Il centro sinistra a Reggello ( PD, IdV, PSI, SeL ) tradisce l'esito referendario sulla ripubblicizzazione dell'acqua, la quale rimane saldamente nelle mani di una SpA. Un furto di democrazia.
Il centro sinistra a Reggello ( PD, IdV, PSI, SeL
) respinge due mozioni presentate dalla Sinistra di Reggello FdS e Movimento 5
Stelle con le quali si chiedeva l'attuazione dell'esito referendario sulla
ripubblicizzazione dell'acqua e l'eliminazione della remunerazione del capitale
investito che la normativa fissava nella misura del 7%. Con uno scippo di
democrazia la Giunta Benucci e la maggioranza che lo sostiene cancella
l'espressione di voto di 27 milioni di persone consegnando ancora al mercato e
al profitto il bene comune acqua. Si tratta di un fatto grave poiché si continua a perseguire la privatizzazione
ad oltranza dei servizi pubblici locali di rilevanza economica sostenendo il
business anche nell'ambito del servizio
di fornitura idrica. Sta di fatto che prima il governo Berlusconi nella manovra
estiva, sotto dettatura della Bce, ritenne opportuno rispolverare il
Decreto Ronchi. Poi il governo Monti con “tecnici” e gruppi di pressione
ancora al lavoro hanno cercati di
operare un ribaltone sull’acqua.
Ora gli
Enti locali - tra i quali il Comune di Reggello - e il gestore nel
frattempo proseguono con gestioni
affidate a una Spa e nulla fanno per
eliminare i profitti dalla tariffa.
Ma quello che è grave è che il centro sinistra a
Reggello ( PD, IdV, PSI, SeL ) non solo ha violato l'esito referendario ma
anche le due recenti sentenze della Consulta
con le quali la Corte Costituzionale ha dichiarato l'illegittimità
dell'art. 4 D.L. 138/2011 che tentava di
aggirare in modo truffaldino l'applicazione del risultato referendario
con il quale si interrompeva il processo di privatizzazione dell'acqua, riappropriandosi in modo
collettivo di risorse non amministrabili secondo le logiche del mercato.
Grazie a queste sentenze, è oggi
anche formalmente inoppugnabile, che nessuno può obbligare i Comuni alle
privatizzazioni e che l’esito referendario non riguarda soltanto l’acqua ma
tutti i servizi pubblici locali, come la gestione dei rifiuti ed il trasporto
pubblico locale.
Per ora l'acqua a Reggello rimane
nelle mani “private” di una SpA impropria e alla quale gli viene garantito di mantenere in vita grosse percentuali di
profitto. Con questa scelta ( di ignorare l'eliminazione della remunerazione
del capitale) il metodo di calcolo
delle tariffe amplifica le possibilità
di profitto per il gestore e consentirà
ulteriori e repentini aumenti tariffari a carico degli utenti. Quindi non ci
sarà , come prevede l'esito referendario, nessuna restituzione
agli utenti di quanto illegittimamente percepito dalla SpA, non ci saranno
certezze gestionali rispetto alla qualità del servizio e alla determinazione
delle tariffe. La cosiddetta sinistra della Giunta Benucci, SeL e IdV per
qualche poltrona rimane così fedele ad un PD che considera l'acqua non come un
bene comune ma privato sottraendo così ai
cittadini il potere di controllare l'uso di risorse essenziali per la qualità
della vita di intere collettività. Ma non finisce qui, la Sinistra di Reggello
continuerà la sua battaglia per ripubblicizzare l'acqua e tutti i servizi
pubblici.
Reggello 4 ottobre 2012 Sinistra di Reggello FdS
Andrea Calò Consigliere e
capogruppo
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