mercoledì 30 aprile 2014

Newsletter Comune-Info: Custodire i semi

  Newsletter di Comune-info. Se non si visualizza questa mail cliccare qui
 RIBELLARSI FACENDO
MONDI DIVERSI ESISTONO. NOI PROVIAMO A RACCONTARLI

CUSTODIRE I SEMI
Abbiamo bisogno di giardini delle comunità, di creare uno scambio dei semi e di fare tutto ciò che serve per proteggerli. Una conversazione con Vandana Shiva a proposito di biodiversità e di ribellione al dominio del profitto L'ARTICOLO COMPLETO
 SEMINIAMO FAGIOLI, CANAPA E LIBERTÀ
A proposito di biodiversità e di 25 Aprile, cronaca di un'azione fantastica GUARDA IL VIDEO
 I SEMI SONO DEI CONTADINI
I ‘campesinos’ si ribellano contro il potere di Monsanto in Cile e in Colombia L'ARTICOLO COMPLETO
 ORTO SINERGICO, ERBE OFFICINALI E RIBELLIONI
Naturista, auto-produttrice, vivace e felice. Mi chiamo Daniela. In Cilento coltivo con Werner, mio compagno di vita, oltre all’orto sinergico, la mia grande passione per le erbe officinali. Cosí da qualche anno, durante i mesi invernali, studio. E poi, non appena giunge la primavera, mi dedico alle raccolte... L'ADESIONE DI DANIELA DI BARTOLO A RIBELARSI FACENDO
GALERE 
Nelle carceri italiane, racconta Ascanio Celestini, gli psicologi sono pochi e riescono a stare con i detenuti per un tempo medio di venticinque minuti al mese. Invece ci stanno gli psicofarmaci che tengono tutti buoni e rincoglioniti. In carcere non c’è niente. Gli oltre sessantamila detenuti sono buttati con un calcio nel sedere in un buco nero che è peggio di una fogna. Perché le fogne a volte sfociano nel mare, mentre il carcere è una cloaca che non sfocia da nessuna parte. Che (alla fine della pena) ti riporta a galla in una società che non ti vuole, non ti considera. Il carcere così com’è non serve a niente. Chi lo conosce lo sa. Non c’entra la destra o la sinistra, non è una questione ideologicaL'ARTICOLO COMPLETO
LAVORO (GRATUITO) CE N'È ANCHE TROPPO
Lavoro e impiego non sono la stessa cosa. Il problema non è lavorare ma farsi pagare. Lavoro ce n’è troppo, si fa troppo lavoro gratuito. È la logica del sistema, ed è una cosa molto strana, perché da un certo punto di vista sei costretto a farlo, ma c’è anche un lavoro che ti interessa, ti piace… e allora trovi una giustificazione al fatto che fai qualcosa che ti piace. Di per sé, è un tipo di sfruttamento come un altro, forse anche più di un altro, non c’è nessuno che te lo impone veramente. C’è un dispositivo che te lo impone, quello dell’economia neoliberale. Però, è come se fossi tu a scegliere que sta situazione. È un fatto molto complicato, perché la messa in discussione di questo tipo di relazione implica la messa in discussione di te stesso… Intervista a Maurizio Lazzarato, filosofo e sociologo che vive da oltre trent’anni in Francia L'ARTICOLO COMPLETO
INVALSIONI DI CAMPO
Nel Paese che dimentica le scuole fatiscenti, i banchi rotti, le lavagne senza pennarelli, le fotocopie a pagamento delle famiglie o degli insegnanti, i mediatori culturali e i bambini a rischio povertà (uno su tre) arrivano puntuali i giorni delle prove Invalsi che, a colpi di crocette, di vero e di falso, trasformano l'apprendimento in un codice a barre. Ma c'è chi in questi giorni sciopera "per dare valore a ogni bambino e al lavoro di ogni giorno, per conservare il calore dell’imparare" L'ARTICOLO COMPLETO
LIBERIAMOCI DALLE ARMI
Il 25 Aprile all'Arena di Verona è stata una giornata bella e importante per il movimento della pace. Ha mostrato come migliaia di persone in molti modi e luoghi hanno da tempo deciso di rialzarsi in piedi e di camminare insieme. Questo è il tempo per osare, per ribellarsi alle spese militari, per costruire una cultura del disarmo qui e ora ARTICOLO E FOTO
IL VIAGGIO LENTO DELLA TRANSIBERIANA ITALIANA
Un percorso tra storia, paesaggi strepitosi, ingegneria. Dai 350 metri sul livello del mare della “citta’ dei confetti”, Sulmona, il binario della “Ferrovia del Parco” – la tratta di 76 chilometri Castel di Sangro-Sulmona – cammina sui fianchi della montagna e conduce, in solo 25 chilomentri, ai 950 metri di Cansano (Aq). E’ la ferrovia che attraversa il Parco nazionale della Majella fino ad arrivare a Roccaraso e a Rivisondoli-Pescocostanzo, dove raggiunge i 1.268 metri, il secondo punto più elevato della rete ferroviaria dopo la stazione di Brennero. Boschi e panorami stupendi, dalla Majella al Gran Sasso, con una varietà di climi e di vegetazione che sono valsi alla Ferrovia del Parco l’appellativo di &ldq uo;Transiberiana d’Italia”. Il 17 e 18 maggio, in occasione del transito dei treni d’epoca lungo la linea, si terranno anche diverse manifestazioni nelle stazioni attraversate, con la degustazione di prodotti tipici locali. Il tutto grazie al supporto dell’Ente Parco nazionale della Majella. Un modo diverso di pensare mobilità e turismo? LA NOTIZIA COMPLETA
REPAIR CAFÉS, AGGIUSTIAMO IL MONDO
Si diffondono in Francia gli spazi sociali in cui volontari e appassionati del fai da te rimettono in sesto gli oggetti: dagli elettrodomestici agli abiti. E nell’attesa si può bere un tè. Non sempre Pil e profitto guidano il mondo L'ARTICOLO COMPLETO

