mercoledì 17 ottobre 2012

Accordo di programma su Solvay


CONSIGLIO REGIONALE DELLA TOSCANA
GRUPPO CONSILIARE “FEDERAZIONE DELLA SINISTRA – VERDI”

Accordo di programma su Solvay. Sgherri: “importanti nodi da sciogliere su questione delicatissima. Il Consiglio Regionale venga informato su come procede l’iter di definizione dell’accordo”

Firenze, 17 ottobre. Vicenda Solvay. E’ necessario che anche il Consiglio Regionale venga informato di come sta procedendo l’iter di definizione dell’accordo di programma fra la multinazionale, la Regione e gli enti locali, quali nel dettaglio gli indirizzi e le scelte che stanno maturando, anticipate in sintesi sulla stampa nei giorni scorsi e in un comunicato della Giunta Regionale. Mi attiverò con tutti gli strumenti a disposizione in questa direzione. Così Monica Sgherri – Capogruppo di “Federazione della Sinistra – Verdi” in Consiglio Regionale. Nel caso di Solvay, prosegue Sgherri, non si può correre il rischio di replicare qualche similitudine con il  “caso Ilva” dove in quel caso si contrappongono drammaticamente salute e lavoro, mentre il rischio nel caso di Solvay è lo scontro fra tutela ambientale e del lavoro. La multinazionale tanto ha avuto dal territorio e molto alto è l’impatto ambientale correlato alle sue attività, per questo non si può andare avanti  così. Nel merito ritengo quindi – come inserito in una mozione presentata al Consiglio Regionale nel maggio scorso e non ancora discussa – che l’obbiettivo prioritario sia almeno la drastica riduzione dell’emungimento della risorsa idrica per usi industriali e ridurre gli impatti derivanti dal suo utilizzo, così da tutelare ambiente e necessità dei cittadini. Meno acqua “buona” per Solvay infatti significa dare risposte – ormai non più rimandabili – alla preservazione della risorsa idrica a fini idropotabili e a tutela del territorio. Per questo è necessario il dissalatore (certo rivolto all’uso industriale e non destinato a dissalare acqua per i cittadini), ma anche ridurre gli scarichi a mare e soprattutto potenziare tutti gli strumenti per il riutilizzo di acqua già immessa nel processo industriale; priorità queste su cui puntare, piuttosto che sulla strada di ulteriori invasi. In questo senso destano sorpresa i contenuti del comunicato stampa della Regione quando si dice che per il dissalatore e l’invaso di Pian d Goro è necessario disporre di un quadro conoscitivo completo sulle disponibilità della risorsa idrica e sul suo utilizzo industriale e civile. E’ infatti preoccupante apprendere che tali informazioni non ci sono e conseguentemente diventa incomprensibile capire la ratio della imprescindibilità dei progetti Idro-S e Puretta che invece dovrebbero destare non poche perplessità. Questo il quadro generale, certo prima di tutto è doveroso che urgentemente Solvay risolva il “caso Santa Luce” ripristinando celermente l’invaso e l’oasi naturalistica ivi presente e quindi operando tutte le opere necessarie, a cominciare da quelle di dragaggio.

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