una parte di città, come emerso anche nei dibattiti politici degli ultimi giorni, storce il naso di fronte alle centinaia di migliaia di euro da versare nello stadio in tempi di emergenza su tutti i fronti. «Vorrei ricordare che l’impianto è comunale – aveva risposto Cosimi al Tirreno – se c'è qualcuno che pensa che il Comune non ci debba mettere un euro, ci metta la faccia». «Se si decide l'allentamento del Patto di stabilità – aveva poi aggiunto – i soldi ci sono. Non si capisce perché un Comune come il nostro abbia 10 milioni in cassa e non possa spenderli. È chiaro che non li spenderemmo tutti per lo stadio: le priorità sono scuole, strade, servizi. Ci sarà anche lo stadio. Perché non dare un segno di riconoscimento a Spinelli?». Alla fine i soldi per lo stadio arriveranno dall’allentamento del Patto o dal mare? Juna Goti

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