Newsletter PRC n. 192
Documento approvato dal Comitato politico nazionale del PRC il 5 gennaio 2013
Il Comitato politico nazionale di Rifondazione Comunista saluta positivamente la costruzione della Lista Rivoluzione Civile con Antonio Ingroia candidato Presidente ed impegna tutto il partito ad operare per il miglior successo della lista medesima alla Camera come al Senato. La costruzione di questa lista, alla cui realizzazione abbiamo lavorato in tutti questi mesi, è un fatto politico di grande rilevanza, che apre la possibilità di dare una consistenza politica e parlamentare all’opposizione del governo Monti e alle politiche neoliberiste. La Lista Rivoluzione Civile rappresenta a tutti gli effetti l’apertura di uno spazio pubblico non solo utile ma necessario per il rilancio della sinistra di alternativa e del nostro progetto politico.
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di Paolo Ferrero - 07.01.13Cari lettori e lettrici di Liberazione ce l’abbiamo fatta! Liberazione ricomincia ad uscire, sia pure on line, e siamo riusciti a costruire una lista unitaria contro le politiche del governo Monti e contro il liberismo. Si tratta di due risultati di grande rilievo perché permettono di rilanciare con forza il nostro progetto politico: la rifondazione comunista come percorso di uscita dalla crisi capitalistica e dal dominio del capitale. Della necessità del giornale è inutile che parli. E’ chiaro a tutti come sia difficile far funzionare un partito e coordinare le lotte in una condizione di pesante oscuramento mediatico senza avere alcun strumento di informazione, collegamento e socializzazione delle esperienze. Dopo aver per anni dovuto tagliare a causa degli enormi deficit lasciatici in eredità dal passato, stiamo ricominciando a progettare e a costruire. Vi invito quindi ad abbonarvi e a sostenere Liberazione.
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di Anna Fabiano - 07.01.13Noberto Bobbio una volta semplificò la differenza esistente tra destra e sinistra dicendo, più o meno, vado a memoria, che la destra ritiene l’umanità composta da diversi, gerarchicamente parlando, mentre la sinistra ritiene gli uomini uguali, nei diritti e nel loro valore intrinseco. Su questo vorrei che chi ha avuto nella vita la fortuna di studiare e/o esercitare professioni culturalmente rilevanti, e si professa di sinistra, riflettesse. Su questo vorrei che riflettessero tutti quelli che oggi partecipano al tentativo di una ricomposizione della sinistra in Italia. Perché c’è una contraddizione stridente tra il professarsi di sinistra ed il ritenere che altri, solo perché vengono da altri percorsi, magari anche istituzionali o di militanza di Partito, non lo siano con pari dignità e diritto.
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di Davide Turrini e Giulia Zaccariello - 07.01.13Una “rivoluzione civile” con un bel pezzo di Movimento 5 Stelle. Guarda anche agli espulsi grillini la campagna acquisti di Antonio Ingroia, che in vista delle prossime elezioni ha preso contatti con i “epurati” da Beppe Grillo in Emilia Romagna. Offerte sono arrivate sia al primo degli epurati, il consigliere di Ferrara, Valentino Tavolazzi, sia a Federica Salsi, l’eletta al Comune di Bologna messa alla porta dopo la lunga polemica sulla sua partecipazione a Ballarò, ma soprattutto a Giovanni Favia, il consigliere emiliano recordman di voti alle scorse elezioni regionali e cacciato con un post sul blog beppegrillo.it a metà dicembre. Per lui il leader degli arancioni sta pensando a un posto a capo della sua lista Rivoluzione civile in Emilia Romagna fin da prima l’ufficializzazione della sua lista per le prossime elezioni.
