Castelfiorentino - Il ponte della discordia
A Castelfiorentino da qualche mese si discute sulla parziale chiusura del ponte sull'Elsa, quello in centro, in modo così animato quasi fosse il male maggiore che attanaglia il paese da anni. Cerchiamo di stare ai fatti: la pedonalizzazione del ponte era prevista già da prima del 2009, non deve essere una sorpresa, ma, come tantissime cose a Castelfiorentino, la gestione del problema fa pena.
A nostro modo di vedere, le cose su cui discutere sono:
- Tempistica: chiudere il ponte mentre é chiusa la maggiore arteria esterna del paese (via Machiavelli, la circonvallazione) é insensato. Buona era stata l'organizzazione durante il lotto precedente del rifacimento della circonvallazione, ad esempio nelle comunicazioni arrivate ai cittadini. Sembra che quando l'Amministrazione comunale riesce ad organizzarsi, allora comunica, altrimenti lascia semplicemente tutti nei pasticci..
- Modalitá: la chiusura del ponte in se' lascia molto a desiderare: divisori del traffico piazzati alla meno peggio nel mezzo della strada, occupando anche lo stesso spazio che si voleva concedere a pedoni e biciclette. Il piano del traffico cittadino praticamente inesistente, seppure per 4 strade in croce...
- Finalitá. Qui il discorso sarebbe un po' più lungo. In sostanza, quale sarebbe la finalità del ponte pedonale? A logica, garantire maggior sicurezza ai pedoni, soprattutto agli studenti nel percorso stazione-scuole "Enriquez". Inoltre, dare spazio ad una fantomatica pista ciclabile che non si comprende bene, ad oggi, da dove debba partire e dove arrivare (il nuovo marciapiede davanti alla stazione non e' certo predisposto alla ciclabile..). In realtà si torna ancora sull'insistenza, da parte delle forze politiche borghesi non progressiste castellane, nel supporto "senza se e senza ma" ai commercianti del "borgo", senza vedere ed ascoltare i problemi maggiori di castello, vissuti da tutti i cittadini.
Dopo tutte le spese sostenute, come si vuole continuare? Come si crede di risollevare (o almeno tentare) l'economia del paese? Si vuol continuare a credere che i commercianti non vendono perché, che so, il paese é sporco o mal attrezzato (di piste ciclabili magari si!)? O perché non ci sono stipendi, non c'é lavoro, e la risorsa di Castelfiorentino non é soltanto il commercio?
- Mancata partecipazione popolare. Questa é mancata nel caso del ponte, ma manca sempre su TUTTO. C'é da chiedersi perché i reazionari del PdL non si sono scandalizzati per altre mancate partecipazioni popolari: ad esempio, rifacimento del Piazzale o della pavimentazione a Castello Alto? Al processo possono/potrebbero partecipare TUTTI i cittadini e lavoratori di Castelfiorentino interessati al problema, quindi anche i migranti? E se no, per quale motivo??
Ovviamente il nostro é il punto di vista di chi predilige la mobilitá sostenibile. Esistono peró dei problemi all'attuale tentativo di pedonalizzazione del ponte, e dei suggerimenti banali (forse):
* Permettere il passaggio dei mezzi di emergenza (una zona pedonale é SEMPRE libera per i mezzi di emergenza) nella pratica, quindi senza quegli ingombranti "blocchi" di plastica.
* Progettare e costruire una vera rete di piste ciclabili, usando tutti i marciapiedi larghi di via Roosevelt, via Di Vittorio e oltre.
* Forse, il ponte potrebbe essere semplicemente allargato dal lato a valle dell'Elsa, per avere una maggiore pedonalizzazione, ad esempio con struttura di acciaio e corpo in legno. Idem, potremmo proporre un ponte simile (quindi, non carrabile) dai palazzi marroni alla zona della dietro la ferrovia, dove esiste già il sottopasso per arrivare alla posta.
Ma di tutto questo, se ne parla, se ne discute? Oppure si usa il pretesto del ponte per attaccarsi l'un l'altro in modo sconclusionato? Esiste davvero la volontà, nel PD e nel PdL, di fare il bene di cittadini e lavoratori? A nostro modo di vedere, assolutamente no.
Circolo Partito della Rifondazione Comunista - Federazione della Sinistra / Castelfiorentino - Montaione
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