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lunedì 8 luglio 2013

Si complica la vertenza Pirelli stabilimento di Figline valdarno


Si complica la vertenza Pirelli stabilimento di Figline valdarno, dove la multinazionale ha deciso  diesternalizzare la produzione dello steel cord - il filo d'acciaio checostituisce la struttura degli pneumatici. Deludente l’incontro al tavoloregionale interistituzionale -presenti il Presidente della Provincia di Firenze, il Sindaco di FiglineValdarno, Fiom Fim Uilm, la RSUdella Pirelli -    dove il responsabilerelazioni industriali del gruppo Pirelli non fornisce spiegazioni plausibilialla scelta effettuata, non chiarendo le sorti dello stabilimento di Figline nétanto meno il destino dei 390 lavoratori. Le istituzioni preoccupate per lepossibili ricadute sul territorio, hanno chiuso l'incontro ribadendo la volontà di adoperarsi per otteneregaranzie nell'interesse della comunità, anche se la vertenza tende acomplicarsi non solo per le ambiguità e le reticenze della multinazionale maanche per le politiche del governo. Ora si attende l’incontro al Ministerodello Sviluppo Economico. Rifondazione Comunista nel ribadiresolidarietà ai lavoratori della Pirelli enel sostenere la vertenza chiede alla Provincia di Firenze, unitamente allaRegione Toscana e al Comune di Figline Valdarno, di contrastareesternalizzazioni e delocalizzazioni, riferendo gli esiti dell’incontroregionale e quando ci sarà il confronto in sede ministeriale. Domanda diattualità art. 39 del Regolamento del Consiglio Provinciale.




Dopo settimane di attesa si è tenutoal tavolo regionale l'incontroinformativo sulla Pirelli Tyre di Figline Valdarno  richiesto dalle organizzazioni sindacali dicategoria, dopo aver appreso il cambio di strategia industriale  dallamultinazionale che aveva deciso di esternalizzare la produzione dello steelcord - il filo d'acciaio che costituisce la struttura degli pneumatici – in quanto non rientra più nel suo corebusiness.

