LA SICCITA' IN TOSCANA: IL MODELLO DELLE SpA NON PUO' REGGERE
I giornali locali di oggi mart. 21 agosto 2012 sono pieni di articoli sull'argomento in oggetto con un taglio:
NELLE BOLLETTE IL COSTO DELLA SICCITA’ - Milioni di euro spesi per le autobotti - Cispel Toscana chiede fondi straordinari alla Protezione Civile per non caricare in bolletta i costi
(in coda links per accedere ai testi )
So di scrivere in una mailing-list di un Popolo in Lotta per l'Acqua Pubblica che negli anni ha maturato saperi collettivi diffusi e pertanto solo poche parole.
La siccità rende ancora più attuali le ns analisi, confermate dalla Sovranità Popolare con il Referendum del giugno 2011: sull'Acqua non si fanno profitti.
Oggi e in prospettiva per i prossimi anni, visti i mutamenti climatici consolidati, logica del profitto delle società di capilate di gestione e bene comune inevitabilmente andranno a confliggere ancora più clamorosamente. Se tale intreccio perverso non verrà reciso il prezzo che le comunità andranno a pagare e in particolare le fasce più deboli sarà elevatissimo.
Non vorrei fare demagogia, ma se tutti gli utili milionari di questo decennio divisi tra gli azionisti privati delle Spa, fossero stati investiti per intervenire su reti e impiantistica, contenere le perdite, riutilizzare le acque tecnologiche di depurazione per industria e agricoltura, ect. , investendo non nella logica della redditività degli investimenti ma nel beneficio sociale e delle comunità, forse già oggi potremmo affrontare con strumenti diversi le nuove emergenze.
Nel lasciarvi alla lettura degli aricoli richiamati, penso che alla ripresa dopo la pausa estiva, una riflessione collettiva e partecipata del Popolo dell'Acqua sia di grande attualità e con ogni probabilità necessaria.
Un abbraccio fraterno a Tutte e Tutti
Luciano D'Antonio Delegato RSU Publiacqua SpA - Firenze
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Da quotidiani di Mart 21 agosto 2012 (La Repubblica Firenze – Unità Toscana – Il Tirreno – QN)
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