sabato 7 settembre 2013

Authority contro rigassificatore di Livorno "Troppi oneri sulle bollette dei cittadini"





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Authority contro rigassificatore di Livorno
"Troppi oneri sulle bollette dei cittadini"

L'Autorità per l'energia e il gas ha presentato ricorso al Consiglio di Stato nel tentativo di limitare gli incentivi all'impianto che a breve entrerà in servizio al largo delle coste toscane. L'impianto controllato da Iren e i tedeschi di E.on

di LUCA PAGNI
MILANO - Il tentativo è sempre lo stesso: cercare di abbassare le bollette elettriche degli italiani. Perché famiglie e Pmi non pagano solo quanto consumano, ma si sobbarcano anche i cosidetti oneri di sistema. Una sorta di riconoscimento economico che va sia a chi investe nel miglioramento della rete così come a chi si impegna nella realizzazione di infrastrutture considerate in qualche modo strategiche per l'approvvigionamento di combustibili. Così come sulle bollette finiscono anche gli incentivi per chi installa impianti dedicati alle energie rinnovabili.

Un peso ha portato la spesa per l'energia ai massimi storici, come certificato anche dall'ultimo rapporto Coop sui consumi degli italiani. E' in questo contesto che si inserisce lo scontro tra l'Autorità dell'energia e la società Olt che ha in gestione il rigassificatore al largo delle coste di Livorno. Olt è una joint venture tra il gruppo Iren (nata dalla fusione tra le ex municipalizzate di Genova, Torino, Piacenza, Parma e Reggio) e il gruppo tedesco E.On.

L'Autorità presieduta da Guido Bortoni ha dato il via al ricorso contro il Consiglio di Stato per contestare la decisione del Tar della Lombardia che ha dato ragione a Olt in primo grado contro la la decisione della stessa Autorità che nel novembre scorso aveva eliminato il sistema di garanzie finanziarie in favore delle società che realizzano infrastrutture strategiche.

La questione è tecnicamente complessa. Ma la si può riassumere così: l'Autorità ritiene che con i mutamenti intervenuti nel mercato del gas - crollo dei prezzi in seguito alla recessione e all'abbondanza di materia prima sul mercato dopo al scoperta dei nuovi giacimenti di shale gas negli Usa - le condizioni che evevano portato il legislatore a incentivare i nuovi impianti non ci sono più.

Gli incentivi agli investimenti nelle infrastrtture sono figlie dei primi anni Duemila, quando l'Italia aveva bisogno di rigassificatori da aggiungere all'unico in servizio a la Spezia (ora di proprietà Snam, ai tempo dell'Eni). Il rigassificatore di Rovigo (ExxonMobil-Qatar) ha goduto di questo vantaggio, ad esempio. Ora è arrivato il terzo impianto: una nave riadattata che può lavorare il gas liquefatto in arrivo via mare e lo trasporta poi sulla terrraferma con in tubo lungo 22 chilometri.

Ma quanto vale la partita in corso e quanto potrebbe poi pesare sulle bollette l'onere che viene definito "fattore di garanzia"? Secondo l'Autorità, si va dai 110 ai 90 milioni all'anno per 20 anni (a decrescere) fino a pagamento dei 900 milioni dell'investimento.

Ma non è finita qui. Ci sono altre due questioni. La prima riguarda l'allacciamento fra il terminale e la terra ferma che nel 2006 è stato messo in tariffa su parere favorevole dell'Autorità, ma si trattava di un'altro collegio, con un provvedimento che vale circa 150 milioni. L'altra partita riguarda il contratto di trasporto che Olt si era impegnata con Snam per vent'anni. Adesso Olt vuole cancellarlo e vorrebbe pagare la capacità solo in caso di utilizzo. L'Autorità, però, ha messo in consultazione un provvedimento (in via di pubblicazione) che stabilisce un contratto almeno quinquennale e rinnovabile.

La società Olt ovviamente si difenderà contro il ricorso al Consiglio di Stato. E forte della precedente sentenza del Tar, il nuovo ad di Iren De Sanctis pochi giorni fa ha ricordato che i ricavi di quest'anno per 3,75 miliardi di metri cubi di gas sono garantiti dal fattore di garanzia. Cioè, con le bollette. 



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