Comeabbiamo già avuto modo di ricordare il settore Steel Cord di Pirelli dàlavoro a quasi 2.500 persone, tra Italia, Germania, Brasile, Romania, Turchia eCina, e produce il componente per gli pneumatici della casa madre, ma anche permarchi come Good Year, Continental e Dunlop. Lo stabilimento di Figlinevaldarno riveste un ruolo strategico in questo tipo diproduzione   dato che qui risiede ilknow-how della progettazione e dello sviluppo del prodotto.
Oltreall’Assessore Regionale al lavoro, hanno partecipato al tavolointeristituzionale anche  il Presidentedella Provincia di Firenze, il Sindaco di Figline Valdarno, Fiom Fim Uilm, la RSU della Pirelli e ilresponsabile relazioni industriali del gruppo Pirelli, Vittorio Biagioniaccompagnato da  due manager aziendali:Marco Cipparrone e Gianluca Zonta. 
Da quello cheè dato sapere la multinazionale ha confermato “… di aver affidato a due soggetti bancari l'incarico di ricercare unsoggetto partner che possa rilevare il business dello steel cord ma non hafornito risposte soddisfacenti in merito alla richiesta delle rappresentanzepubbliche e sindacali, di trovare soluzioni che salvaguardino il mantenimentodell'occupazione e mantengano la dimensione strategica che ha finoracontraddistinto lo stabilimento di Figline.
La direzione aziendale ha spiegato come la ricerca, lo sviluppo e la produzionedello steel-cord, (peraltro effettuata anche negli stabilimenti in Brasile,Romania, Turchia avendone recentemente chiuso uno in Germania) non corrispondapiù al business core del gruppo in questione ma ad una produzionecomplementare. Pertanto il gruppo è in cerca di un partner disposto adinvestire nella cordicella metallica componente dei pneumatici anche se almomento non è pervenuta alcuna manifestazione formale di interesse
….”.
Dunque lostato dell’arte della vicenda risulta essere che il Gruppo Pirelli SPA haconferito mandato esplorativo ad Intesa San Paolo e HSBC per cercare unsoggetto interessato all'acquisto del ramo d'azienda con sede a Figline Valdarno,si parla di una possibile vendita parziale o addirittura totale delle quoteazionarie dello stabilimento di Figline. Quest'ultimo inoltre è confluito inuna Newco, sempre di proprietà delGruppo Pirelli SpA, tramite cessione di ramo dal 1 luglio 2013. Tale operazionedovrebbe avvenire in un arco temporale che va da 6 a 9 mesi.
Facendoriferimento all'art.47 della legge 428/1990 che sancisce l'obbligodell'alienante, di fornire comunicazioni in merito alle conseguenze giuridiche,economiche e sociali per i lavoratori, il Segretario della Fiom Cgil diFirenze,è intervenuto facendo presente che “Ilsindacato ha diritto per legge ad avere alcune informazioni e garanzie; unamultinazionale italiana non può pensare di evaderne l'applicazione pertantochiediamo a Pirelli Tyre di tenerci aggiornati e di presentarci il pianoindustriale poiché finora vediamo manifestate solo le intenzioni didepotenziare e vendere il sito valdarnese….”. Per la Fim Cisl si è trattato di“…un incontro interlocutorio che non hadissipato le forti preoccupazioni sullo stabilimento valdarnese…” , anchela Fim Cislora chiede al pari della Fiom Cgil che “…iltavolo degli incontri adesso si sposti al Ministero….”.
Le istituzioni preoccupate per lepossibili ricadute sul territorio, hanno chiuso l'incontro ribadendo la volontà di adoperarsi per otteneregaranzie nell'interesse della comunità, anche se la vertenza tende acomplicarsi non solo per le ambiguità e le reticenze della multinazionale maanche per le politiche del governo.
Lasegretaria Fiom Cgil di Firenze si “…dichiaramolto preoccupata per la sorte di questa fabbrica e per quella di tutte le 390persone che vi lavorano…” e giustamente precisa che “… questa vicenda comunque si inserisce perfettamente, purtroppo, nelprocesso di deindustralizzazione che il nostro paese sta attraversando e tuttociò accade senza che chi ci governa neabbia la percezione e di conseguenza se ne occupi. Troppo spesso leorganizzazioni sindacali, insieme alle istituzioni locali, si trovano a gestiresituazioni di aziende in crisi che non trovano soluzione e la sola gestionedegli ammortizzatori sociali che eventualmente ci sono a disposizione é la solacosa che rimane da fare. Ma quando una ditta chiude non si perdono solo postidi lavoro, ma anche competenze che a volte sono espressione di tradizionetipica del territorio specialmente nella produzione manifatturiera toscana, alquale però rimane solo da pagare il conto. L'immobilismo diquesti ultimi anni di governo rispetto alle plitiiche industriali in questopaese éinsopportabile…”.
Sulla vertenza Pirelli come Rifondazione Comunistaribadiamo quanto già espresso alcune settimane fa chiedendo a tutte leistituzioni di sostenere sindacati e lavoratori, vigilando sul futuro dellostabilimento e facendo sentire la propria voce verso una multinazionale cheguarda, in un contesto di grande recessione economica e di impoverimentogenerale, solo al profitto massacrando in nome della competizione  più sfrenata lavoro, diritti e salari. Giustaè la richiesta avanzata da più parti di coinvolgere il Governo.

Gli scriventi Consiglieri provinciali diRifondazione Comunista

nell’esprimere solidarietà ai lavoratori della Pirelli di Figline Valdarno, nel ribadire lapropria attenzione  e sostegno politico eistituzionale alla vertenza ,

nelguardare con grande preoccupazione i processi di esternalizzazione dellaproduzione decisi dalla Multinazionale e riconfermati al tavolo regionale,  che rischiano di mettere a serio pericolol’esistenza dello stabilimento di Figline Valdarno e l’insieme dei posti dilavoro,

avendoappreso che l’esito dell’incontro al tavolo regionale è stato definito daisindacati e istituzioni deludente

chiedonoal Presidente della Provincia  di Firenzee all’Assessore competente di riferire sull’esito dell’incontro regionale,sulle proposte avanzate dal gruppo Pirelli, sulle scelte di strategia industriale della multinazionale,  sul tavolo di trattativa aperto tra proprietàe organizzazioni sindacali, sul piano industriale, sulla vicenda occupazionale.

Chiediamo  inoltre di sapere di sapere quando avverràl’incontro al Ministero delloSviluppo Economico  e quali azioni concrete l’AmministrazioneProvinciale intende promuovere, di concerto al Comune di Figline Valdarno ealla Regione Toscana,  in relazione alfatto specifico e più in generale per la salvaguardia dei livelli occupazionalinel Valdarno, di sostegno alla vertenza sindacale e di tutela ai 390lavoratori.

Andrea Calò Lorenzo Verdi

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