giovedì 28 gennaio 2016

Tutte le colpe dell’Onu in Siria

Tutte le colpe dell’Onu in Siria - Francesca Borri - Internazionale

Notizie Resistenti

Il Centro di cultura e documentazione Popolare, Via Pisa 41 - Torino,
ti invita alla lettura delle notizie pubblicate sul sito www.resistenze.org nell'ultima settimana:

Movimento Comunista Internazionale
- ECM 2015: Intervento del Partito dei lavoratori finlandesi
- ECM 2015: Intervento del Partito dei lavoratori ungheresi

Storia
- La conferenza stampa più grande del mondo

Della guerra
- L'industria di guerra e la Israele-NATO connection
- L'asse segreto Usa-Arabia Saudita

Lotta per la pace
- Intervento italiano in Libia: Non un soldo, non un soldato per la guerra imperialista

Movimento antimperialista
- Ospaaal: mezzo secolo di integrazione dal Sud

Genere Resistente
- Contraddizioni

Gioventù comunista
- Perché un giovane deve essere comunista?

Haiti
- E' in corso un'autentica ribellione popolare antimperialista

Moldavia
- E' in corso un vero e proprio colpo di stato filo-occidentale

Spagna
- Sull'investitura di Puigdemont a capo del governo catalano

Tunisia
- Solidarietà della FSM ai lavoratori in lotta

Venezuela
- PCV: nuovo impulso al processo di cambiamento

Vietnam
- L'Oriente è rosso

Italia - politica e società
- Nella società capitalista nessun diritto è gratis

Lavoro
- Sul lavoro è strage senza limiti: +16% i morti nel 2015
- Gli operai occupano lo stabilimento ILVA di Genova-Cornigliano

Scuola
- La buona scuola, di buono ha veramente nulla

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Per comunicazioni, commenti, collaborazione e contatti scrivere a posta@resistenze.org

giovedì 21 gennaio 2016

Nuove Resistenti n. 572


Il Centro di cultura e documentazione Popolare, Via Pisa 41 - Torino,
ti invita alla lettura delle notizie pubblicate sul sito www.resistenze.org nell'ultima settimana:

Movimento Comunista Internazionale
- ECM 2015: Intervento del del Partito del Lavoro dell'Austria
- ECM 2015: Intervento del Partito Comunista di Danimarca

Storia
- Gennaio 1991: La «Tempesta nel deserto» apriva la fase che viviamo

Dibattito teorico
- L'imperialismo oggi: che cos'è e dove va

Linguaggio e comunicazione
- Africa: Mezzi di comunicazione e capitalismo

Economia
- Sull'orlo del precipizio

Della guerra
- Partito Tudeh su rottura Iran-Arabia Saudita e tensioni nel Golfo Persico

Lotta per la pace
- Attentato a Istanbul. WPC: la reazione è nemica della pace

Grecia
- La riforma del sistema pensionistico: un nuovo casus belli
- KKE: Rottura e conflitto con il capitale e il suo potere

Palestina
- La Palestina dopo Abbas: c'è in ballo il futuro di un popolo

Portogallo
- 30 anni dopo l'ingresso del Portogallo nella CEE/Unione Europea

Stati Uniti
- L'eredità di Martin Luther King e la lotta per le città

Ucraina
- Libertà per i prigionieri politici comunisti in Ucraina (video)

