Contro le ronde istituzionali
È ormai chiaro a tutti che chi governa il territorio (con poche ma
meritevoli eccezioni) non è stato e non è in grado di gestire la crisi. Una
crisi economica, prima che finanziaria (repetita juvant), che va avanti ormai
da anni. Le buone parole sulla repentina uscita dalla crisi si sprecano, le soluzioni
pratiche stentano a farsi vedere, proprio perché chi governa territori e
governi, oggi, non sembra conoscere nessuna soluzione.
O forse una si. La situazione sociale sta da tempo prendendo una piega
orribile: la repressione e il razzismo istituzionalizzato. Questa è la
soluzione che storicamente il potere economico adotta quando non ne ha altre. E
perfino in Toscana, che qualche cieco continua a chiamare “rossa”, si sprecano
gli esempi. Filippeschi da anni, e poi Renzi, per citarne dei più famosi.
A Castelfiorentino recentemente il nuovo vicesindaco Rigoli si è espresso
con parole da estremista di destra in doppio petto, come riportato da
gonews.it:
L’idea è quella di organizzare “un presidio del
territorio che veda protagonisti i cittadini, rappresentanti delle associazioni
e di tutte le realtà vive e operanti della nostra comunità”. “Non si tratta di
sostituirsi alle forze dell’ordine – precisa Rigoli – perché il nostro compito
non è quello di fare gli sceriffi. Ma vogliamo che i cittadini siano in grado
supportarli attraverso una modalità legale e organizzata”.
Essenzialmente il vicesindaco PD propone le ronde di cittadini. Sulle
associazioni “operanti nella nostra comunità”, dobbiamo puntualizzare due cose:
primo, Rigoli dovrebbe chiarire cosa intenda per “comunità”, poiché se
intendesse tutti gli abitanti di Castelfiorentino, nessuno escluso, allora il problema
sarebbe interno alla comunità stessa e dovremmo lavorare al suo interno, senza
tentativi di escludere o discriminare e con metodi ben diversi dalla ronde. Se
invece la neo vicesindaco volesse escludere dalla comunità qualche persona, che
lo dica chiaramente e non abbia paura di smascherare un sentimento borghese
come il classismo.
Seconda cosa, ci farebbe piacere sapere quali tra queste “associazioni” non
sono emanazione diretta del PD o del PDL (che sulle ronde, come su tante altre
cose, vanno molto d’accordo…).
Certamente, la situazione sociale è quella di una polveriera, ma noi
riteniamo che la causa sia la povertà, la crisi, la mancanza di strutture
pubbliche adeguate, la distruzione dei beni comuni. Non ci si può lamentare se
i bar sono pieni di disoccupati senza fare nulla per l’occupazione (duratura,
civile, umana). Non si può chiedere di abbassare il costo del lavoro (come ha
recentemente fatto Confindustria) senza pensare che questo avrà conseguenze
disastrose, tra le quali povertà e crimini. Quindi non vogliamo affermare che
il problema sociale non ci sia, ma anzi vorremmo tentare di risolverlo alla
base, e farlo in fretta, in modo che non possa ripresentarsi. I cittadini
dovrebbero essere informati meglio sui reali risultati che la politica delle
ronde può portare. Ghettizzazione, maggiore scollamento sociale, e maggiori
rischi sociali.
Vorremmo sottolineare come, invece, il vero degrado non venga combattuto: evasione
fiscale (la Finanza afferma che un terzo degli introiti toscani da commercio
sono evasi), affitti in “nero”, “lavoro nero” e caporalato. Tutto questo
provoca situazioni di degrado sociale che, invece, vengono combattute. Perché
non si sale alla fonte dei problemi?
Chiediamo maggiori controlli contro l’evasione fiscale, lo sfruttamento sul
lavoro, l’uso delle procedure di sicurezza. E controlli contro il caporalato,
una piaga che si allarga col perdurare della crisi.
Chiediamo che i paurosi progetti della Giunta di Castelfiorentino,
spalleggiati dalle destre, siano bloccati e rivisti, e discussi con chi ha
maggiore conoscenza dei problemi sociali.
Un'amministrazione comunale che, almeno in una sua minima parte, si
dichiara di sinistra non può rispondere alle problematiche sociali con
l'aumento delle forze dell'ordine o addirittura con le ronde, ma investendo nei
servizi sociali, culturali, nel lavoro. Non solo dal punto di vista politico,
ma soprattutto dal punto di vista sociale le parole (e soprattutto le azioni) del
PD locale sono completamente sbagliate. Non si risolvono i problemi un giorno
con la beneficienza e un altro con il bastone. Si risolvono alla radice,
utilizzando l’esperienza affinché non possa ripetersi nessun tipo di disagio.
La paura è che succeda quanto accaduto a Giugno a Firenze. Per chi non
fosse informato, il 13 Giugno un ragazzo ha assistito al pestaggio di alcuni immigrati
da parte di un gruppo di persone ben organizzato, che si è scoperto essere un nuovo
nucleo della Polizia Municipale, in borghese. Il sindaco Renzi ha ammesso che
un “nucleo antidegrado” è stato formato ed ha preso parte a quanto successo,
senza trovare spiegazione al pestaggio gratuito (che ha negato). La stampa non
ne parla, le persone hanno paura. Renzi fa finta di nulla.
Il problema ovviamente non sta nella persona di Matteo Renzi, ma nella
cultura politica a cui fa capo. La sua Amministrazione ha permesso l’apertura
di nuove sedi dei neofascisti di Forza Nuova e Casapound, invece della chiusura
(soprattutto dopo gli omicidi razziali di Piazza Dalmazia). Se questa è
l’innovazione che porta il “vento renziano”, dobbiamo evitare che soffi anche
in Valdelsa affinché si mantenga lo Stato di Diritto e alla crisi si risponda
con soluzioni reali, sostanziali e utili per tutte le cittadini e i cittadini,
migranti, studenti, lavoratori e pensionati.
Chiediamo infine un incontro pubblico,
aperto e multilingue, per la riqualificazione di Castello Alto, per poter
decidere, come cittadini e non come sudditi, su come spendere i soldi che la
nuova Giunta ha promesso di spendere per questa parte del paese.
Circolo
PRC Castelfiorentino – Montaione
Gruppo Consiliare PRC-Cittadini per Castelfiorentino
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