Versamenti sul: c/c bancario dell’associazione Persone Comuni
IBAN IT58X05018032000000001641
64; Banca Pop. Etica, Roma; causale Campagna 2014
E’ possibile inviare le quote anche con PAYPAL

NEI VILLAGGI DEI SUICIDI
L’introduzione degli Ogm della multinazionale Monsanto ha avuto conseguenze disastrose nella regione del Maharashtra: duecento mila persone si sono tolte la vita. Il reportage della fotografa Isabell Zipfel su Popoli LA NOTIZIA COMPLETA
SE SMETTIAMO DI CUCIRE LE VOSTRE SCARPE
70 mila operai della Yue Yuen, gruppo che produce scarpe per marchi come Nike, Adidas, Reebok, Puma, Asics, Timberland, per la prima volta hanno cominciato ad autorganizzarsi e sono scesi in lotta per migliori condizioni di lavoro. Si tratta del più grande produttore del mondo di scarpe, con 420mila dipendenti, pochi lo conoscono perché è una multinazionale di "secondo livello". Un tempo le aziende che detenevano i marchi erano anche imprese produttrici. Oggi, invece, tendono sempre di più a sbarazzarsi del retroterra produttivo per occuparsi dei due estremi della filiera: quella iniziale della progettazione e quella finale del marketing. Ma l’ondata di scioperi che da qualche mese scuote la Cina non solo nel settore calzaturiero, viene ancora sottovalutata d ai poteri e dai media e rischia di mettere in discussione quel sistema produttivo. Sì, il tempo del lavoro in semischiavitù, tipico dell’inizio della globalizzazione potrebbe finire L'ARTICOLO COMPLETO
IL RIFIUTO DEL LAVORO
La domanda giusta da porci non è come si fa a creare lavoro, ma come si fa a garantire a tutti una vita dignitosa, utilizzando meno risorse possibile, producendo meno rifiuti possibili e lavorando il meno possibile per dedicarsi ad altro L'ARTICOLO E LA RADIOTRASMISSIONE TERRANAVE
QUALCOSA PIÙ DI UN LAVORO
Con la morte di una fabbrica scompaiono non soltanto i posti di lavoro. La fabbrica, come l'acciaieria di Piombino, è qualcosa di vivo che trasforma le risorse della natura, minerali o prodotti agricoli, in merci, in oggetti non solo vendibili, ma utili, necessari per la vita di altre persone. La fabbrica è storia. Nella “fabbrica” è nata la classe operaia. Nella fabbrica è nata, con buona pace degli ecologisti da salotto, anche l’ecologia, la consapevolezza che le merci che gli operai stavano producendo si formavano trasformando la natura, con processi che inevitabilmente generano fumi e scorie che avvelenano prima di tutto gli operai all’interno e poi le famiglie all’esterno del muro di cinta, e poi la comunità più in generale L'ARTICOLO COMPLETO
LA SAPIENZA È QUEER
La teoria e la pratica queer come prospettiva sui fenomeni, come chiave di lettura, come metodologia di analisi e ricerca. Un esperimento alla Sapienza di Roma L'ARTICOLO COMPLETO
  

