Scuola: sospesa
ogni democrazia
di Marco Barone - 25 maggio 2012
In queste settimane nelle scuole italiane accade di
tutto. Un tutto che trova spiegazione nell'imposizione del sistema Invalsi che
in sostanza ha comportato una vera "invalsione" della scuola pubblica
statale italiana, ledendo ogni
democrazia possibile.
Esistono nella scuola organi collegiali, poco
sfruttati a dire il vero e, come sempre accade, si comprende l'importanza di tali organi quando
questi vengono lesi e resi nella sostanza inutili. Organi
che hanno la funzione di programmare il funzionamento delle singole scuole,
organi all'interno dei quali avvengono discussioni di vario tipo. Organi
preposti per Legge (quella Legge oggi violata) a deliberare per esempio sulle
attività aggiuntive, attività non
obbligatorie per le scuole che possono trovare
affermazione solo, e ripeto solo nel
caso in cui questi organi manifestino la volontà di realizzarle le dette
attività, che in ogni caso, esistendo anche le mozioni di minoranza, non
possono obbligare tutti i docenti e le scuole ad affermarle. Esiste il principio della disponibilità, esiste il
principio della non obbligatorietà.
Le prove dell'Invalsi sono attività
aggiuntive, come ricordato sia dalla Direttiva ministeriale 88/2011che
dalla legge sulle
semplificazioni definendole come attività ordinarie di istituto (come
le gite scolastiche ad esempio), quindi non obbligatorie.
Principi lesi. Lesi da
circolari ed ordini di servizio dirigenziali che da un lato non tengono conto
di ciò che è stato deliberato dalle scuole e dall'altro impongono come
obbligatorio ciò che obbligatorio non è. Per non parlare del fatto
che in molti collegi docenti è
stata vietata la discussione sulla questione Invalsi, o
impedita ed ostacolata in tutti i modi.
Vedi l'Invalsi, Ente di ricerca
dotato di propria autotomia e statuto, dettare condizioni alle scuole ed
imporre ai docenti attività
lavorativa non previstanel mansionario, non prevista nel
contratto di lavoro e neanche nel Testo
unico della scuola.
Vedi l'Invalsi pagare 400
euro lordi il personale esterno, i cosiddetti osservatori, e pretendere che i docenti svolgano gratis il
lavoro che deve essere svolto dal personale dell'Invalsi, quale quello dellasomministrazione e della correzione delle prove.
O ci sono casi in cui tali attività vengono retribuite inmodo illegittimo, tramite l'utilizzo
dei soldi delFondo d'Istituto per
retribuire attività che non sono
state deliberate dalle scuole.
Vedi l'Invalsi imporre attività
che interrompono l'ordinaria attività didattica. Sospendere un servizio
pubblico. Sospendere il diritto allo studio.
Discriminare i bambini, gli
studenti, segnalati con DSA. Ledere la libertà d'insegnamento.
E nello stesso tempo vedi un
Ministero che tace ed
acconsente. Perché il silenzio è sintomo di
complicità. Una complicità
attiva manifestata dai comportamenti di molti dirigenti
scolastici
Ma vedi anche ledere diritti che
fanno capo prima di ogni cosa ai lavoratori
ed alle lavoratrici della scuola, piuttosto che ai
sindacati: vedi circolari ed
ordini di servizio che riorganizzano il servizio nelle scuole,
che prevedono addirittura la sostituzione
di personale in sciopero per somministrare quelle prove, nelle
classi ove il personale docente ha scioperato. Palese violazione del diritto di sciopero poiché
tale comportamento neutralizza l'effetto dello sciopero.
Vengono denunciate
intimidazioni di ogni natura: addirittura c'è chi afferma
che bisogna fare finta che lo sciopero non esiste perché i Cobas non sono
sindacato firmatario di contratto collettivo e non sono rappresentativi.
Ovviamente ciò è falso nel senso che tantissime sentenze della magistratura del
lavoro hanno più volte evidenziato che non sono quelli i requisiti prevalenti e determinanti per l'affermazione
del diritto di proclamare lo sciopero, di realizzare lo
sciopero. Ma in ogni caso non si rispetta il diritto dei lavoratori allo
sciopero.
Perché accade tutto ciò?
Nella scuola è in itinere la più grande sospensione della democrazia dei
lavoratori, probabilmente la più rilevante dai tempi del
fascismo. Questa non è retorica,
questa non è demagogia, questa è la realtà esistente.
Una sospensione della democrazia
che rappresenta bene il modello sociale che oggi viviamo tutti noi, dove
prevalgono alte forme di
repressione, imposizione ed, ahimé, depressione.
Le lavoratrici ed i lavoratori
della scuola, ma anche i cittadini tutti, non possono che mobilitarsi non solo
per difendere la propria dignità professionale, ma anche per difendere quella democrazia, principio fondante
l'ordine costituzionale, oggi leso.
Tale situazione legittima
iniziative anche importanti, che probabilmente, anzi che necessariamentedovranno trovare modo
di essere. Iniziative di lotta che vanno oltre la formalità e la
burocrazia, come l'indizione di
scioperi continui senza il rispetto di preavvisi e di distacco tra i giorni,
richiamando quel principio che è previsto anche dalla legge che disciplina il
funzionamento dello sciopero nel settore Scuola:
Accordo nazionale
allegato al CCNL siglato il 3/03/19991 per il comparto Scuola (personale non
dirigente - parte normativa 1998/2001 e parte economica 1998/1999), valutato
idoneo dalla Commissione di garanzia con delibera n. 99/285-8.1 del 22.4.1999,
pubblicato sulla G.U. – serie generale – n. 109 del 9.6.1999, lettera
I articolo 3, lì ove afferma che le disposizioni del presente
articolo in tema di preavviso minimo e di indicazione della durata non si applicano
nei casi di astensione dal lavoro in difesa dell’ordine costituzionale o di protesta per gravi eventi lesivi
dell’incolumità e della sicurezza dei lavoratori.
Questo le lavoratrici ed i
lavoratori della scuola devono
capirlo e saperlo. Il tempo delle lamentele deve essere superato.
Si deve anche comprendere che è
impossibile ottenere giustizia formale con le regole esistenti, sia perchéi tempi stessi della giustizia canonica sono
assolutamente non conciliabili con la necessità di
ottenere una giustizia sostanziale immediata, sia perché è difficile pretendere che lo Stato possa condannare
se stesso, essendo lo Stato tramite l'articolazione del
governo, a pretendere che tali situazioni trovino piena realizzazione.
Si assiste ad una situazione incredibile,
una situazione ove le stessi leggi
vengono violate da chi dovrebbe applicarle, ove l'illegale diviene legale.
Ed allora dovrà essere la lotta,
per la sovranità popolare, per la difesa della democrazia, una lotta per
riscrivere la Legge, per rendere legale ciò che è legittimo. E legittimità
vuole che la democrazia nelle scuole venga ripristinata con effetto immediato.
Questo è il tempo ove le
concessioni sono finite e la scuola vive l'agonia della fine della
democrazia. Ed allora esistono o non esistono le condizioni per difendere
la democrazia fondante l'ordine costituzionale esistente? E dunque
battersi per la difesa dell'Ordine costituzionale oggi leso più che mai dalla
situazione vigente?
http://www.agoravox.it/Scuola-sospesa-ogni-democrazia.html?
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