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venerdì 14 dicembre 2012

Finanziamenti a ex assessore regionale, le Fiamme gialle tirano in ballo nomi eccellenti

Finanziamenti a ex assessore regionale, le Fiamme gialle tirano in ballo
nomi eccellenti
Ecco un rapporto sull’indagine a carico di Conti per violazione della
legge sui soldi ai partiti

da Il Tirreno

Privati, coop, banche, società di trasporti ed enti come la Provincia di
Firenze, compaiono in un rapporto della polizia tributaria della Gdf di
Firenze tra coloro che hanno finanziato l'associazione culturale Romano
Viviani al vaglio della procura come presunto collettore di fondi per
l'attività politica dell'ex assessore regionale della Toscana a
infrastrutture Riccardo Conti (Pd) ed ex coordinatore nazionale di
settore per il partito. Conti è indagato per violazione della legge sul
finanziamento ai partiti.

Il rapporto. Un'inchiesta vuol stabilire se i finanziamenti fossero
diretti a Conti anzichè alle attività culturali dell'associazione. Per
un rapporto della Gdf «appare evidente come il Conti utilizzi
l'associazione Viviani più per le proprie finalità politiche che per lo
scopo sociale» e ne sia il ''dominus”». Sono in corso inoltre
accertamenti sui documenti sequestrati in varie perquisizioni (conti
bancari, fatture, corrispondenza e altro), per ricostruire i passaggi di
denaro e stabilire se l'ex assessore, uno dei maggiori referenti del Pd
in Toscana, abbia dichiarato, oppure no, di aver ricevuto i
finanziamenti. Tra i contributi erogati direttamente o indirettamente a
Riccardo Conti, anche per piccole cifre, per uno o più anni, compaiono
quelli di Fondazione Monte dei Paschi di Siena, Toremar compagnia di
navigazione, Lazzi Villaggi Turistici, Florentia Bus, Global Service
Toscana (che ha partecipato alla progettazione della bretella
Prato-Lastra a Signa su cui è in corso un'inchiesta per corruzione a
carico dello stesso Conti, da cui scaturisce questa indagine). Ci sono
anche le coop toscane Legacoop Abitanti, Unica casa, Coop Lat di
Firenze, Consorzio Toscano Cooperative. E ancora dall'elenco delle
Fiamme Gialle emergono Banca Toscana, Istituto Gramsci, Lorenzini & C.
srl di Livorno. Ma contributi all'associazione sono arrivati dai
dirigenti del Consorzio Etruria, Armando Vanni (a cui avrebbe chiesto di
iscriversi come socio lo stesso consorzio edile) e Fabrizio Bartaloni,
nonchè dal dirigente delle autostrade Riccardo Bicchi. Quanto alla
Fondazione Mps, la Gdf ha portato nell' inchiesta una lettera inviata
nel 2009 da Conti al presidente di Banca Mps Giuseppe Mussari perchè
intercedesse sull'omonima fondazione bancaria per sbloccare un
contributo da 20.000 euro chiesto dall'associazione Viviani e destinato
a realizzare un'opera omnia con il lavoro complessivo dell'urbanista. In
genere i contributi arrivavano per iniziative promosse dall'associazione
Romano Viviani, urbanista e suocero di Conti, oppure sotto forma di
pubblicità per la rivista 'Scelte pubbliche': tra gli inserzionisti
anche Banca di Cambiano, Porto di Livorno 2000, Autostrade spa. Nei
giorni scorsi il tribunale del riesame ha respinto una domanda di
dissequestro dei materiali prelevati dalla Gdf durante le perquisizioni.

L'intercettazioni. «Il Cioni è un'infezione che ha corroso i Ds
fiorentini, da dopo la telefonata di Occhetto»:
«prima il Pds, e poi i Ds, è stato corroso dal Cioni. E il motivo per
cui si è aperto la strada a il Renzi è che non hanno mandato a fan... i
tombini della strada». Così, mentre è intercettato dalla Guardia di
finanza, l'ex assessore regionale della Toscana del Pd alle
infrastrutture, Riccardo Conti, commentava un anno fa con i suoi
interlocutori alcuni retroscena maturati all'interno del Pd, in
particolare criticando l'influenza di Graziano Cioni su alcuni esponenti
del partito. Cioni, diceva Conti, «ha corrotto tutti per un'infezione,
come dimostrano le vicende per cui è inquisito, che può darsi non
portino a nulla, ma che dimostrano un'infezione». Conti parlava con il
legale del partito dell'inchiesta sulla bretella fantasma Prato-Lastra a
Signa, dove l'ex assessore è indagato per corruzione, ma dedicò un lungo
commento agli assetti del Pd e al ruolo ancora tenuto dall'ex
"assessore-sceriffo" di Firenze coinvolto nel processo di Castello. A
proposito di Cioni Riccardo Conti osservava in un passaggio precedente:
«Perchè la procura l'è il terreno suo, l'era il terreno del Nannucci
(Ubaldo, ex procuratore capo di Firenze, ndr), l'era quello che poteva
ragionare, ora non ci vede padroni di un rapporto». «Cioni - diceva poi
ancora Conti - aveva in mente il post-Nannucci, ma gli è scappato di
tutto di mano».

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