BCinforma - Newsletter del P.C. Internazionalista (Battaglia Comunista)

-------- 2014-05-01 - PRIMO MAGGIO
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BCinforma - Newsletter del P.C. Internazionalista (Battaglia Comunista)

Leggi sul sito: http://www.leftcom.org/it/newsletters/2014-05-01/bcinforma

Automatic English translation:
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-------- VOLANTINO PER IL PRIMO MAGGIO 2014
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*Contro sfruttamento, miseria, barbarie, occorrono lotta e partito di classe*

Sono passati sette anni dallo scoppio della bolla dei /subprime/, ma il
sistema capitalistico e` ancora in crisi; per questo, da decenni, il capitale
ha imboccato due vie: l'aggressione permanente alle condizioni di esistenza
della classe lavoratrice e lo sviluppo abnorme della speculazione
finanziaria.

Il microprocessore, la caduta delle barriere politiche che ostacolavano
l'unificazione del mercato mondiale della forza lavoro, la delocalizzazione
hanno rimodellato la precedente composizione di classe. Il lavoro salariato
e` stato messo in concorrenza verso il basso a livello internazionale, ai
metodi di sfruttamento piu` moderni si sono affiancati massicciamente quelli
considerati Ottocenteschi (mai scomparsi, per altro): l'allungamento
dell'orario e della vita lavorativa, l'abbassamento del salario, oltre che
l'aumento dei ritmi e dei carichi di lavoro. Si e` sviluppata, inoltre,
un'area enorme di disoccupazione, che indebolisce oggettivamente le capacita`
di lotta degli occupati. A rendere ancora piu` drammatico il quadro, si
aggiunge la precarieta`, in molti paesi la principale forma di assunzione, in
particolare per i giovani. In questo modo, non solo la spinta
all'abbassamento del salario al di sotto del valore della forza lavoro (non
si arriva a fine mese) riceve un aiuto potente, ma si accentua la
frammentazione della classe e si rafforzano gli strumenti di
intidimidazione-ricatto del padronato.

Tuttavia, alla borghesia la predazione del salario diretto non basta: si
getta sulla rapina del salario indiretto e differito, cioe` dello "stato
sociale", la` dove esiste. Gli "aiuti" del Fondo Monetario Internazionale, i
piani di "aggiustamento" dell'Unione Europea prevedono tagli agli stipendi
degli statali, alla sanita`, alla scuola, alle pensioni, ai servizi sociali
in genere, con ricadute pesanti sulla stragrande maggioranza della
popolazione. In Europa, il proletariato greco - e parte della piccola
borghesia - e` quello che, finora, sta pagando il prezzo piu` alto, ma la
poverta` avanza a passi da gigante dappertutto.

