giovedì 4 ottobre 2012

Il centro sinistra a Reggello ( PD, IdV, PSI, SeL ) tradisce l'esito referendario sulla ripubblicizzazione dell'acqua



Il centro sinistra a Reggello ( PD, IdV, PSI, SeL ) tradisce l'esito referendario sulla ripubblicizzazione dell'acqua, la quale rimane saldamente nelle mani di una SpA. Un furto di democrazia.
Il centro sinistra a Reggello ( PD, IdV, PSI, SeL ) respinge due mozioni presentate dalla Sinistra di Reggello FdS e Movimento 5 Stelle con le quali si chiedeva l'attuazione dell'esito referendario sulla ripubblicizzazione dell'acqua e l'eliminazione della remunerazione del capitale investito che la normativa fissava nella misura del 7%. Con uno scippo di democrazia la Giunta Benucci e la maggioranza che lo sostiene cancella l'espressione di voto di 27 milioni di persone consegnando ancora al mercato e al profitto il bene comune acqua. Si tratta di un fatto grave poiché   si continua a perseguire la privatizzazione ad oltranza dei servizi pubblici locali di rilevanza economica sostenendo il business  anche nell'ambito del servizio di fornitura idrica. Sta di fatto che prima il governo Berlusconi nella manovra estiva, sotto dettatura della Bce, ritenne   opportuno rispolverare il Decreto Ronchi. Poi il governo Monti con  “tecnici” e gruppi di pressione ancora al lavoro hanno cercati di  operare un ribaltone sull’acqua. 
Ora gli  Enti locali  - tra i quali il Comune di Reggello - e il gestore nel frattempo proseguono  con gestioni affidate a una Spa e nulla fanno  per eliminare i profitti dalla tariffa.
Ma quello che è grave è che il centro sinistra a Reggello ( PD, IdV, PSI, SeL ) non solo ha violato l'esito referendario ma anche le due recenti sentenze della Consulta  con le quali la Corte Costituzionale ha dichiarato l'illegittimità dell'art. 4 D.L. 138/2011 che tentava di  aggirare in modo truffaldino l'applicazione del risultato referendario con il quale si interrompeva il processo di privatizzazione  dell'acqua, riappropriandosi in modo collettivo di risorse non amministrabili secondo le logiche del mercato. 
Grazie a queste sentenze, è oggi anche formalmente inoppugnabile, che nessuno può obbligare i Comuni alle privatizzazioni e che l’esito referendario non riguarda soltanto l’acqua ma tutti i servizi pubblici locali, come la gestione dei rifiuti ed il trasporto pubblico locale.
Per ora l'acqua a Reggello rimane nelle mani “private” di una SpA impropria e alla quale gli viene garantito  di mantenere in vita grosse percentuali di profitto. Con questa scelta ( di ignorare l'eliminazione della remunerazione del capitale)   il metodo di calcolo delle tariffe  amplifica le possibilità di profitto  per il gestore e consentirà ulteriori e repentini aumenti tariffari a carico degli utenti. Quindi non ci sarà ,  come prevede  l'esito referendario, nessuna restituzione agli utenti di quanto illegittimamente percepito dalla SpA, non ci saranno certezze gestionali rispetto alla qualità del servizio e alla determinazione delle tariffe. La cosiddetta sinistra della Giunta Benucci, SeL e IdV per qualche poltrona rimane così fedele ad un PD che considera l'acqua non come un bene comune ma privato  sottraendo così ai cittadini il potere di controllare l'uso di risorse essenziali per la qualità della vita di intere collettività. Ma non finisce qui, la Sinistra di Reggello continuerà la sua battaglia per ripubblicizzare l'acqua e tutti i servizi pubblici.

Reggello 4 ottobre 2012        Sinistra di Reggello FdS

Andrea Calò Consigliere e capogruppo 

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