Quello che l’Italia non dice.
Inizia, con questo
numero di Viceversa, un viaggio alla scoperta di un’ Italia diversa.
Un’ Italia dove le
spese militari sono notevoli e basterebbe una loro drastica razionalizzazione
per sistemare il bilancio del Paese, un’Italia dove molte banche utilizzano i
risparmi dei cittadini per sostenere e a volte sovvenzionare strutture,
apparati, o aziende che fabbricano armi o detengono azioni di società dello
stesso settore. Ma il viaggio ci porterà anche alla scoperta del mondo delle
multinazionali, alcune soggette a boicottaggi internazionali, che detengono una
fetta importantissima del mercato mondiale. Un viaggio a tappe che anche gli
interventi di voi lettori contribuiranno a rendere più completo e vero.
Insomma, un viaggio scomodo, un’ altra sfida a cui non ci sottraiamo che
comincia con un resoconto sulle spese militari sostenute dal nostro Stato.
Troverete di seguito una petizione per la riduzione e la diversa destinazione delle
spese militari. Vi invito a firmarla e farla firmare e in inviarla per alla
mail del giornale.
Le firme saranno
inviate al Ministero della Difesa e a varie istituzioni locali e nazionali.
La sfida è
lanciata, ora sta a voi rendere questo sogno una realtà
Ugo Rossi
Direttore Viceversa
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==> per firmare, aggiungere un commento con proprio:
Nome e Cognome, Cittá di residenza, Professione
OPPURE
inviare una mail con i propri dati a viceversa@live.it
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TESTO PETIZIONE
L’Italia
spende oltre 25 miliardi di euro per la difesa militare, pari a circa l’1,4 per
cento del proprio prodotto interno lordo. Percentuale ben più rilevante dello
0,9 per cento dichiarato ufficialmente dal Governo, che divide la spesa su
ministeri diversi, occultando l’ammontare reale del bilancio militare. Il
contrario di ciò che accade in altri paesi europei.
Si tratta
di un volume di spesa ingiustificato nell’attuale situazione internazionale,
tanto più nel momento in cui si chiede ai cittadini italiani di sopportare una
manovra iniqua che preferisce tagliarla spesa sociale e il trasporto pubblico
piuttosto che rinunciare a qualche cacciabombardiere.
Altri
Paesi hanno già annunciato recentemente significative ristrutturazioni della
propria spesa militare, come ad esempio la Gran Bretagna dove un governo
conservatore ha deciso tagli dell’ordine 4-5 miliardi l’anno rinunciando ad
aerei, carri armati, portaerei.
Oggi più
che mai è necessario investire nella scuola, nella sanità, nella cultura,
nell’edilizia pubblica e popolare per ridurre e invertire la tendenza al
progressivo depauperamento dei lavoratori e dei pensionati.
La spesa
militare può essere ridotta già dal prossimo anno di almeno 1,5 miliardi di
euro attraverso l’uscita dal programma JSF, il totale ritiro dall’Afghanistan,
la cancellazione del programma per ulteriori 4 fregate FREMM, la cancellazione
del programma missilistico MEADS; con il consolidamento di questi provvedimenti
e con l’attuazione di altri quali la soppressione del 50% delle unità corazzate
e di artiglieria, la riduzione del numero delle basi dell’Aeronautica militare,
la messa in riserva di unità navali, la soppressione dell’indennità di
ausiliaria, a partire già dal 2013/2014 il risparmio realizzato si può
calcolare in circa 2,5 miliardi l’anno; entro il quinquennio successivo è
possibile raggiungere un risparmio complessivo di circa 4,5 miliardi l’anno
mediante la riduzione di 30 mila unità degli organici delle Forze armate, la
cancellazione di altri programmi di armamento, la progressiva sostituzione di
personale militare addetto a funzioni ministeriali, amministrative e logistiche
con personale civile, l’aggregazione dei reparti dell’Esercito in un minor
numero di strutture, cosa possibile essendo quelle attuali sottoutilizzate.
Per
questi motivi, i sottoscritti cittadini italiani
C H I E D
O N O
che il
Parlamento e il Governo adottino urgentemente provvedimenti per ridurre la
spesa militare del nostro Paese di 1,5 miliardi di euro nel 2012 e di 2,5
miliardi negli anni successivi, con l’obiettivo nel medio termine di una
riduzione tale da riportare la nostra spesa effettiva sotto lo 0,9 per cento
del Pil contro l’1,4 per cento effettivo di oggi con un diminuzione in termini
assoluti di circa 4,5 miliardi di euro l’anno;
che vengano
pertanto adottati immediati provvedimenti per:
a.
il ritiro
completo delle truppe italiane dall’Afghanistan entro il 2012;
b. il ritiro immediato dell’Italia dal programma per il
caccia statunitense JSF;
c. la riduzione o cancellazione di programmi di armamento
come le fregate FREMM, i missili MEADS, le nuove unità di assalto anfibio
che
vengano inoltre attivati programmi di ristrutturazione delle forze armate con
la riduzione di circa 30 mila unità le dotazioni organiche rispetto alla forza
attuale di 190 mila militari, la progressiva sostituzione negli incarichi non
militari o puramente amministrativi di personale militare con personale civile,
che vengano eliminati sprechi e ingiustificati privilegi.
Eugenio Simoncini, Alcalá de Henares (ES), ricercatore
RispondiEliminaLorenzo Biagini, Castelfiorentino (Fi), Animatore di Comunità
RispondiEliminaLucia Taddei, Castelfiorentino (FI), Bibliotecaria.
RispondiEliminaVeronica Tronnolone,Castelfiorentino (FI), archivista e grafico
RispondiEliminaStefania de Majo, Magdeburg (DE), archeologa
RispondiEliminaFranco Colono, Thessaloníki̱ (EL), traduttore
RispondiEliminaCon la premessa voglio congratularmi con questo favoloso sito che a mio avviso non posso che giudicarlo un ottimo lavoro,completo,attento ed all'avanguardia per quanto curato nei vari dettagli.
RispondiEliminaSubito dopo,voglio aderire a questa campagna facendomi sentire e vedere in qualsiasi maniera,visto che da sempre chi devono pagare sono i più deboli,è fondamentale che la gente si opponga a questo accanimento da parte delle nostre istituzioni/forze politiche,verso dei cittadini che sono sempre più poveri ed esausti.Sappiamo e bene ,quelli che sono gli sprechi e le speculazioni dei governi,è evidente.Dovete mettere le mani proprio lì anche se vi è scomodo perchè noi siamo onesti ed abbiamo sempre pagato le nostre tasse il problema è che gazie a tutti i vostri eccessi ed abusi personali,accordi di comodo,interessi,corporazioni,coperture,favoritismi etc,in più a non vergognarvi di siedere ancora ai vostri posti,continuate a privarci della nostra serenità riducendoci a dei fantasmi senza più una dignità ed alcun valore.Ma siccome siamo stati così bravi da farvi giocare così a lungo,adesso la vostra ingordizia verrà punita con una serie di azioni di dissenso totale e di lotta per prevenire un annientamento etico culturale che da anni avete mostruosamente ingegnato.Avanti compagni!!!
dante andretta, bassano d.g. (vi), architetto
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