Di fronte a un attacco capitalistico di questa portata, le condizioni per
rispondere si complicano di molto, ma non possono essere prese come scusanti
dai sindacati, ai quali spetta un ruolo di primo piano nella predisposizione
dello scenario delineato. Il sindacalismo "ufficiale" si rende complice del
padronato e dei governi, firmando, sempre, accordi peggiorativi, soffocando
ogni espressione della lotta di classe che minacci di scavalcare le
compatibilita` economiche, confermando di essere la cinghia di trasmissione
degli interessi borghesi dentro la classe lavoratrice. Il sindacalismo
"alternativo" si dimostra impotente a condurre un'azione di contrasto
efficace nei confronti del capitale, rincorrendo un riformismo radicale
incompatibile - dunque illusorio - con la struttura del capitalismo attuale
e, in particolare, con la fase di crisi strutturale.

All'azione paralizzante del sindacalismo - e dei partiti della sinistra
borghese - si aggiunge un altro elemento, che intossica e devia le coscienze
proletarie: il nazionalismo. Privata della speranza in un'alternativa al
capitalismo con il crollo del falso "socialismo reale" (in realta`
capitalismo di stato), la classe operaia non di rado cade nella trappola di
chi vuol far credere che padroni e operai, sfruttatori e sfruttati abbiano
gli stessi interessi, in nome della patria. E' un vecchio trucco, ma che
funziona se e quando il proletariato perde la propria identita`, accetta la
divisione in classi della societa` come una cosa normale e, dunque, non spera
in ne` tanto meno e` disposto a lottare per un mondo diverso, diventando
cosi` massa di manovra e carne da macello degli scontri scatenati dagli
opposti interessi borghesi.

La reazione della nostra classe e` finora molto debole, soprattutto nei paesi
"avanzati"; in quelli "emergenti" si sono avute lotte di massa che hanno
talvolta potuto raggiungere qualche risultato sul piano salariale. E'
l'ennesima dimostrazione che gli spazi per le lotte rivendicative si sono
ristretti fortemente, con l'avanzare della crisi e del parassitismo
finanziario. Questo, pero`, non vuol dire che non abbia senso lottare, al
contrario! Bisogna farlo, per strappare quello che e` possibile strappare,
per cominciare a rispondere, rallentandola, all'aggressione del capitale,
ritessendo l'unita` della classe oltre le divisioni di categoria a partire
si` dal terreno "economico", per portarsi sul piano politico di attacco alla
borghesia. Non e` un passo semplice e in ogni caso impossibile, in mancanza
dello strumento politico della lotta di classe: il partito rivoluzionario.

Tanto nella "metropoli" quanto nei paesi "in via di sviluppo" manca
l'avanguardia politica internazionale e internazionalista che sappia captare
e dirigere l'energia sprigionata dalla classe proletaria all'attacco non di
questo o quell'aspetto dell'oppressione capitalistica, ma dell'intero
sistema.

L'aumento dello sfruttamento, la devastazione ambientale fino alla
compromissione della vita del pianeta, la violenza e la guerra sono quello
che puo` offrirci la borghesia, se il suo modo di produzione non viene
buttato tra i rottami della storia. A noi serve una societa` diversa nella
quale i mezzi di produzione e distribuzione siano socializzati, non gestiti
dai padroni. Una societa` dove la produzione risponda al soddisfacimento dei
bisogni, nel rispetto dell'ecosistema, non alla logica del profitto. Per
arrivare a questo, bisognera` necessariamente passare attraverso il
rovesciamento dello stato capitalista e la presa del potere politico da parte
del proletariato. La Tendenza Comunista Internazionalista, di cui il
PCInternazionalista e` parte, ha questo obiettivo: unisciti a noi!

Stampa e diffondi:
http://www.leftcom.org/files/2014-05-01-volantino-primo-maggio.pdf

-------- VOLANTINO PER IL 25 APRILE
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*Contro il fascismo, contro la democrazia borghese. Per il comunismo!*

Il fascismo non e` nato per la volonta` malvagia di un gruppo politico o per
l'avidita` e la follia di un unico personaggio, Mussolini. Il fascismo nasce
in Italia con il sostegno dei padroni, per contrastare la reazione proletaria
alla miseria e allo sfruttamento.

