martedì 23 aprile 2013

No al declassamento dell’Ospedale Serristori: Rifondazione Comunista contraria allo smantellamento e all’indebolimento del servizio sanitario valdarnese. Pieno sostegno allo stato di agitazione dei lavoratori.


No al declassamento dell’Ospedale Serristori: Rifondazione Comunista  contraria allo smantellamento e all’indebolimento del servizio sanitario valdarnese. Pieno sostegno allo stato di agitazione dei lavoratori.
Rifondazione Comunista sostiene  lo stato di agitazione indetto dai Cobas sanità P.I.  dell’ASL 10 per difendere l’Ospedale Serristori di Figline Valdarno, attualmente  ospedale di primo livello per acuti,  a rischio declassamento da parte della Regione Toscana. 
Si tratta di una fase delicata e complessa in quanto sta per andare in discussione il provvedimento di  contenimento delle spese  dell’ Assessore regionale alla sanità il quale da qui a poco  formalizzerà il taglio di centinaia di posti letto, accompagnati da    tagli, accorpamenti e soppressione di servizi, attività e prestazioni.

A rischio nell’Ospedale Serristori si trovano le attività di pronto soccorso, le  medicine, la chirurgia, l’ortopedia, la pediatria  e la rinomata attività di sala operatoria, mentre  poco si sa dell’ oncologia che in questi anni è diventata un qualificato punto di riferimento sui bisogni sanitari della popolazione.
Una manovra pesante e pericolosa , di svuotamento progressivo di attività e servizi, portata avanti non solo dalla Regione Toscana ma anche  dall’ASL 10 che da tempo ha predisposto tecnicamente  le linee guida dello smantellamento.
Pesanti saranno le ricadute che tale declassamento provocherà sui  cittadini in materia di risposta ai bisogni socio sanitari.
Analoga sorte sono destinati ad avere le attività distrettuali, già da tempo accentrate e indebolite nelle funzioni territoriali. 
In pericolo è l’insieme del servizio pubblico e del diritto alla salute, mentre sempre più spazio acquistano gli appetiti delle imprese private che hanno visto occasione di business proprio sulla sanità
Per questo motivo   l’assemblea dei lavoratori indetta dai Cobas non ci sta a vedere vanificare tutti  gli investimenti fatti in questi anni  e soprattutto vedere cancellato il grande lavoro da loro svolto  spesso in condizioni di lavoro precario e di gravi carenze organiche.
Rifondazione Comunista, in coerenza con le battaglie fino ad oggi sostenute a difesa dell’Ospedale Serristori, sosterrà lo stato di agitazione dei lavoratori e la mobilitazione sociale  in corso  attivandosi fin da ora ad informare i cittadini dei rischi  conseguenti la cancellazione dell’Ospedale di primo livello per acuti e delle attività distrettuali, rendendosi disponibile ad organizzare iniziative pubbliche sul territorio e anche al Consiglio Regionale, dove tra poche settimane verrà presentata la manovra taglia assistenza che per i suoi risvolti antisociali non può essere approvata. Ancora una volta mandiamo a dire alla Regione Toscana, alla ASL 10, alle silenti Amministrazioni Comunali del Valdarno Fiorentino: GIU’ LE MANI DAL SERRISTORI.
Firenze 22.4.13
                                Andrea Calò capogruppo PRC Provincia di Firenze.

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