Denuncia lo stupro e finisce al Cie
Storia di Adama, donna e clandestina
Una senegalese in Italia dal 2006 derubata, aggredita e ferita: "Senza documenti regolari non potrai cercare aiuto", le diceva il compagno che la picchiava. "Ridatele la propria vita, liberatela" chiede Migranda nella giornata contro la violenza
di ILARIA VENTURI Quando ha chiamato i carabinieri per denunciare di essere stata derubata, stuprata e ferita alla gola dal suo ex compagno le hanno controllato i documenti. E poiché non aveva le carte in regola, l'hanno rinchiusa al Cie, il centro di identificazione ed espulsione, di Bologna. È la storia di Adama, donna migrante arrivata in Italia nel 2006, lasciando quattro figli in Senegal da mantenere. La storia che nella Giornata contro la violenza alle donne le associazioni Migranda e Trame di Terra denunciano a gran voce: "Una doppia violenza come donna e come migrante". Con un appello, che corre in rete (www. migranda. org), a tutte le donne e alle istituzioni cittadine: "Liberate subito Adama dal Cie, concedetele un permesso di soggiorno che le consenta di riprendere in mano la propria vita".http://bologna.repubblica.it/cronaca/2011/11/25/news/denuncia_lo_stupro_e_finisce_al_cie_storia_di_adama_donna_e_clandestina-25555110/
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