All'inizio degli anni venti i lavoratori, sull'esempio della rivoluzione
d'Ottobre, stavano minacciando le basi del dominio borghese, dando vita ad un
crescente movimento di classe con scioperi, occupazioni delle terre e delle
fabbriche. Il terrore fascista - affiancatosi allo stato - e la politica
addormentatrice del riformismo socialdemocratico (che paralizzo` molte
energie proletarie) stroncarono quella minaccia. La persecuzione dei
comunisti, degli anarchici e di tutti gli oppositori politici (alla borghesia
non serviva piu` il vecchio personale politico liberal-riformista), la
repressione dei movimenti proletari, il mantenimento, anzi, l'accrescimento
di un livello disumano di sfruttamento furono i risultati ottenuti dal
fascismo.

Qual e` stato il risultato della Resistenza? Nel 1943 la guerra ormai era
persa; allo stesso tempo, settori importanti del proletariato italiano
rialzavano la testa: molti soldati disertavano il fronte, scoppiavano
scioperi e manifestazioni operaie contro la guerra e contro le condizioni di
estrema miseria. Un fermento proletario che andava politicamente spinto
contro le fondamenta del sistema, contro i padroni e non semplicemente contro
il fascismo. Il Comitato di Liberazione Nazionale e quindi il PCI hanno
diretto il movimento partigiano senza mai dargli un indirizzo rivoluzionario:
non ne avevano intenzione! Molti partigiani proletari lottarono valorosamente
credendo di liberarsi definitivamente dallo sfruttamento padronale, ma non fu
cosi`: essi furono ingannati dal CLN ed in particolare dal PCI stalinista. Il
reale risultato della "/liberazione/" fu la democrazia borghese e - allo
stesso tempo - l'annullamento di un potenziale rivoluzionario, con tanta
gioia per i padroni. Con la caduta del fascismo la borghesia si e`
semplicemente cambiata d'abito, s'e` messa il vestito buono, quello
"/democratico/". Per i padroni nulla e` cambiato, sfruttatori erano e
sfruttatori sono rimasti, ma soprattutto poco e` cambiato per noi proletari:
sfruttati eravamo e sfruttati lo siamo tuttora.

In questo senso, e` errato quindi per noi fare distinzione - nella sostanza -
tra i partiti istituzionali "/democratici/" e le formazioni neofasciste: e`
fuorviante assegnare alle organizzazioni neofasciste il ruolo di "/pericolo
numero uno/". Oggi non lo e`, perche` alla borghesia, per adesso, non serve
la camicia nera, anche se in tutta Europa, sulla spinta della crisi si
sviluppano movimenti neofascisti e nazisti (vedi Alba dorata in Grecia, lo
Jobbik in Ungheria ecc.), i quali tentano di sfruttare - deviandolo su falsi
obiettivi - il profondo malesser sociale col veleno del nazionalismo e del
razzismo. Il fascismo (vecchio o nuovo) e` un prodotto del capitalismo, e`
uno strumento nelle mani dei padroni cosi` come lo sono la "/democrazia/", i
servili sindacati, i diversi partiti parlamentari. Bisogna lottare contro il
capitalismo e quindi contro tutti i prodotti (politici, burocratici,
ideologici e repressivi) di questo sistema. Il nostro antifascismo e` frutto
del nostro anticapitalismo: solo cosi` ha un senso.

La questione non e` quindi /democrazia/ o /fascismo/, la questione da porre
e`: capitalismo o comunismo. La dimensione della crisi economica con tutte le
conseguenze sulla classe proletaria (intensificazione dello sfruttamento,
precarieta`, poverta` ecc.), sull'ambiente, sull'intera umanita`, mostra
chiaramente la necessita` di una societa` completamente diversa, che produca
per soddisfare i bisogni dell'umanita`, nel rispetto dell'ecosistema, non per
i profitti di una piccola minoranza. Una societa` nella quale i mezzi di
produzione e distribuzione siano socializzati e non gestiti in modo privato
(o nazionalizzato...) da un pugno di borghesi, una societa` dove la
produzione non risponde alla logica del profitto ma sia finalizzata al reale
soddisfacimento dei bisogni. Un cambiamento storico rivoluzionario che non
potra` essere confinato ad un unico paese, ma che dovra` necessariamente
assumere carattere internazionale.

