Chi ha paura dei referendum ?
di Monica Sgherri
* da “Il Nuovo Corriere di Firenze – inserto “Asilo Politico” di oggi giovedì 9 giugno
Il referendum è sempre grande occasione di partecipazione diretta . Nel mondo della delega è uno dei rari appuntamenti dove il giudizio popolare è vincolante. Per questo negli ultimi anni si è preferito, per evitare il confronto, cavalcare l’astensionismo. Questa volta non possiamo permetterci di mancare il quorum, è questione di democrazia: è possibile far voltar pagina definitivamente a questo paese, per questo il governo ha mostrato tanta paura dei quesiti referendari, del raggiungimento del quorum. Se la tragedia di Fukushima ha spinto la Germania a smantellare entro il 2022 le centrali nucleari, non ha sortito ripensamenti in Italia ed anzi il governo prima ha cercato di modificare il decreto per far decadere il quesito sul nucleare e poi, quando la Cassazione non ha cassato, è ricorso alla corte Costituzionale, che ha dato l’ok all’ammissibilità del referendum. Sappiamo anche chi ha paura del quesito sul legittimo impedimento: i fautori della legge non uguale per tutti, di chi se ne considera al di sopra! Mentre sono i gestori del ciclo idrico integrato che hanno paura della vittoria del sì alla ripubblicizzazione dell’acqua
Quei “poveri” industriali e multinazionali che vogliono mantenere per legge, al di là di gestione e bilanci, la remunerazione del 7% del capitale investito. Alla faccia del rischio d’impresa ! Se vinceranno i sì affermeremo che sull’acqua non si fanno né profitti né sprechi perché non è merce, ma risorsa preziosa alla vita che abbiamo in prestito dalle prossime generazioni e che va usata con parsimonia. Oggi invece vediamo che le tariffe sono lievitate eppure, nonostante una gestione aziendale e aziendalista, sono aumentate le perdite d’acqua che variano dal 35 al 50%. Ossia le nostri reti saranno sempre più colabrodo, alla faccia della gestione “efficiente”.
Torno alla questione democratica: la tornata amministrativa ci ha dato una Italia diversa, più matura, capace di valutare i candidati sindaci senza cadere nella trappola del voto utile o delle caricature ad personam. Soffia un vento diverso che deve essere rafforzato e possiamo realizzarlo facendo vincere i sì. Affermeremo che la legge è uguale per tutti e che il liberismo e la mercificazione dell’aria e dell’acqua devono fermarsi davanti al diritto alla vita degli esseri viventi e della stessa terra. Potremo, come altrove in Europa e nel mondo affermare che i beni naturali sono fuori dalle leggi del mercato!
Monica Sgherri
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