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giovedì 11 luglio 2013

La Versilia chiede alla Regione i finanziamenti per Pioppogatto


 


Viareggio - Accordo su (quasi) tutto e attenzione alle prossime scadenze che definiranno gli scenari futuri. L'incontro convocato dalla Rete ambientale della Versilia, ha messo ieri sera a confronto cittadini e sindaci, sindacati e amministratori di aziende. Al documento pro Rifiuti Zero e contro gli inceneritori che, come una valanga, ha raccolto adesioni in lungo e largo in provincia di Lucca ma anche oltre, i comitati hanno aggiunto le richieste esplicite di abolire la delibera regionale del 2002 che istituiva Falascaia come impianto di Piano e di non produrre a Pioppogatto alcun materiale da incenerire.
E' stata Arpat, in veste di polizia giudiziaria, a chiedere che l'autorizzazione dell'impianto di Massarosa (l'Aia) venisse rivista alla luce dell'attività che effettivamente svolge e che non è la produzione del combustibile da rifiuto (Cdr). Ma questo non significa che il prodotto attuale sarà inviato a termovalorizzazione.
L'hanno detto chiaramente Maura Cavallaro, vice presidente e assessora all'Ambiente della Provincia di Lucca e Umberto Buratti, sindaco di Forte dei Marmi e presidente del Consorzio Ambiente Versilia. "Porteremo la vostra lettera all'assessora regionale Anna Rita Bramerini giovedì", ha detto Buratti.
Giovedì 11 infatti, il Cav, la Provincia e Ato Toscana Costa, saranno a Firenze per parlare ancora una volta di Pioppogatto e del Piano interprovinciale dei rifiuti. Da una parte la Versilia, col sostegno della Provincia, chiede che la Regione destini i finanziamenti ad impianti di trattamento meccanico biologico come quello di Pioppogatto, appunto; dall'altro il direttore di Ato Costa Franco Borchi che nella sua relazione annuale ha detto esattamente il contrario.
Insomma, lo schema è "riciclatori" contro "inceneritoristi" e questa volta, gli amministratori versiliesi e provinciali si schierano nel primo gruppo, sostenuti anche dal Comune di Lucca il cui assessore Giuseppe Pellegrini Masini è intervenuto alla serata alla Croce Verde. Il Piano delle quattro Province è ancora in gestazione - rimandato di mese in mese è in ballo da un anno e mezzo - ma secondo Cavallaro e Buratti "va approvato", perché il commissariamento regionale sarebbe un danno sotto i profili pratico e politico.
Intanto l'assessora Bramerini ha convocato per il 18 luglio il primo incontro per illustrare il Piano regionale dei rifiuti e il 23 ci sarà la riunione per discutere dei flussi all'interno dell'Ambito territoriale. "Speriamo che anche Pisa inizi a portare i rifiuti a Pioppogatto", ha detto Maura Cavallaro.
"Bisogna crederci e darsi tempi certi - ha detto Gloria Puccetti, vicesindaco di Viareggio e assessora all'Ambiente - perché la politica per sua natura è lenta, ma così si rischia di non raggiungere gli obiettivi". Crederci e lavorare immediatamente ad un cambio di passo soprattutto in una realtà come Viareggio, che ha "perso colpi", superata ormai anche dalla Garfagnana in termini di percentuale di raccolta differenziata e perenne debitrice di Sea, del consorzio dei Comuni e ora anche di Vera Srl.
"Noi abbiamo risanato l'azienda e l'abbiamo mantenuta nelle mani pubbliche", ha rivendicato con orgoglio il sindaco di Seravezza Ettore Neri, riferendosi ad Ersu. Perché ieri sera è venuto allo scoperto lo "scontro" presente all'interno del Cav fra i Comuni soci di Ersu e Viareggio e Camaiore che hanno rapporti contrattuali e quote di Sea.
Assenti i rappresentanti di Massarosa, con Camaiore che ha scelto di farsi rappresentare da Italo Viti, i sindaci Neri e Buratti hanno fatto capire chiaramente che Ersu merita una posizione di rilievo nello scenario versiliese. Ora che anche il presidente del Cav - a fine serata, conversando a microfoni spenti - riconosce chela raccolta differenziata deve essere esclusa dalla gara per il gestore unico di Ato, ecco che i "gioiellini" locali devono essere tutelati.
"Le politiche virtuose passano dalle buone e virtuose pratiche economiche", ha detto Ettore Neri, ricordando che ci vogliono come partner le "industrie oneste", quelle che non hanno niente a che fare con l'Ecomafia. Così si può andare a chiedere finanziamenti alla Regione "per gli impianti buoni" come Pioppogatto, che potrebbe diventarlo ancora di più se trasformato secondo il progetto delineato da Enzo Favoino.
"Colpa di Viareggio che non ha pagato le sue quote" se oggi il Cav non ha soldi da investire, ha detto Neri. "Basta con la rivalità fra le aziende della Versilia, anche Pietrasanta (che fa parte di Ersu, ndr) non paga" gli ha risposto Amando Mancini della Rsa di Sea Ambiente, davanti all'amministratore di Sea Risorse,Francesco Garruto, che ha assistito al dibattito ma non è intervenuto.
"Con che forza il Cav può andare in Ato a chiedere che si cambi direzione, se ci va diviso al suo interno?", ha detto Mancini. Neri vorrebbe, ad esempio, che inuno dei capannoni vuoti di Pioppogatto, Ersu potesse metter su l'impianto di trattamento della plastica e della carta che ora è costretto ad affittare fuori. Tutte ipotesi che sono sul tavolo e sullo sfondo, la possibile unione di Ersu e Sea che però non è semplice da realizzare dal punto di vista giuridico.
Alla fine, due sono state le novità da notare, in conclusione di serata: la proposta di Maura Cavallaro di creare un organismo di comunicazione fra comitati di cittadini e amministratori - "Sono quattro anni che lo chiediamo", ha precisato Andrea Cecchini della Rete ambientale - e la proposta di "armistizio" avanzata da Ettore Neri, in nome del nuovo corso rappresentato dalla presidenza Buratti, che intende lavorare insieme ai cittadini all'insegna della trasparenza.
 

 

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