sabato 14 luglio 2012

Newsletter PRC n.84

Newsletter PRC n.84


La Francia si allinea al fronte No Tav: opera costosa e inutile per le merci

di Mauro Ravarino - 13.07.12Oltralpe hanno dubbi: farla o non farla? La Torino-Lione, si intende. In Francia, il convincimento vacilla, anzi la realizzazione viene messa in discussione. Interrogativi legittimi durante la crisi economica. Ma qui, a valle del Monte Bianco (e del Rocciamelone), i dubbi sono diventati lesa maestà e si risponde con un più balcanico nema problema: «Una tempesta in un bicchier d'acqua» (Mario Virano, presidente dell'Osservatorio). In realtà, non è tutto così tranquillo. I dubbi francesi li riporta Le Figaro, non certo un quotidiano progressista, citando la posizione del governo a guida socialista: «Riesaminare ed eventualmente rinunciare a dieci progetti di linee ferroviarie ad alta velocità, tra cui la Torino-Lione». Il ministro del bilancio, Jerome Cahuzac, ha dichiarato: «Lo Stato (Sarkozy, ndr) ha previsto una serie di progetti senza averne fissato i finanziamenti. Leggi tutto

Quelle 75mila firme contro gli F-35

di Tommso Di Francesco - 13.07.12Ieri la proposta dal basso di tagli alla nuova spesa militare del governo "tecnico" italiano, per l'occasione impersonato addirittura dal ministro-ammiraglio Di Paola, è arrivata in Parlamento e nelle stanze del governo. Sono state consegnate infatti 75mila firme di cittadini contrari all'acquisto di 90 F-35 (Joint Strike Fighter) che costeranno ben 12 miliardi, previsti dalla finanziaria di Monti e confermati dal Ddl del ministro della difesa Di Paola dopo tanto strombazzare di risparmi e spending review che invece tagliano inesorabilmente welfare e spese sociali. La petizione contro i cacciabombardieri è stata presentata da Rete italiana per il disarmo, Sbilanciamoci e Tavola della Pace dopo un seminario che ha smentito la posizione del governo sui presunti risparmi alla Difesa. Una giornata importante per chi, come il manifesto, ha iniziato da dieci anni una campagna contro gli F35, uno strumento principe della guerra d'attacco che è, insieme, contraddizione materiale e disprezzo dell'articolo 11 della nostra Costituzione che «bandisce la guerra come mezzo per risolvere le crisi internazionali». Leggi tutto

Caro economista italiano, ti scrivo...

di Yanis Varoufakis - 13.07.12Caro Collega, come te, suppongo, anch’io sono cresciuto con le immagini in bianco e nero di un’ Europa meridionale che lottava per emergere dalle miserie degli anni tra le due guerre. Come te, la mia mente è ancora piena di immagini di gente duramente messe alla prova dalla vita, che cercava di rinascere emigrando in paesi lontani, come nel film “Ladri di biciclette” o film greci simili, in cui intere sequenze comiche giravano intorno alla figura di un uomo adulto che desiderava ardentemente una torta al formaggio o un dessert. Comunque, arrivò poi il tempo in cui questi ricordi ed immagini di profonda povertà e privazione svanirono al punto da annullare la forza comica di simili scenette. Leggi tutto

E se l'Italia fosse una banca?

di Andrea Baranes - 13.07.12Recessione, spread, disoccupazione? Ecco come venirne fuori, in un attimo e senza sacrifici. Aboliamo l'Italia. Tutto qui. Chiudiamo una volta per tutte lo Stato, con tanto di inno e bandiera, e trasformiamoci in una banca. Ecco alcuni dei primi vantaggi. 1. L'Italia ha dovuto inserire il pareggio di bilancio nella Costituzione. Le banche non hanno nessun vincolo del genere. 2. Per eludere i pochi accordi esistenti (vedi Basilea), le banche possono cartolarizzare i loro attivi e spostarli nel sistema bancario ombra. Basterebbe quindi spostare metà del debito pubblico italiano in un sistema statale ombra, per avere per magia un rapporto debito/Pil al 60% e rientrare nei parametri di Maastricht. 3. Prima ancora, mentre gli Stati si sono impegnati al 60% di rapporto debito/pil, molte banche europee lavorano tranquillamente e da anni con leve finanziarie superiori anche a 40 a 1, ovvero con debiti che sono il 4.000% del loro patrimonio. Leggi tutto

