Rimborso del canone di depurazione (dove manca il depuratore):
per averlo bisogna presentare la “domandina” a Publiacqua.
Adesso é possibile ottenere il rimborso della quota di depurazione pagata sulle bollette dell’acqua, per gli utenti che abitano le zone dove il depuratore in realtà ancora non è stato realizzato: non ci sono ricorsi da fare, occorre però presentare la “domandina” di restituzione degli importi a Publiacqua.
E’ questa una situazione che interessava circa un terzo degli utenti del territorio provinciale, tra cui anche gli abitanti del capoluogo imprunetino (e di altre frazioni) dove il depuratore ancora manca, nonostante che l’opera sia da anni stata annunciata e mai realizzata.
Come si ricorderà la Corte di Cassazione nell’ottobre 2008 (sentenza n. 335) aveva dichiarato la illegittimità costituzionale di alcuni commi di due normative (la legge 36/1994, cosiddetta “Legge Galli” e del decreto legislativo 152/2006 che detta “Norme in materia ambientale”), nella parte in cui queste prevedono che la quota di tariffa riferita al servizio di depurazione sia dovuta dagli utenti “anche nel caso in cui la fognatura sia sprovvista di impianti centralizzati di depurazione o questi siano temporaneamente inattivi”.
Nella fattispecie la Corte aveva stabilito che la quota relativa alla depurazione, richiesta fino ad allora agli utenti della fornitura idrica, non si configura come tributo, ma costituisce il corrispettivo di un servizio reso: quindi vi è il servizio (il depuratore), non può essere chiesto il corrispettivo
Dopo un lungo iter, che con la approvazione di successivi decreti ha regolamentato la questione a livello nazionale, siamo quindi giunti alla applicazione di quanto deciso della corte costituzionale, la restituzione agli utenti di quanto non avrebbero dovuto pagare.
Per informazioni e presentare la domanda ci si deve rivolgere al gestore Publiacqua (tramite il sito internet dell’azienda, per posta ordinaria o direttamente presso gli uffici al pubblico dell’azienda); è possibile verificare se si ha diritto alla restituzione (saperne l’importo) inserendo il proprio codice utente nella sezione “restituzione quota tariffa depurazione” del sito www.publiacqua.it; oppure telefonando al numero verde 800-238238.
Il rimborso riguarda le somme relative versate per la depurazione nel periodo dal 16/10/2003 al 15/10/2008 (giorno della pubblicazione della sentenza): gli importi verranno rimborsati scaglionati tramite le prossime fatture nel periodo dal 2011 al 2014
Finalmente siamo quindi giunti alla fase conclusiva, tuttavia questa modalità di restituzione non ci pare corretta – concludono i Verdi per Impruneta – chiediamo che in ogni caso sia direttamente Publiacqua ad accreditare automaticamente questi importi in bolletta a coloro che ne abbiano diritto.
Ci parrebbe ragionevole, in particolare nel caso di “utenze attive”, dove cioè vi è una diretta corrispondenza tra chi ha versato quanto non dovuto e chi ha diritto al rimborso: in questi casi perché deve essere l’utente a chiedere, visto che visto che il gestore conosce già i dati relativi alle fatture e alle aree non servite dal depuratore?
Si confida forse sulle dimenticanze e distrazioni degli utenti a rivendicare un proprio diritto?
Verdi per Impruneta
link: per informazioni
http://www.publiacqua.it/servizi/rimborso
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