Italia - politica e società
- Amianto: continua la strage di lavoratori

Biblioteca digitale Mels
- Lenin: Opere complete Vol. 11

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mercoledì 20 gennaio 2016

Domani a Livorno, il PRC festeggia la nascita del PCI


A Livorno l'incontro di Rifondazione Comunista

Giovedì 21 gennaio, a Livorno, Rifondazione Comunista organizza un incontro pubblico dal titolo «La nostra storia e l’attualità del comunismo». L’occasione è ovviamente l’anniversario della fondazione del Partito Comunista e vorremmo commemorarlo degnamente a partire da una considerazione di fondo:
Il comunismo non è un reperto archeologico ma l’unica soluzione positiva alla crisi del capitalismo. La crisi che viviamo non è frutto si scarsità, come invece ci viene raccontato ogni giorno. La crisi è frutto di una grande sovrapproduzione di merci a cui non è possibile trovare uno sbocco che remuneri il capitale. Da qui il gonfiarsi della speculazione in cui vengono investiti i capitali eccedenti e che producono in continuazione bolle destinate ad esplodere. In questo modo, il capitalismo concentra la ricchezza e parallelamente distrugge capitale, cercando di recuperare — attraverso la produzione artificiale di una situazione di scarsità — i margini di profitto che desidera.
La crisi è una enorme distruzione di capitale e la guerra – sempre più presente — è il modo più rapido per farlo. Così come la guerra tra i poveri e il razzismo sono il modo più semplice per aumentare lo sfruttamento e ridurre il valore del lavoro. La crisi non distrugge solo capitale ma le condizioni di vita dell’umanità oltre che la natura.
Questa crisi mostra come il capitalismo, dopo aver prodotto una enorme ricchezza, nel tentativo di riprodurre un alto saggio del profitto, abbia imboccato la strada della barbarie, abbia completamente esaurito la sua spinta propulsiva. In altri termini, il capitalismo non è in grado di riprodursi nell’abbondanza.
Da questa crisi non se ne esce con le politiche neoliberiste ma nemmeno rilanciando semplicemente le politiche di sviluppo: esistono dei limiti ambientali che non permettono la ripresa di uno sviluppo quantitativo che ripeta quanto è accaduto nel secondo dopoguerra. L’unica uscita dalla crisi sta nella radicale redistribuzione del lavoro, nella socializzazione della ricchezza, nella costruzione di un potere di autogoverno diffuso contrapposto alla dittatura delle multinazionali, nella riconversione ambientale e sociale dell’economia e delle produzioni. L’unica via di uscita dalla crisi è il superamento del capitalismo, della logica del profitto, in senso egalitario, libertario e rispettoso dell’ambiente. Questo è quello che noi chiamiamo comunismo: cooperazione e non concorrenza.
Di questo discuteremo a Livorno con due consapevolezze. Innanzitutto che ci riconosciamo eredi della storia di quegli uomini e quelle donne che 95 anni fa si dotavano di un partito comunista per progettare l’assalto al cielo.
Ogni generazione lo fa in modo diverso e soprattutto cercando di imparare dagli errori propri e delle generazioni precedenti, ma quella è la nostra gente, la nostra storia, a cui non siamo disponibili a rinunciare. In secondo luogo consapevoli che oggi – anche in virtù degli errori da noi compiuti — non basta dire la parola comunista per rendere chiaro qual è il nostro obiettivo e la nostra ispirazione.
Per questo ci chiamiamo rifondazione e per questo, con tutte le donne e gli uomini che vogliono combattere il liberismo – che del capitalismo è il volto odierno –, vogliamo costruire un soggetto unitario e plurale della sinistra, per unire quello che il neoliberismo ha diviso.
Alla discussione, oltre agli storici Favilli e Liguori interverranno Lidia Menapace, Greco, Renda e i portavoce dei giovani comunisti Candeloro e Ferroni. L’incontro si terrà a Livorno, al Palazzo dei Portuali in via San Giovanni 13, alle 17 di giovedì 21 gennaio.
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Morte, violenze, malattie: migranti in fuga verso l'Ue, 'una corsa a ostacoli' - Redattore Sociale

Morte, violenze, malattie: migranti in fuga verso l'Ue, 'una corsa a ostacoli' - Redattore Sociale

martedì 19 gennaio 2016

PRESS NEWS ACQUA (Toscana/Italia) - in edicola Mart. 19 gennaio 2016

 
PRESS NEWS ACQUA (Toscana/Italia) -  in edicola Mart. 19 gennaio 2016

Bollette acqua, stangata conguagli: Utenti infuriati, assalto agli sportelli
Le associazioni dei consumatori denunciano: importi non dovuti
By La Nazione Firenze in edicola Mart. 19 Gennaio 2016