Genova G8: quale devastazione

di Enrico Bartesaghi - 13.07.12“La grazia per alcuni dei responsabili della più grave violazione dei diritti umani in occidente dal dopoguerra?” Martedì sera, durante la trasmissione “Quinta colonna” su Canale 5, la giornalista Ilaria Cavo ha comunicato l’intenzione di alcuni dei legali dei condannati in via definitiva per le violenze alla Scuola Diaz di chiedere la grazia al Capo dello Stato per i meriti da loro acquisiti sul campo, per non essersi macchiati di violenze e di fatti di sangue. Dimentica 63 persone ferite, tra le quali una in coma e due codici rossi, il sangue dei manifestanti che dormivano nella scuola, sparso ovunque sui muri, sui pavimenti, sui banchi. Oppure sono ancora ferite pregresse, come dichiarò allora il portavoce della polizia? Leggi tutto

La Diaz non è stata per caso

di Vittorio Agnoletto - 13.07.12Sbaglia profondamente Di Pietro quando difende la decisione con la quale contribuì ad impedire la commissione d'inchiesta sul G8. Il leader dell'Idv motiva tale scelta con la necessità di non interferire con il lavoro dei magistrati. Nulla di più sbagliato; Di Pietro sa perfettamente che i ruoli dei magistrati e quelli di una commissione d'inchiesta parlamentare sono molto diversi fra loro: i primi devono individuare le responsabilità penali specifiche e individuali e, con i limiti che tutti conosciamo, è quello che è avvenuto ad esempio con la sentenza della Cassazione; la seconda deve innanzitutto individuare le responsabilità di chi ricopre ruoli apicali nelle forze dell'ordine, negli apparati dello Stato e nel governo. Leggi tutto

Proviamo a disobbedire ai tagli

di Alberto Lucarelli - 13.07.12Ancora una volta il governo Monti mette in seria sofferenza la Costituzione. Ecco perché abbiamo ripetutamente manifestato l'esigenza di creare un fronte che si unisca intorno alla difesa della Carta Costituzionale e dello Stato sociale contro le aggressive politiche liberiste dell'esecutivo montiano. Da ultimo, il d.l. n. 95/2012 (cd. spending review 2) recante "Disposizioni urgenti per la revisione della spesa pubblica con invarianza dei servizi ai cittadini" incide in modo gravoso sull'autonomia degli enti locali, così come delineata nella Costituzione (cfr. art. 5 e 114 ss.), nonché sul loro funzionamento, in particolare, per quanto attiene i servizi pubblici locali e le attività sociali. Tale provvedimento, al pari di precedenti analoghi (come il d.l. n. 78/2010, conv. in l. n. 122/2010 recante "Misure urgenti in materia di stabilizzazione finanziaria e competitività economica"), imponendo severi "tagli" alle spese degli enti locali (soprattutto in tema di personale, cfr. art. 16 ss. d.l. n. 95), rappresenta un vulnus ai principi di autonomia organizzativa e di sana gestione, collocandosi ben al di là della sacrosanta ratio di riequilibrio complessivo della finanza pubblica. Leggi tutto

La strana sfida fra Monti e Camusso

di Dino Greco - 13.07.12C'è qualcosa di intimamente grottesco e tuttavia rivelatore dello stato di cose presente nella nuova querelle che ha opposto Mario Monti a Susanna Camusso. Con il primo a spiegare, con inconsueta ruvidezza, che nella defunta “concertazione” fra le parti sociali c'è l'origine dei peccati capitali. E con la seconda ad esaltare le virtù salvifiche di un metodo che avrebbe permesso – ad esempio nella crisi del '92-'93 – di sottrarre l'Italia al rischio di un devastante tracollo finanziario. Il lato grottesco sta nel fatto che la concertazione – proprio nel frangente evocato dalla segretaria della Cgil – segnò un punto pesantemente negativo di svolta nei rapporti sociali del Paese. Leggi tutto

«Siamo minatori, non terroristi»

di Irene Camuffo - 13.07.12«Siamo minatori non terroristi». Il giorno dopo le violente cariche della polizia di Madrid, i feriti e gli arresti, i minatori in lotta esprimono rabbia ma anche la determinazione a continuare la lotta. «Una lotta - dicono - che non riguarda soltanto i minatori. Il governo infatti ha sferrato forse il suo attacco più duro ai diritti dei lavoratori». Il riferimento è alle misure di austerità annunciate dal presidente Rajoy mercoledì che sono «un'aggressione inaudita ai lavoratori», come sottolinea Ignacio Fernandez Toxo, segretario generale di Comisiones Obreras. Un'aggressione che giovedì è stata anche fisica. Leggi tutto

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