A fianco di Riccardo Antonini: presidio domani al Tribunale di Lucca
Cobas Empolese-Valdelsa
La nube di gas formatasi a seguito della fuoriuscita di gas dallo squarcio di una delle cisterne deragliate incendiandosi ha infatti creato numerose esplosioni ed un enorme incendio che ha coinvolto un’area molto estesa. Riccardo, che come viareggino, attivista sindacale e politico ha intrapreso assieme ai familiari delle vittime, a molti altri cittadini e ferrovieri, una preziosa battaglia civile per migliorare la sicurezza ferroviaria e per arrivare all’accertamento della verità, in questi tre hanno è sempre stato presente ed attivo promotore di ogni iniziativa svolta a Viareggio, sia sulla strage che sul tema più generale della sicurezza sul lavoro e delle ferrovie.
A seguito di ciò, dopo una prima diffida per attività incompatibile, con la quale l’azienda gli intimava di abbandonare la difesa dei familiari superstiti poiché da considerare come una lesione del rapporto di fiducia, è partita prima una sanzione disiplinare di 10 giorni di sospensione e poi la lettera di licenziamento. A difesa di Riccardo si sono schierati migliaia di persone, Enti, assemblee elettive, personalità della cultura e dello spettacolo, i lavoratori e l’intera comunità della Versilia che per protestare contro la protervia delle Fs hanno effettuato uno sciopero generale proclamato indetto dalla Cgil il 6 dicembre 2011. Mentre Rfi contesta ad un suo dipendente l’impegno civile a fianco del sindacato per accertare la verità nelle aule del Tribunale, la stessa RFI retribusce un consulente tecnico d’Ufficio nominato dal GIP. Crediamo che quello di Riccardo sia una legittima e doverosa attività di partecipazione democratica di un lavoratore dipendente per la difesa della sicurezza, mentre quella del consulente sia una gravissima situazione – non dichiarata ma scoperta in aula – di conflitto di interessi, tra un consulente che dovrebbere essere neutrale, ed è invece retribuito da una delle società indagate. Per giustificare Il barbaro licenziamento di Riccardo Antonini la stessa azienda gli ha attribuito una serie di fatti accaduti a Genova durante la dura contestazione a Mauro Moretti da parte degli stessi familiari e degli attivisti no Tav. Un palese tentativo di screditare Riccardo e ‘cercare’ cavilli giuridici per sostenere la tesi del licenziamento che altrimenti non reggerebbe. Siamo e ssaremo a finco di Riccardo in questa dura battaglia per il suo posto di lavoro, consapevoli che i rapporti di forza tra i lavoratori e le imprese si sono ulteriormente indeboliti sul piano del diritto a segiito della scellerata modifica dell’art. 18. 4 luglio 2012
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