lunedì 22 agosto 2011

Autunno nero per il lavoro. Unioncamere: 88mila posti persi alla fine del 2011

Autunno nero per il lavoro. Unioncamere:
88mila posti persi alla fine del 2011

di Celestina Dominelli, articolo del 20 agosto 2011

Questo articolo è stato pubblicato il 20 agosto 2011 alle ore 13:27.

.
sSarà omunque un autunno nero per l'occupazione.
Secondo i dati diffusi oggi da Unioncamere il saldo a fine 2011 per le
imprese con almeno un dipendente (circa 1,5 milioni) non sarà per
nulla rassicurante: 88mila posti in uscita, pari a un calo
dell'occupazione dipendente dello 0,7%. Chi soffre di più? La
fotografia è chiarissima: ad annaspare sono soprattutto piccole e
medie imprese, mentre a livello geografico è il Sud a registrare i
maggiori problemi. Nel 2010 il saldo negativo era stato di 178mila
unità, -1,5%. Peggio ancora era andata nel 2009, anno clou della
crisi: 213.000 i posti bruciati, pari a -1,9%.

Male soprattutto l'industria e le costruzioni
Nei numeri diffusi dal centro studi Unioncamere il 2011 vede quasi
44mila entrate in più rispetto al 2010 e 47mila uscite in meno ma,
anche a causa dell'accresciuta incertezza sulla scena internazionale,
l'inversione di tendenza non sembra essere alle porte per le imprese
dell'industria, commercio e servizi. Per il settore industriale a fine
2011 è attesa una perdita di quasi 59mila unità (-1,2%); meglio i
servizi che dovrebbero fermarsi a quota -29mila unità (-0,4%). Crollo
invece per le imprese delle costruzioni (quasi 29mila posti in meno).

Unioncamere, nel 2011 gli italiani produrranno più ricchezza. A
trainare sarà Milano

Giovannini (Istat): è allarme occupazione giovanile, in due anni persi
482mila posti

Unico segno positivo nei servizi avanzati
Nei servizi, l'unico settore che arriva a perdere un punto percentuale
è relativo agli alberghi e ristoranti, mentre i tassi di variazione
degli altri comparti sono compresi tra il -0,7% (servizi alle imprese)
e il -0,2% (commercio al dettaglio). Unico segno più nei servizi
avanzati, dove le imprese pensano di incrementare di circa 1.500 unità
i propri dipendenti.

Soffre soprattutto il Sud
Particolarmente negativo il saldo del Meridione. Il Nord-Ovest ha in
programma una contrazione di oltre 19mila posti di lavoro (-0,5%), il
Nord-Est di 10.600 (-0,4%), Il Centro di 16.600 (-0,7%). Al Sud, al
contrario, i posti di lavoro in meno dovrebbero essere oltre 41mila,
con un tasso di variazione occupazionale pari a -1,6%. A provocare
queste ulteriori difficoltà del mercato del lavoro nel Meridione sono
soprattutto le previsioni negative delle piccole e piccolissime
imprese dell'area (ovvero quelle con meno di 50 dipendenti), il cui
saldo a fine anno dovrebbe superare le 28mila unità in meno.

Censis-Unipol: solo il 28,6% delle coppie giovani riesce a risparmiare
A rendere ll quadro ancora più fosco ci sono poi i dati raccolti nel
progetto "Welfare, Italia. Laboratorio per le nuove politiche sociali"
di Censis e Unipol, che fotografano l'enorme difficoltà delle giovani
famiglie. Secondo la rilevazione, solo il 28,6% dei capofamiglia fino
a 35 anni indica che il suo nucleo è riuscito a mettere da parte
qualcosa, rispetto a una percentuale più alta (il 38%) riferita ai
capofamiglia di 45-54 anni. Sono infatti le famiglie più giovani
quelle che in quota maggiore spendono tutto il loro reddito mensile
(il 58,4% contro la media del 52,5%) e che sono costrette a
indebitarsi (il 5% contro la media del 3,7%).

Per il 42,6% nessun patrimonio immobiliare
Insomma è chiara la debolezza dei nuclei più giovani, particolarmente
marcata in oltre la metà dei casi. L'8% non può contare su nessun
genere di patrimonio, e a queste si aggiunge il 42,6% che non ha
nessun patrimonio immobiliare. Circa il 20% delle famiglie giovani
(rispetto al 40% circa del totale delle famiglie) può contare
esclusivamente sulla prima casa (3,7%) o sulla prima casa e un conto
in banca (19,1%). Il possesso di altri immobili o di investimenti e
rendite riguarda circa il 23% di esse, contro il 36% riferito alla
totalità delle famiglie italiane. Oltre il 40% delle famiglie giovani
vive infatti in una casa in affitto (contro il 16,8% medio

SOLE 24 ORE

Nessun commento:

Posta un commento

ShareThis

Ultimo numero:

ViceVersa n.35

Post più popolari