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di Roberto Gramiccia - 07.01.13Comincio col dire, a scanso di equivoci, di essere pienamente d’accordo con il documento approvato dall’ultimo Comitato Politico Nazionale e con la valorizzazione delle opportunità che la lista Ingroia offre a noi e a tutto lo schieramento a sinistra del Pd. Permettetemi di dare per scontate le ragioni di questo consenso che sono le stesse ben note a tutti noi. Detto questo, vorrei osservare due o tre cose in spirito assolutamente costruttivo. 1) E’stata fatta la scelta di enfatizzare nel simbolo elettorale il nome di Antonio Ingroia. Anche volendo sorvolare sulle modalità di questa scelta, bisogna tener conto che questo fatto se, da un lato, attirerà dei consensi, dall’altro, scoraggerà coloro (e non sono pochi) a cui è venuta a nausea la pratica di una cultura lideristico-carismatica che ha informato di sé, negli ultimi anni, fenomeni come il berlusconismo ma anche il veltronismo, il bertinottismo, il vendolismo, il grillismo e per ultimo il renzismo.
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Salvatore Parolisi e la violenta debolezza del sesso forte
di Lidia Ravera - 07.01.13Salvatore Parolisi avrebbe ucciso, a leggere la motivazione della sentenza che lo condanna all’ergastolo, perché sopraffatto dalla superiorità della moglie. Melania era più colta, proveniva da una famiglia migliore ed era psicologicamente più forte. Aveva, infatti, scoperto e perdonato i tradimenti del marito. E non l’aveva cacciato di casa. Probabilmente per evitare alla bambina (18 mesi) di perdere quello che, comunque, era suo padre. Le donne li fanno spesso, questi sacrifici. Ma naturalmente, non dimenticano. Non abbozzano. Non tornano disponibili e dolci. L’umiliazione le lavora dentro, le trasforma. Giudicano, si irrigidiscono, si negano.
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di Luca Pisapia - 07.01.13L’abusata nozione di ‘intelligenza collettiva’ ha trovato in questi due giorni una delle sue più felici applicazioni. Un articolo sulla vicenda della nave Enrica Lexie del giornalista Matteo Miavaldi, ospitato sul blog del collettivo di scrittori Wu Ming, ha scatenato un’inchiesta collettiva che ha portato alla luce una serie di gravi inesattezze date per buone dai media e dai politici italiani. E soprattutto chiarito il ruolo giocato da alcuni personaggi. Come l’ingegnere Luigi Di Stefano, autore di una perizia difensiva volta a scagionare i due marò, subito rilanciata dai maggiori media italiani e arrivata a essere illustrata in una conferenza presso la Camera dei Deputati il 16 aprile. Peccato che sia emerso come l’ingegnere non solo non è tale, ma è invece sicuramente un dirigente nazionale di CasaPound.
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Twitter e Monti, qua nessuno è fesso…
di Domenico Naso - 07.01.13“Wow!”, esclamò il compassato professore in loden facendo sfoggio di giovanilismo su Twitter, per bullarsi con gli amici del club del bridge dei suoi follower. Non prima, però, di aver fatto sfoggio di smile, che fa tanto cool. L’intervista su Twitter di Mario Monti doveva essere un colpo mediatico importante, un balzo in avanti comunicativo da Ko. E invece i guru del presidente del Consiglio hanno fatto il passo più lungo della gamba, facendosi sgamare troppo facilmente. Quasi certamente, infatti, dietro lo schermo, a rispondere agli utenti, non c’era Mario Monti ma qualche smanettone social addicted assoldato all’uopo.
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di Anna Curcio e Gigi Roggero - 07.01.13Sabato 5 gennaio è morto Sol Yurick. Nato nel 1925 in una famiglia di lavoratori ebrei immigrata negli Stati Uniti, è stato un grande scrittore: tra gli altri suo è il libro The Warriors, da cui è stato tratto il celebre film I guerrieri della notte. Sol era comunista e, dopo il 7 aprile 1979, ha fatto parte dei comitati contro la repressione in Italia. Lo ricordiamo con un’intervista della primavera 2010. Sol Yurick è uno scrittore di parte. E la parte si produce nella rottura, nella scissione, nel rifiuto che costituisce nuova soggettività. Come il padre, ebreo che ha rifiutato di fare il colono in Palestina e ha trovato la sua terra promessa andando negli Stati Uniti: non realizzando l’american dream, ma diventando comunista.
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