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Nuovo irruzione di Casapound contro Sandro Ruotolo. Alcuni militanti dell'organizzazione di estrema destra hanno fatto un blitz all'Hotel Cesari di Frosinone durante l'iniziativa di chiusura della campagna elettorale del candidatodi Rivoluzione Civile alla presidenza della Regione Lazio, alla quale stava prendendo parte anche il sindaco di Napoli, Luigi de Magistris. Al termine della protesta cinque militanti di Casapound, che avevano anche tentato di esporre uno striscione, sono stati bloccati, identificati e denunciati dalla Digos.
Il precedente. Appena due settimane fa, a Civita Castellana (nel Viterbese), alcuni membri dell'associazione di destra avevano contestato il giornalista durante un incontro pubblico per la mancata stretta di mano con il loro candidato durante la tribuna elettorale in Rai. Aveva appena finito il suo intervento Adelmo Cervi, figlio di uno dei sette fratelli trucidati dai nazi-fascisti nel 1943 - «quando - racconta Ruotolo - alcuni di loro sono entrati e hanno cominciato a gridare alcuni slogan. Ero in fondo alla sala e non sono riuscito a leggere lo striscione che hanno srotolato. Hanno lanciato alcuni volantini del loro candidato governatore, Simone Di Stefano. Ovviamente ero io il bersaglio, così com'è stato a Civita Castellana due settimane fa».
«Fuori i fascisti dalla sala». Secondo quanto raccontato dal giornalista, i partecipanti all'iniziativa hanno allontanato i militanti di Casapound al grido di «Fuori i fascisti dalla sala». «È scandaloso, soprattutto a poche ore dal voto, che questi fascisti girino ancora indisturbati ad interrompere una cosa sacra come la campagna elettorale - continua - Per contrastare questi atti chiediamo con forza che la Costituzione venga studiata a scuola». «Non accettiamo le provocazioni di questi mascalzoni - è il commento di Adelmo Cervi - Continuano a dire che non sono fascisti, ma fanno esattamente quello che facevano i fascisti ai tempi di mio padre».
«Esprimo solidarietà a Ruotolo e la condanna totale e assoluta per gli atti di violenza compiuti da un gruppo di imbecilli di Casapound - dichiara, in una nota, il candidato del centrosinistra alla presidenza della Regione Lazio, Nicola Zingaretti -. Criminali sono soprattutto quei cattivi maestri che, in maniera irresponsabile, provano a rigettare una nuova generazione all'uso della violenza. In una democrazia non ci si può candidare alle elezioni e poi anche solo pensare di negare il diritto di parola ad avversari o altri militanti politici».
da Il Mattino
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