lunedì 5 marzo 2012

Petizione di ViceVersa contro le spese militari



Quello che l’Italia non dice.

Inizia, con questo numero di Viceversa, un viaggio alla scoperta di un’ Italia diversa.
Un’ Italia dove le spese militari sono notevoli e basterebbe una loro drastica razionalizzazione per sistemare il bilancio del Paese, un’Italia dove molte banche utilizzano i risparmi dei cittadini per sostenere e a volte sovvenzionare strutture, apparati, o aziende che fabbricano armi o detengono azioni di società dello stesso settore. Ma il viaggio ci porterà anche alla scoperta del mondo delle multinazionali, alcune soggette a boicottaggi internazionali, che detengono una fetta importantissima del mercato mondiale. Un viaggio a tappe che anche gli interventi di voi lettori contribuiranno a rendere più completo e vero. Insomma, un viaggio scomodo, un’ altra sfida a cui non ci sottraiamo che comincia con un resoconto sulle spese militari sostenute dal nostro Stato.
Troverete di seguito una petizione per la riduzione e la diversa destinazione delle spese militari. Vi invito a firmarla e farla firmare e in inviarla per alla mail del giornale.
Le firme saranno inviate al Ministero della Difesa e a varie istituzioni locali e nazionali.
La sfida è lanciata, ora sta a voi rendere questo sogno una realtà
Ugo Rossi
Direttore Viceversa
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==> per firmare, aggiungere un commento con proprio:
Nome e Cognome, Cittá di residenza, Professione

OPPURE
inviare una mail con i propri dati a viceversa@live.it
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TESTO PETIZIONE


L’Italia spende oltre 25 miliardi di euro per la difesa militare, pari a circa l’1,4 per cento del proprio prodotto interno lordo. Percentuale ben più rilevante dello 0,9 per cento dichiarato ufficialmente dal Governo, che divide la spesa su ministeri diversi, occultando l’ammontare reale del bilancio militare. Il contrario di ciò che accade in altri paesi europei.
Si tratta di un volume di spesa ingiustificato nell’attuale situazione internazionale, tanto più nel momento in cui si chiede ai cittadini italiani di sopportare una manovra iniqua che preferisce tagliarla spesa sociale e il trasporto pubblico piuttosto che rinunciare a qualche cacciabombardiere.
Altri Paesi hanno già annunciato recentemente significative ristrutturazioni della propria spesa militare, come ad esempio la Gran Bretagna dove un governo conservatore ha deciso tagli dell’ordine 4-5 miliardi l’anno rinunciando ad aerei, carri armati, portaerei.
Oggi più che mai è necessario investire nella scuola, nella sanità, nella cultura, nell’edilizia pubblica e popolare per ridurre e invertire la tendenza al progressivo depauperamento dei lavoratori e dei pensionati.
La spesa militare può essere ridotta già dal prossimo anno di almeno 1,5 miliardi di euro attraverso l’uscita dal programma JSF, il totale ritiro dall’Afghanistan, la cancellazione del programma per ulteriori 4 fregate FREMM, la cancellazione del programma missilistico MEADS; con il consolidamento di questi provvedimenti e con l’attuazione di altri quali la soppressione del 50% delle unità corazzate e di artiglieria, la riduzione del numero delle basi dell’Aeronautica militare, la messa in riserva di unità navali, la soppressione dell’indennità di ausiliaria, a partire già dal 2013/2014 il risparmio realizzato si può calcolare in circa 2,5 miliardi l’anno; entro il quinquennio successivo è possibile raggiungere un risparmio complessivo di circa 4,5 miliardi l’anno mediante la riduzione di 30 mila unità degli organici delle Forze armate, la cancellazione di altri programmi di armamento, la progressiva sostituzione di personale militare addetto a funzioni ministeriali, amministrative e logistiche con personale civile, l’aggregazione dei reparti dell’Esercito in un minor numero di strutture, cosa possibile essendo quelle attuali sottoutilizzate.
Per questi motivi, i sottoscritti cittadini italiani
C H I E D O N O
che il Parlamento e il Governo adottino urgentemente provvedimenti per ridurre la spesa militare del nostro Paese di 1,5 miliardi di euro nel 2012 e di 2,5 miliardi negli anni successivi, con l’obiettivo nel medio termine di una riduzione tale da riportare la nostra spesa effettiva sotto lo 0,9 per cento del Pil contro l’1,4 per cento effettivo di oggi con un diminuzione in termini assoluti di circa 4,5 miliardi di euro l’anno;
che vengano pertanto adottati immediati provvedimenti per:
a.             il ritiro completo delle truppe italiane dall’Afghanistan entro il 2012;
b.     il ritiro immediato dell’Italia dal programma per il caccia statunitense JSF;
c.     la riduzione o cancellazione di programmi di armamento come le fregate FREMM, i missili MEADS, le nuove unità di assalto anfibio
che vengano inoltre attivati programmi di ristrutturazione delle forze armate con la riduzione di circa 30 mila unità le dotazioni organiche rispetto alla forza attuale di 190 mila militari, la progressiva sostituzione negli incarichi non militari o puramente amministrativi di personale militare con personale civile, che vengano eliminati sprechi e ingiustificati privilegi.

8 commenti:

  1. Eugenio Simoncini, Alcalá de Henares (ES), ricercatore

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  2. Lorenzo Biagini, Castelfiorentino (Fi), Animatore di Comunità

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  3. Lucia Taddei, Castelfiorentino (FI), Bibliotecaria.

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  4. Veronica Tronnolone,Castelfiorentino (FI), archivista e grafico

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  5. Stefania de Majo, Magdeburg (DE), archeologa

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  6. Franco Colono, Thessaloníki̱ (EL), traduttore

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  7. Con la premessa voglio congratularmi con questo favoloso sito che a mio avviso non posso che giudicarlo un ottimo lavoro,completo,attento ed all'avanguardia per quanto curato nei vari dettagli.
    Subito dopo,voglio aderire a questa campagna facendomi sentire e vedere in qualsiasi maniera,visto che da sempre chi devono pagare sono i più deboli,è fondamentale che la gente si opponga a questo accanimento da parte delle nostre istituzioni/forze politiche,verso dei cittadini che sono sempre più poveri ed esausti.Sappiamo e bene ,quelli che sono gli sprechi e le speculazioni dei governi,è evidente.Dovete mettere le mani proprio lì anche se vi è scomodo perchè noi siamo onesti ed abbiamo sempre pagato le nostre tasse il problema è che gazie a tutti i vostri eccessi ed abusi personali,accordi di comodo,interessi,corporazioni,coperture,favoritismi etc,in più a non vergognarvi di siedere ancora ai vostri posti,continuate a privarci della nostra serenità riducendoci a dei fantasmi senza più una dignità ed alcun valore.Ma siccome siamo stati così bravi da farvi giocare così a lungo,adesso la vostra ingordizia verrà punita con una serie di azioni di dissenso totale e di lotta per prevenire un annientamento etico culturale che da anni avete mostruosamente ingegnato.Avanti compagni!!!

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  8. dante andretta, bassano d.g. (vi), architetto

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ViceVersa n.35

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