*L'umanita` ha bisogno di uscire dal capitalismo, ha bisogno di una societa`
comunista. Pero` non illudiamoci, questo cambiamento rivoluzionario della
societa` non avverra` recuperando le attuali istituzioni borghesi,* ma potra`
avvenire solo attraverso la presa del potere politico da parte di chi vive
del proprio lavoro e produce la ricchezza di tutti: il proletariato.

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martedì 29 aprile 2014

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25 aprile, in piazza, contro chi vuole stravolgere la Costituzione

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Calabria, Pino Scarpelli nuovo segretario regionale PRC

Federazione regionale PRC Calabria – Il Comitato Politico Regionale di Rifondazione Comunista ha eletto il compagno Pino Scarpelli nuovo segretario regionale del Partito. Compagno di grande esperienza, stimato dentro e fuori il partito, Scarpelli avrà il delicato compito della ricostruzione della nostra forza politica e della ricomposizione di una Sinistra radicale e d’alternativa nella difficile

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lunedì 28 aprile 2014

Notizie di Contro La Crisi



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  15. ControLaCrisi: Notizie, Conflitti, Lotte


domenica 27 aprile 2014

Grande successo dell’espressione “a sinistra”!

Grande successo dell’espressione
“a sinistra”!

Finalmente anche il PD usa questa espressione di cui aveva perso le tracce da tempo.
Per spirito di emulazione (!) o forse meglio per paura che la lista civica “CASTELLO A SINISTRA” riscuota consenso da parte dell’elettorato, il PD ha creato una lista “civetta” dove viene riproposta un’espressione simile a “CASTELLO A SINISTRA”.
La cosa ci fa sorridere, perché siamo contenti che il nostro simbolo sia piaciuto così tanto e perché questo fatto è sintomo di una certa insicurezza del partito fino adesso dominante a Castelfiorentino.
Quale sostanza e quale prospettiva politica può avere una lista “civetta” creata in così pochi giorni? Forse l’obiettivo è quello di disorientare gli elettori?
Ma gli elettori sanno bene la differenza tra una lista civica veramente libera e indipendente, come la nostra, e un’altra creata solo per confondere e illudere che ci possa essere un’apertura a voci diverse nel progetto politico del PD.
Quindi dobbiamo ringraziare la lista civica “civetta” per aver fatto quello che si chiama “pubblicità indiretta” al nostro simbolo CASTELLO A SINISTRA.
Noi promettiamo ai nostri elettori lealtà trasparenza e correttezza durante tutta la campagna elettorale, perché questo è e sarà il nostro stile politico anche dopo le elezioni, e perché vogliamo farcela basandoci sul nostro programma ricco di obiettivi concreti e fattibili.

Non ci interessano i giochini da vecchia politica.

Notizie di Contro La Crisi


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  13. ControLaCrisi: Notizie, Conflitti, Lotte

  

#RENZISTAISERENO SAREMO IL TUO INCUBO!!!

