sabato 6 ottobre 2012

[Livorno] Oltre 600 studenti in piazza con gli sfrattati per dire “no a tagli e casta politica”


Uova e slogan contro le banche 
Oltre 600 studenti in piazza con gli sfrattati per dire “no a tagli e casta politica” 

da Il Tirreno

LIVORNO Le cifre non saranno quelle del 2008, quando i giovani scesi in piazza contro la riforma Gelmini furono migliaia. Ma una manifestazione con i numeri di ieri mattina non si vedeva da tempo. Circa seicento gli studenti delle scuole superiori hanno partecipato alla protesta, organizzata dal Coordinamento studentesco livornese, insieme ai comitati dei lavoratori precari e degli sfrattati. Perché, come dicono i manifestanti, «solo lottando insieme possiamo vincere». I giovani si sono ritrovati in piazza Cavour verso le 9. Da lì, il corteo si è diretto in via Cairoli. Il lungo striscione in testa al gruppo recitava: “Pensa, agisci, lotta”. I primi slogan urlati dagli studenti sono stati “Contro la scuola dei padroni, dieci, cento, mille occupazioni” e “Se ci toccano il futuro noi blocchiamo la città”. Davanti alle banche è partito invece il classico “Noi la crisi non la paghiamo”, cui ha fatto seguito un lancio di uova contro gli istituti di credito (Bnl, Unicredit, Intesa San Paolo). Gli ingressi delle banche sono stati simbolicamente chiusi con del nastro bianco e rosso. Mentre il corteo da piazza Grande si dirigeva verso il ponte Santa Trinita, i giovani al microfono hanno ricordato i motivi della protesta: la lotta contro la casta politica e il governo Monti, la voglia di dire “basta” ai tagli alla scuola pubblica. Durante il percorso sono stati accesi fumogeni ed è stato lanciato qualche petardo. La tappa finale della manifestazione è stata piazza del Municipio. Davanti alla Banca d'Italia è stato affisso un lenzuolo con scritto “Save school, not banks”: salvate la scuola, non le banche. L'ultimo striscione è stato attaccato sotto la scalinata di Palazzo civico: “Studenti precari in lotta”. I giovani si sono seduti di fronte al Comune, per ascoltare gli interventi dei loro compagni. «I tagli stanno rovinando la scuola pubblica - ha spiegato Luca Fantelli, uno degli organizzatori dell’iniziativa - Ci sono classi sovraffollate e accorpamenti di indirizzi che non hanno niente a che vedere tra loro. Per non parlare dell'uso sempre più frequente dei test “a crocette”, che abbassano il livello dell'istruzione». Ha preso la parola anche Rosalba Volpi, professoressa ora in pensione: «Datevi da fare - ha detto rivolgendosi agli ex alunni - La crisi non riguarda solo il mondo dell'istruzione, ma anche quello della sanità, della casa e del lavoro». Giorgio Carlini

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