No al
declassamento dell’Ospedale Serristori: Rifondazione Comunista contraria allo smantellamento e
all’indebolimento del servizio sanitario valdarnese. Pieno sostegno allo stato
di agitazione dei lavoratori.
Rifondazione
Comunista sostiene lo stato di
agitazione indetto dai Cobas sanità P.I.
dell’ASL 10 per difendere l’Ospedale Serristori di Figline Valdarno,
attualmente ospedale di primo livello
per acuti, a rischio declassamento da
parte della Regione Toscana.
Si
tratta di una fase delicata e complessa in quanto sta per andare in discussione
il provvedimento di contenimento delle
spese dell’ Assessore regionale alla
sanità il quale da qui a poco
formalizzerà il taglio di centinaia di posti letto, accompagnati da tagli, accorpamenti e soppressione di servizi,
attività e prestazioni.
A
rischio nell’Ospedale Serristori si trovano le attività di pronto soccorso, le medicine, la chirurgia, l’ortopedia, la
pediatria e la rinomata attività di sala
operatoria, mentre poco si sa dell’
oncologia che in questi anni è diventata un qualificato punto di riferimento
sui bisogni sanitari della popolazione.
Una
manovra pesante e pericolosa , di svuotamento progressivo di attività e
servizi, portata avanti non solo dalla Regione Toscana ma anche dall’ASL 10 che da tempo ha predisposto
tecnicamente le linee guida dello
smantellamento.
Pesanti
saranno le ricadute che tale declassamento provocherà sui cittadini in materia di risposta ai bisogni
socio sanitari.
Analoga
sorte sono destinati ad avere le attività distrettuali, già da tempo accentrate
e indebolite nelle funzioni territoriali.
In
pericolo è l’insieme del servizio pubblico e del diritto alla salute, mentre
sempre più spazio acquistano gli appetiti delle imprese private che hanno visto
occasione di business proprio sulla sanità
Per
questo motivo l’assemblea dei
lavoratori indetta dai Cobas non ci sta a vedere vanificare tutti gli investimenti fatti in questi anni e soprattutto vedere cancellato il grande
lavoro da loro svolto spesso in
condizioni di lavoro precario e di gravi carenze organiche.
Rifondazione
Comunista, in coerenza con le battaglie fino ad oggi sostenute a difesa
dell’Ospedale Serristori, sosterrà lo stato di agitazione dei lavoratori e la
mobilitazione sociale in corso attivandosi fin da ora ad informare i
cittadini dei rischi conseguenti la
cancellazione dell’Ospedale di primo livello per acuti e delle attività
distrettuali, rendendosi disponibile ad organizzare iniziative pubbliche sul
territorio e anche al Consiglio Regionale, dove tra poche settimane verrà
presentata la manovra taglia assistenza che per i suoi risvolti antisociali non
può essere approvata. Ancora una volta mandiamo a dire alla Regione Toscana,
alla ASL 10, alle silenti Amministrazioni Comunali del Valdarno Fiorentino:
GIU’ LE MANI DAL SERRISTORI.
Firenze
22.4.13
Andrea Calò
capogruppo PRC Provincia di Firenze.
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