 
#RENZISTAISERENO SAREMO IL TUO INCUBO!!!
Chiudono le fabbriche e le aziende, aumentano i disoccupati e i precari, gli sfratti, i cittadini che ricorrono alle mense sociali e quelli che rinunciano a farsi curare perché i servizi sono a pagamento, crollano i consumi, vengono calpestati i diritti dei lavoratori, facilmente ricattabili con lo spettro del licenziamento, le proteste vengono represse brutalmente, viene smantellato lo stato sociale.
Viene piazzato al Governo, senza elezioni, l'amico dei banchieri: Matteo Renzi. Da Sindaco ha svenduto il servizio di trasporto pubblico ai privati, fatto assumere gli amici nella pubblica amministrazione, sdoganato il 1° maggio lavorativo.
Per affossare definitivamente i diritti dei lavoratori, il Governo Renzi emana il Jobs Act, che, in italiano, può essere tradotto come “precari per sempre”. Nessun incentivo alle imprese per le assunzioni a tempo indeterminato, nessuna istituzione di reddito sociale garantito, ma la rivisitazione del contratto a tempo determinato che potrà essere stipulato senza nessuna motivazione plausibile e potrà essere rinnovato fino ad 8 volte.
Il Governo Renzi si accanisce anche contro chi non è più in grado di pagare un affitto: con il Piano casa nessun blocco degli sfratti, tassazione o recupero degli appartamenti sfitti che potrebbero essere destinati all'edilizia pubblica ma sgravi fiscali alle imprese e sgomberi delle case occupate, spesso l'unica soluzione per intere famiglie, con massiccio impiego delle forze dell'ordine.
Continua lo smantellamento dei servizi pubblici destinati ai cittadini. Privatizzazione di interi settori, Fondazioni con dentro le banche che mettono le mani ovunque, aumento dei servizi a pagamento, patti di stabilità, tagli alle attività considerate “anti economiche” come se lo stato fosse un'azienda e ci dovesse essere un guadagno in soldi invece che in benessere della popolazione. Per i lavoratori, considerati una massa di inutili fannulloni, blocco degli stipendi e delle assunzioni, ricorso quotidiano agli appalti al ribasso perché i dipendenti delle cooperative prendono meno salario ed hanno ben pochi diritti, contratti “meglio di niente” come tirocini formativi e stage, uso di volontari al posto dei lavoratori. Ma i soldi pubblici ci sono per le spese militari, le indennità ai politici, per gli stipendi dei Dirigenti (il tetto massimo di 240.000,00 euro l'anno è un insulto, al posto di 1 Dirigente potrebbero essere assunti 10 dipendenti e sono escluse le società quotate in borsa come Eni, Enel etc.), le grandi opere, le missioni umanitarie, le auto blu (con una mano vengono vendute, con l'altra vengono acquistate), i contributi e gli sgravi agli enti privati e religiosi. Finisce anche definitivamente la partecipazione dei cittadini: Unioni di comuni, fusioni e città metropolitane, nate per cancellare servizi e tagliare posti di lavoro, scippano alla collettività il potere decisionale che verrà esercitato sempre più dai singoli Sindaci.
Un bell'aiuto al Governo Renzi lo danno CGIL-CISL-UIL che tappano la bocca ai lavoratori del settore privato firmando con Confindustria un accordo sulla rappresentanza sindacale: fuori dai tavoli di contrattazione i sindacati che non firmano i contratti nazionali, cioè quelli di base. E, una volta firmati gli accordi, tutti zitti, senza diritto di sciopero anche se le aziende andranno a sottoscrivere condizioni peggiorative.

MANDIAMO A CASA RENZI E IL SUO GOVERNO
Per il rilancio del servizio pubblico, la reinternalizzazione dei servizi appaltati e l'assunzione dei lavoratori delle cooperative nelle pubbliche amministrazioni , la stabilizzazione dei precari e il ritiro del Jobs Act, il diritto di rappresentatività per i sindacati di base, il diritto alla casa, il reddito sociale garantito, i diritti dei migranti

Verso la manifestazione nazionale “Basta austerità! Basta privatizzazioni!” del 17 maggio a Roma

GIOVEDI' 1° MAGGIO 2014
corteo
A EMPOLI
concentramento ore 9.00 davanti alla stazione ferroviaria

ORE 12,30 PRANZO SOCIALE AL CSA INTIFADA
Cobas Empoli Valdelsa – Comunità in Resistenza/Csa Intifada
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sabato 26 aprile 2014