Publiacqua il Presidente Vannoni:  
pronti a incontrare le associazioni dei consumatori. Ma facciamo pagare solo i servizi che offriamo
By La Nazione Firenze in edicola Mart. 19 Gennaio 2016

Il Grande buco delle Partecipate - La relazione choc dei magistrati
By Il Tempo in edicola  Mart. 19 Gennaio 2016

I Magistrati della Corte dei Conti: forte preoccupazione sul decreto Partecipate
By Il Messaggero in edicola Mart. 19 Gennaio 2016

Non ci fanno più indagare sulle Partecipate
Parla il Presidente dell’associazione dei magistrati contabili
By Il Tempo in edicola  Mart. 19 Gennaio 2016

Leggi tutto – Primi articoli ns Rassegna Stampa ACQUA / BENI COMUN I / LAVORO today: 




Firenze, 19 Gennaio 2016   news diffusa a cura USB Publiacqua www.usbpubliacqua.it

Pivert, un marchio d’abbigliamento fascista firmato CasaPound Italia | Osservatorio

Pivert, un marchio d’abbigliamento fascista firmato CasaPound Italia | Osservatorio

Pivert, un marchio d’abbigliamento fascista firmato CasaPound Italia | Osservatorio

Pivert, un marchio d’abbigliamento fascista firmato CasaPound Italia | Osservatorio

Addio Ginevra bella – Associazione Diritti e Frontiere – ADIF

Addio Ginevra bella – Associazione Diritti e Frontiere – ADIF

mercoledì 13 gennaio 2016

Novedades Lucha de Clases

La CUP se rinde a las presiones de la burguesía catalana y reanima a una CDC herida

Escrito por Lluita de Classes-Barcelona Martes 12 de Enero de 2016 
Las elecciones al parlamento de Cataluña del 27 de septiembre dieron una mayoría de escaños a las fuerzas independentistas, aunque no una mayoría de votos. Es más, dentro del bloque soberanista, Junts pel Sí (JxS-la lista unitaria de CDC, ERC e independientes) no disponía de una mayoría suficiente para gobernar y dependía por tanto de los votos de la CUP que había dicho claramente durante la campaña que no investiría a Mas. La presión, por lo tanto, era muy grande sobre la CUP. El tira y afloja resultante se ha prolongado durante más de 3 meses y sólo se ha resuelto in extremis el domingo 10 de enero, a pocas horas de que se agotara el plazo, con un acuerdo entre la CUP y JxS ¿Cuál es el significado de este acuerdo y cómo se debe valorar?
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La CUP es rendeix a les pressions de la burgesia catalana i reanima una CDC ferida

Escrito por Lluita de Classes-Barcelona Martes 12 de Enero de 2016 
Les eleccions al parlament de Catalunya del 27 de setembre van donar una majoria d’escons a les forces independentistes, encara que no una majoria de vots. És més, dintre del bloc sobiranista, Junts pel Si (la llista unitària de CDC, ERC i independents) no disposava d’una majoria suficient per governar i depenia per tant dels vots de la CUP que havia dit clarament durant la campanya que no investiria a Mas. La pressió per tant era molt gran sobre la CUP. L’estira i arronsa resultant s’ha prolongat durant més de 3 mesos i només s’ha resolt in extremis el diumenge 10 de gener a poques hores que s’exhaurís el plaç, amb un acord entre la CUP i Jxs. Quin és el significat d’aquest acord i com s’ha de valorar?
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México: Impresiones sobre la presunta captura de El Chapo

Escrito por David García Colín Carrillo Lunes 11 de Enero de 2016 
Hace apenas unas horas se anunció la recaptura de El Chapo. El presidente Peña Nieto escribió en  su Twitter palabras de épica alegría: “Misión cumplida: lo tenemos. Quiero informar a los mexicanos que Joaquín Guzmán Loera ha sido detenido”. Pero la misión está muy lejos de estar cumplida y más que épica hablamos de tragicomedia. 
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La controversia de Uber revela la podredumbre de la industria del taxi

