Certo che trovo
strano il mio partito: ci definiamo comunisti (Partito dei Comunisti Italiani),
ma ricerchiamo alleanze con tutti meno che con i comunisti. Anzi, andiamo a
invocare uno straccio di accordo con il PD, un partito che sta sostenendo e che
ha fortemente voluto questo governo di affamatori.
Il paese è stretto
in una morsa infernale con la scusa della crisi per distruggere quel pochissimo
di stato sociale e diritti dei lavoratori e noi evitiamo dal mischiarci con
“quei quattro ignoranti” come recitava la splendida canzone “Contessa”, e non
vogliamo scendere in piazza con chi lotta per cacciare questo governo, eppure:
“Gli effetti del Ddl [decreto di legge] stabilità saranno regressivi per quanto
riguarda i consumi e le fasce più deboli. Basta fare un rapido calcolo per
rendersi conto che sui redditi inferiori al minimo imponibile Irpef avrà effetti devastanti. La verità è che la
legge di stabilità ha un segno classista, che fa pagare la crisi sempre ai
soliti.”
e ancora:
“I dati sulla nuova povertà emersi dal
Rapporto Caritas 2012 lasciano senza parole […] questa crisi economica sta distruggendo il tessuto sociale del Paese,
e senza cambio di rotta profondo, le cose andranno sempre peggio.”
Sono comunicati
scritti dal mio segretario nazionale, Oliviero Diliberto, che ho letto andando
a vedere nel sito dei Comunisti Italiani, per capire come mai circoli un
comunicato a firma Francesco Francescaglia secondo cui il PdCI non aderisce
alla manifestazione del No Monti Day.
A
parte il fatto che non ho trovato un rigo di spiegazione sul perché i dirigenti
del PdCI non vogliono aderire all’iniziativa del 27 ottobre, mi parrebbe
coerente, leggendo quelle parole, partecipare all’appuntamento di sabato
prossimo, visto che ci ritroviamo a Roma per dire no a questo governo
autoritario che produce precarietà, disperazione e povertà, e sì alla
democrazia, alla dignità del lavoro e ai diritti. Scendiamo
in piazza come scritto nel sito del No Monti Day, “per mostrare che, nonostante la censura del regime
informativo montiano, c'è un'altra Italia che rifiuta la finta alternativa tra
schieramenti che dichiarano di combattersi e poi approvano assieme tutte le
controriforme […] così come c'è un'altra Europa che lotta contro l'austerità e i
trattati UE.
Un'altra
Italia che lotta per il lavoro senza accettare il ricatto della rinuncia ai
diritti e al salario, che difende l'ambiente ed il territorio senza
sottomettersi al dominio degli affari.”
Io parteciperò e
come me so che parteciperanno altre compagne e altri compagni, con o senza il
benestare dei capi. Credo fondamentale creare una forte opposizione sociale nel
paese e unire le forze di sinistra. Di sinistra, dove non può essere annoverato
il PD, il quale, per scelta, sta con i padroni, non a caso sostiene, insieme al
PDL e all’UDC questo governo vampiro.
Davvero è l’ora di
farla finita con questi giochetti delle tre carte! La gente sta davvero male e
non ce la fa più ad andare avanti, almeno noi smettiamo di prendere in giro chi
non ha più neanche le lacrime per piangere.
Se il mio partito –
tutto il partito e non i dirigenti soltanto – preferirà, al pari di Vendola,
sceglierà di stare con chi, per dirla con le parole di Diliberto, fa pagare la crisi sempre ai soliti,
sarà l’ennesima beffa che si consuma nei confronti dei lavoratori e delle
lavoratrici, ma io sono ottimista e per più motivi: intanto perché so che la
maggioranza delle/i compagne/i iscritte/i al mio partito non seguiranno quella
via e alle urne non daranno mai il consenso, perciò confido nel senso di
responsabilità dei dirigenti, i quali non vorranno mandare al massacro il
partito solo per poter tornare in Parlamento a non contare niente, ma per stare
lì e per portare a casa lauti stipendi buoni a mantenere una serie di
cortigiani; in più perché sono convinta che per il numero risicato che siamo,
il PD non è interessato a noi, anche
perché ha altre prebende da pagare a chi conta di più o è più funzionale dei
Comunisti Italiani.
Per l momento do
appuntamento a tutte le donne e a tutti gli uomini comuniste/i e di sinistra
per sabato prossimo a Roma, mi auguro di essere in tante/i e se poi i dirigenti
del mio partito non saranno presenti sono certa che nessuno se ne accorgerà.
Laura Bottai
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