Notizie di Contro La Crisi


  
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    . Tensioni alla partenza del corteo dell'Anpi di Roma per il 25 Aprile, al Colosseo. Alcuni manifestanti che esponevano la bandiera israeliana hanno impedito allo spezzone che issava le...
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  7. La flessibilità fa male al fegato
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    "Ieri partigiani oggi No Tav". E’ lo striscione che ieri stato esposto al passaggio del corteo del 25 aprile, a Torino, da un gruppo di attivisti del movimento che si oppone alla realizzazione...
  9. Brancaccio:"Jobs act peggio della legge Fornero"
    La bocciatura del Jobs Act è sonora. Emiliano Brancaccio, docente all’Università del Sannio e promotore del “monito degli economisti” contro le politiche europee di...

  10. ControLaCrisi: Notizie, Conflitti, Lotte

  

La settimana di ControPiano


Roma. Lo squadrismo sionista ipoteca il 25 aprile. Vergogna sull'Anpi

Il corteo ufficiale per il 25 Aprile a Roma, è stato oggi testimone di un episodio gravissimo, ripetuto ma non imprevedibile. La delegazione palestinese e le reti solidali con la Palestina si stavano...Leggi tutto

Partigia

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Un controsemestre di lotta, per opporsi al governo Renzi e alla Troika

E’ riuscita al di là delle aspettative l’assemblea di ieri a Roma per discutere come affrontare in termini di lotta l’appuntamento del semestre europeo a guida Renzi. Sala piena, sedici interventi...Leggi tutto

Combattimenti e scontri nell’Ucraina orientale, la guerra è vicina

Ieri il presidente ad interim della giunta golpista ucraina aveva dato ordine all’esercito ucraino di riprendere la cosiddetta ‘operazione antiterrorismo’ già lanciata alcuni giorni fa contro le...Leggi tutto

80 euro. La fuffa e la ciccia

Con qualche fatica, per le esigenze elettorali dei tanti complici che cercano visibilità, la Camera ha approvato il decreto sul taglio dell'Irpef, quello diventato famoso per gli “80 euro” fantasma. Confermato...Leggi tutto

Segreti di Stato. “Renzi se la sente di fare sul serio o è solo fumo?”

“Si tratta di falsità, accettabili soltanto se si vuol dire che nel passato non è stato fatto nulla. Sette anni fa venne approvata una riforma dell’intelligence che fissava la decadenza del segreto...Leggi tutto

Roma. Nuovamente sgomberate le occupazioni di case. L'ordine "regna" nella Capitale

E' già arrivata la polizia questa mattina all'occupazione di una ex scuola a Tor Carbone. Ieri era stata occupata dalle famiglie senza casa duramente sgomberate la settimana scorsa alla Montagnola. Le...Leggi tutto

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Non è una novità, in Turchia, il divieto della manifestazione convocata dai sindacati per il Primo maggio. Che da quelle parti continua ad essere un momento di conflittualità alta a difesa dei diritti...Leggi tutto

Il fascino discreto della crisi economica. Intervista a Joseph Halevi (Seconda parte)

Domanda: In occidente la dottrina economica neoclassica è a livello accademico da più di 30 anni a questa parte completamente dominante. In maniera analoga, anche le visioni sulla politica economica...Leggi tutto

Appesi al gancio del super-euro

Nell'economia reale non ci sono soluzioni durature, che vanno bene sempre, che soddisfano tutti gli attori suò mercato. Questo lo sanno tutti, ma l'ideologia dominante racconta sempre che “il libero...Leggi tutto

Italia. Più di un milione di famiglie sono senza reddito da lavoro

Ci sarà un motivo per il quale questo dato è stato reso pubblico a Pasqua? Forse perchè domani alla Camera parte la discussione sul jobs act. L'Istat ha rilevato come oltre un milione di famiglie...Leggi tutto

C'è una casta che perde: i giornalisti

Non è certamente nostra abitudine piangere sul destino dei giornalisti italiani. La categoria in quanto tale conta alcune teste pensanti in proprio e una platea sterminata di scribacchini su ordinazione....Leggi tutto
  

 


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