Escrito por Laura Pérez Lunes 11 de Enero de 2016 
La llegada de la aplicación de teléfono inteligente Uber ha provocado un caos en la industria del taxi. La aplicación, que apareció por primera vez en junio de 2009 en San Francisco, se ha extendido rápidamente y hoy se encuentra en más de 300 ciudades en aproximadamente 58 países. Aunque ofrece muchas ventajas en comparación con los taxis tradicionales, incluyendo tarifas más bajas, está teniendo graves efectos sobre las condiciones de vida de los taxistas.
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martedì 5 gennaio 2016

Omofobia e degrado a Castelfiorentino

Omofobia e degrado a Castelfiorentino

A Castelfiorentino, alcuni giorni fa, un giovane è stato preso a sassate da alcuni adolescenti alla stazione ferroviaria.
La motivazione? Il suo orientamento sessuale. 
Esprimiamo a Christian la nostra completa solidarietà e stima; ha avuto il coraggio di denunciare l'episodio e di “metterci la faccia”.
Così come esprimiamo la nostra profonda preoccupazione per il comportamento tenuto anche in passato dall'Amministrazione e per le misure di prevenzione che intende prendere.
Leggiamo nelle dichiarazioni su Facebook di Christian che più volte egli aveva segnalato gli insulti che riceveva, ma il Comune non era intervenuto in alcun modo.
E leggiamo nelle dichiarazioni pubbliche del Sindaco Falorni che, degli autori dell'episodio vergognoso, si conoscono nomi, cognomi e condizioni familiari. E che l'unica soluzione è un massiccio intervento delle Forze dell'ordine. 
Il gruppo di bulli che frequenta la stazione e che ha già avuto problemi con la giustizia è composto da minorenni che versano in condizioni di disagio socio-economico. Non servono i Marines. Servono i servizi sociali, gli educatori, gli psicologi per lavorare verso un loro recupero, per spiegar loro che esiste un mondo diverso da quello nel quale si sono ritrovati a vivere, per sfortuna e non per volontà o incapacità. Questi ragazzi possono e devono essere recuperati dall'Amministrazione, non devono essere definitivamente rigettati nel mondo della microcriminalità.
Quali servizi e opportunità sono offerti ai giovani di questo paese?
A Castello Alto ad esempio il Centro giovani ha drasticamente ridotto le sue attività e sono rimaste solamente alcune iniziative per i bambini delle scuole elementari mentre i ragazzi delle medie e delle superiori sono abbandonati a se stessi in mezzo alla strada.
Stando a quando riportato dal sito ufficiale del Comune, la situazione non è migliore neppure al Ciaf, che è nato per queste cose. Per gli adolescenti è previsto solo un corso di percussioni 2 ore la settimana.
Solamente la Prociv ha tentato e sta tentando qualcosa, grazie al suo buon cuore.
Ma stiamo scherzando? Servono interventi di prevenzione e recupero da parte dell'Amministrazione e dei settori preposti.
Castello a Sinistra ha presentato più volte in Consiglio le sue proposte sulla riqualificazione del centro e sugli investimenti sulla scuola; abbiamo anche proposto di rivedere la destinazione dell’ostello, al fine di destinarlo ad un uso sociale soprattutto per la giovane popolazione, accogliendo le idee che venivano dal mondo della scuola. La risposta è sempre stata di preferire investimenti diversi, come le telecamere che sono assolutamente inutili per fermare il razzismo e l’omofobia. 
Vogliamo anche ricordare che circa un anno fa il Comune ha dato il patrocinio ad un’iniziativa in cui era protagonista Mario Adinolfi (politico del PD), uno dei peggiori esponenti di questa cultura retrograda ed omofoba che oggi tutti (giustamente) condannano.
I colpevoli di quanto è successo non sono solo i ragazzotti ignoranti che tirano i sassi, ma tutto il contesto intorno che non li aiuta a comprendere la gravità dei loro gesti. E non gli offre alternative.

Castello a Sinistra

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