Regione Veneto: tagliati i fondi, buoni libro tolti a centinaia di famiglie
Pubblicato da comitatonogelmini su 3 agosto 2011
da Il Gazzettino – ed. Padova
3 agosto 2011
«Ancora una volta la Regione penalizza le famiglie e non garantisce il diritto allo studio». È duro, durissimo l’attacco dell’assessore alle Politiche scolastiche Claudio Piron a palazzo Balbi. In questa circostanza a far sobbalzare l’esponente del Partito democratico sono i fondi (non stanziati) per i buoni libro. «Contrariamente all’anno scorso, quest’anno a poter usufruire dei contributi per l’acquisto dei libri di testo per le medie e le superiori, potranno essere solamente le famiglie che rientrano nella prima fascia Isee – spiega Piron – ovvero quella fino ai 10.600 euro che dovrebbe aver garantito il rimborso per tutti i testi acquistati». «La seconda fascia, quella tra i 10mila e 600 e i 13.500, che fino ad un anno fa poteva avere dei rimborsi parziali, non vedrà un euro. E non stiamo certo parlando di redditi alti, ma di nuclei familiari con lavori modesti che andrebbero sicuramente agevolati» dice ancora l’assessore che poi aggiunge: «Nel bando di gara si spiega poi che anche i rimborsi che dovrebbero venir garantiti, sono soggetti alla disponibilità di cassa. Il che vuol dire che se da Roma arrivano i soldi bene, altrimenti le famiglie dovranno arrangiarsi». Anche sulle borse di studio regionali che dovrebbero andare agli studenti di elementari, medie e superiori, ci sarebbero delle novità. «La novità è che quest’anno questa voce non è proprio stata finanziata e di conseguenza il bando non viene neppure pubblicato – continua – il che vuol dire che le famiglie venete, magari alle prese con la crisi economica, non potranno contare neppure su questo aiuto». «Come l’anno scorso invece – dice ancora Piron – La Regione scarica sui comuni gli oneri per i buoni libro». «La domanda per accedere la contributo infatti, può essere inoltrata solo per via telematica – conclude – ne consegue che chi non ha il computer deve essere aiutato. Un aiuto che l’anno scorso si è concretizzato in una convenzione con i vari Caaf che all’amministrazione comunale, quindi a tutti i padovani, è costata 12 mila euro».
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