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sabato 13 luglio 2013

Pulizie, appalti al ribasso stipendi ridotti fino al 70%


Pulizie, appalti al ribasso 
stipendi ridotti fino al 70% 
In difficoltà 10 mila addetti. Ad una lavoratrice il tempo di lavoro diminuito da 5 ore a 36 minuti settimanali 
di MAURIZIO BOLOGNI 


L'ultimo taglio della spending review colpisce i lavoratori delle pulizie nelle caserme dei carabinieri della provincia di Firenze. La prefettura ha bandito l'appalto. E l'impresa Iside Gestioni srl se lo è aggiudicato con un ribasso del 46% per un compenso mensile globale di circa 20.000 euro. Conclusione: la mole di lavoro non cambia, perché il disciplinare è quello vecchio, ma a svolgerla saranno chiamate addette a cui ore di lavoro e stipendio sono stati tagliati del 70%. "Normale - spiega il sindacalista della Filcams Cgil Maurizio Magi - che una di loro a cui il tempo di lavoro è stato ridotto da 5 ore a 36 minuti settimanali abbia rinunciato al posto e si sia dimessa, e lo stesso hanno fatto altre 10 donne, al lavoro sono rimaste 40 su 50. E' una vicenda emblematica - aggiunge Magi - delle tante che ci spingono a chiedere un confronto sugli appalti con tutti i soggetti locali della pubblica amministrazione, con l'obiettivo di stipulare un protocollo di regole minime da seguire valido per tutti". 
Tagli alla spesa pubblica e appalti al minimo ribasso stanno mettendo alla frustra il settore dei servizi, secondo alcune stime formato da almeno 10.000 occupati in provincia di Firenze, 4.000 soltanto quelli iscritti alla Cgil. Sono soprattutto donne, part time per necessità e non per scelta, che vedono drasticamente ridotti le loro ore lavorate e gli stipendi: oggi in media 600700 euro al mese. Si taglia la spesa della pubblica amministrazione, si tagliano per le prime le spese per le pulizie. "La mannaia colpisce un esercito di ultimi di cui nessuno parla" aggiunge Magi. "Mi domando provocatoriamente se non sia il tempo di ripensare l'esternalizzazione di questi servizi, noi siamo già dovuti intervenire per restituire dignità contrattuale per ridurre al massimo le ricadute della spending review sugli appalti delle pulizie di Asl e ospedali, e delle portinerie di Università e Regione. In questo ultimo caso, la gara era stata preparata dagli uffici tecnici prevedendo lo slittamento di 60 lavoratori coinvolti dal contratto nazionale del commercio a quello di lavoro per i dipendenti da proprietari di fabbricati, che non c'entra nulla con loro e avrebbe comportato riduzioni di stipendio fino a 400 euro. Confrontandoci con la rappresentanza politica della Regione abbiamo ottenuto il riclassamento dei lavoratori al contratto dei multiservizi. In questo e in altri casi, tutto ciò non sarebbe successo se ci si fosse confrontati prima. E' quello a cui puntiamo per varare regole condivise per tutti gli appalti pubblici". 
(11 luglio 2013) 

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