Segreteria Nazionale Associazione Nazionale di Amicizia Italia-Cuba
COMUNICATO STAMPA
Milano, 11/07/12
Ancora una volta la cattiva informazione si fa strada quando si parla di CUBA.
Negli ultimi giorni i mass media italiani hanno pubblicato notizie false e tendenziose su alcuni casi di colera
che si sono verificati a Cuba.
Scriviamo per smentire seccamente il castello costruito ad arte per demolire la voce delle autorità e delle
istituzioni cubane a scapito di qualche dissidente sconosciuto in cerca di gloria, il tutto ovviamente condito da
pochezza giornalistica disarmante.
Cuba ha inviato sul territorio haitiano un ingente numero di personale medico e paramedico per contenere la
diffusione del colera e monitorare la situazione soprattutto svolgendo continua prevenzione al fine di
impedire la diffusione del batterio da possibili nuovi focolai. Il personale medico cubano ha dato l’esempio e
continua a restare ad Haiti anche quando le telecamere dell’opinione pubblica si sono spente.
A Cuba da qualche giorno scoppia il caso colera. Il Ministero della Salute, per nulla in difficoltà dirama anche
un comunicato al fine di mettere a tacere tutte le voci sul nascere (vedi comunicato
Tre morti tra i 66 e i 95 anni, tutti già affetti da patologie croniche e quindi in precarie condizioni di salute.
Non si sa quindi se possa essere stato il colera la sola causa di morte o se piuttosto sia imputabile al colera il
solo aggravarsi delle condizioni di salute degli stessi. Il contagio è circoscritto alla provincia del Granma,
monitorato, come lo sono i 53 contagiati che già stanno ricevendo tutte le cure del caso. Le cause annesse alla
comparsa del vettore che ha provocato le morti ed i contagi, è derivante dal mix di piogge abbondanti degli
scorsi giorni e dal gran caldo.
Piange il cuore dover sentire e vedere tutto l’ampio spazio che trovano le sciocchezze che partono da fonti
incontrollate, fonti insane, ben più del colera stesso. Il periodico di Miami “El Nuevo Herald” non vede l’ora di
dare la parola alla repubblicana Ileana Ros-Lehtinen, che da una vita appoggia la violenza in ogni forma contro
Cuba. Secondo la rivista, l’intera provincia del Granma sarebbe nel panico, gli ospedali presi d’assalto non
riuscirebbero più a contenere l’ondata accorsa. Insomma scene apocalittiche di cui oramai sono tutti consci
tranne gli stessi cubani della provincia incriminata.
I soliti giornalisti dal dente avvelenato della stampa nazionale scrivono che sarebbero oltre un migliaio gli
infettati e già 29 i morti accertati, accusando il governo di nascondere la situazione per impedire che la notizia
incentivi i turisti a scegliere nel periodo clou qualche altra meta, creando danni ingenti ad una delle forme più
importanti dell’economia cubana, il turismo. I giornalisti avrebbero quindi attinto da fonti non ufficiali e
discutibili piuttosto che dare retta allo stesso Ministero della Salute.
Queste fonti sarebbero nientedimeno che delle rappresentanti delle Damas de Blanco, un gruppo di donnette
che ogni tanto eseguono delle marcette vestite di bianco in segno di protesta contro la presunta oppressione
del governo e che percepiscono nel medesimo tempo un bel quantitativo di biglietti verdi. Tutto il popolo
cubano le addita come mercenarie al servizio degli Stati Uniti. Il membro che avrebbe fatto queste
dichiarazioni si chiama Ana Celia Rodríguez. Ovviamente prove a supporto nessuna. Così come qualche altro
dissidente che farnetica.
Insomma ogni occasione è buona per colpire Cuba e come in questo caso si utilizzano delle fonti
assolutamente inaffidabili, le cui dichiarazioni vengono diffuse nel mondo come prova lampante del potere
mediatico che ha chiunque si schieri contro Castro.
Altrettanto zitte e per questo colpevoli le fonte di informazioni nell’omettere il ruolo primario dei medici
cubani e del governo stesso, nel prestare sempre a titolo gratuito e disinteressato i propri aiuti ad Haiti in tutti
questi anni, assiduamente, con grande professionalità.
Quel che noi abbiamo sotto gli occhi è palese; da una parte c’è una notizia chiara emessa da un Ministero,
dall’altro l’allegra combriccola fatta di quattro personaggi di basso profilo teatrale e con a carico un curriculum
vitae degno de “I soliti idioti” intenti.
Nessun commento:
Posta un commento