mercoledì 6 luglio 2011

“Proposta di riorganizzazione del presidio “Montedomini”.

CONSIGLIO REGIONALE DELLA TOSCANA
GRUPPO CONSILIARE “FEDERAZIONE DELLA SINISTRA – VERDI”

“Proposta di riorganizzazione del presidio “Montedomini”. La Capogruppo Sgherri presenta due interrogazioni. Sgherri:”Proposta che rischia di minare seriamente l’offerta di servivi presso questa struttura. La Regione intervenga”

Una proposta di riorganizzazione dell’azienda pubblica di servizi alla persona “Montedomini” di Firenze che rischia, se attuata, di minare seriamente il servizio reso – in termini di posti letto e di servizi – ai cittadini presso una struttura pubblica di eccellenza come questa. Servizio di cui c’è crescente necessità nell’area fiorentina. E’ necessario che la Regione intervenga, per quanto di competenza, affinché tutto ciò venga scongiurato. Così Monica Sgherri – Capogruppo di “Federazione della Sinistra – Verdi” in Consiglio regionale spiega la ratio delle due interrogazioni da lei presentate in merito appunto alla proposta riorganizzazione di “Montedomini” avanzata dalla Giunta della Società della Salute fiorentina il 1 giugno scorso. La prima interrogazione si focalizza sulla prospettato taglio dei quaranta posti letto del Presidio di Riabilitazione Intensiva, che di fatto ne provocherebbe la chiusura. Presidio che, prosegue Sgherri, comporterebbe la chiusura di uno degli ultimi presidi pubblici regionali provocando un danno rilevante per i pazienti, che si dovrebbero concentrare, con disagi assai maggiori, sui centri di Careggi e Torregalli, oltre a comportare, con ogni probabilità, la perdita di posti di lavoro degli operatori del Centro.
Inoltre – prosegue Sgherri - se fossero confermate notizie di stampa, secondo cui si tratterebbe di garantire gli stessi posti persi al Presidio di Montedomini presso la struttura di riabilitazione della Fondazione Don Gnocchi a Torregalli, ritengo si contravverrebbe alla programmazione sanitaria regionale in quanto si toglierebbe ad una struttura pubblica per rivolgersi a una struttura privata, intaccando appunto l’equilibrio fra offerta pubblica e privata in questo ambito. La seconda interrogazione si concentra invece su un altro aspetto della suddetta deliberazione della Giunta della Società della Salute, che prevede il taglio di otto posti letto riservati a “Montedomini” ai non autosufficienti: una riduzione tanto più sbagliata, spiega Sgherri, in un momento in cui è cui vi è una situazione di crescente bisogno nell’ambito della non autosufficienza. Inoltre – aggiunge Sgherri – ci paiono emergere forti criticità al riguardo della previsione di introdurre a “Montedomini” una flessibilità dell’offerta per i non autosufficienti, con una “ospitalità iniziale”, cioè una fase di alcune settimane di inserimento in struttura di persone già valutate idonee all’inserimento in RSA o di persone inserite con procedura d’urgenza: se infatti è importante dare risposte è certamente necessario che questa flessibilità sia compiuta all’interno di regole e procedure certe, così che non si vada a ledere i diritti di accesso per coloro che si trovano attualmente nelle liste d’attesa per l’inserimento nelle RSA.









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