giovedì 31 dicembre 2015

"SIGNOR PRESIDENTE, HO UCCISO UN UOMO, LAVORANDO"

ancora
IN MARCIA !
GIORNALE DI CULTURA, TECNICA E INFORMAZIONE POLITICO SINDACALE, DAL 1908
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        "SIGNOR PRESIDENTE, 
HO UCCISO UN UOMO, LAVORANDO".


Travolto e investito da un eurostar a Roma,
                      muore uomo di 44 anni

 LETTERA APERTA AL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA ITALIANA SERGIO MATTARELLA

"Signor Presidente,

chi Le scrive, lo scorso 20 dicembre ha ucciso un uomo lavorando: aveva poggiato il collo 
sulla rotaia in attesa che io passassi guidando un treno nella stazione di Roma Nomentana.

Per me è stata la seconda volta e credo che l'80% dei macchinisti abbia avuto almeno un episodio
 di questo tipo. Si passano alcune ore di intenso stress che tolgono anni di vita, condizionano 
il tuo modo di lavorare, per anni, rendendolo sicuramente più "faticoso".

A questo si aggiunga lo stress di venire indagati con quel che ne consegue: atti giudiziari che arrivano a 
casa, contatti con avvocati,  tutte cose che coinvolgono anche la famiglia condizionandone l'armonia.

Signor Presidente,

chi Le scrive, lo ha già fatto lo scorso 9 febbraio 2015, per chiedere un Suo intervento atto a correggere
 una palese ingiustizia:  l’errore contenuto nell’art. 24 comma 18, della Legge Fornero (erroneo utilizzo della
 parola “articolo” anziché “comma”) a causa del quale 
l’età pensionabile del personale mobile 
delle ferrovie è stato aumentato di ben nove anni, 
unico caso al mondo.

Prima di allora, questa categoria di ferrovieri andava in pensione all’età di 58 anni e, si badi bene, non
 per un privilegio di casta, ma per il riconoscimento al disagio e all’usura che la salute e
 la vita sociale di questi lavoratori ha sempre subìto e ancora subisce durante l’intera loro vita.

Probabilmente anche per una tutela nei confronti dell’utenza, tenuto conto di quale possa essere la garanzia
 che, in materia di sicurezza pubblica, dei lavoratori anziani possano offrire all’utenza ferroviaria soprattutto in caso di emergenza.

Forse Lei non è a conoscenza che l’aspettativa di vita dei macchinisti sia di 64,5 anni  e siamo certi che Lei sia 
d’accordo col fatto che pretendere che chi è stato spremuto notte e giorno, ha mangiato quando e dove ha potuto,
 ha sacrificato amici, famiglia e salute, vada in pensione a 67 anni, sia indegno di un Paese europeo, di un Paese 
civile, di un Paese la cui Costituzione definisca il diritto alla salute come l’unico “fondamentale”,
essendo il presupposto del godimento di tutti gli altri.


Signor Presidente,

in occasione del recente  scambio di auguri con i rappresentanti delle istituzioni, Lei ha giustamente
 voluto ricordare che “Sono di importanza primaria la trasparenza, la correttezza e l’etica".

Tali requisiti sono infatti le basi irrinunciabili ed insostituibili di un Governo ed 
un Parlamento che intendano garantire una credibilità all’interno di un Paese.

Oggi, a causa di un banale errore contenuto nella legge Fornero, che lo stesso Parlamento ha
formalmente  
riconosciuto nei propri atti,  ma anche volontariamente ignorato coi governi 
Letta e Renzi, noi lavoratori e le nostre famiglie subiamo questa grave ingiustizia.

Siamo dunque a rivolgerci a Lei come garante di tutti i cittadini e della correttezza delle nostre Istituzioni 
affinché intervenga sul nostro caso per restituirci ciò che dovrebbe semplicemente essere già nostro, non elemosinato, 
avendolo sudato col garantire la mobilità altrui senza mai obiettare nulla davanti alla pioggia, 
al freddo, al sonno, alla fame, all’impossibilità di essere presenti alle feste coi propri cari.

Solo Lei può restituirci quanto ci è stato finora ingiustamente negato senza una spiegazione.

Con l’occasione Le auguriamo un felice anno nuovo".

Marco Crociati   30 dicembre 2015

 

Calcio, partita tra vecchie glorie della Roma organizzata allo stadio Olimpico da neofascisti. Con la benedizione del Coni - Il Fatto Quotidiano

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giovedì 24 dicembre 2015

Venezuela, dopo la sconfitta, va in scena il conflitto

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Novedades Lucha de Clases

Victoria pobre del PP – El gran resultado de PODEMOS y de sus candidaturas aliadas prepara un avance decisivo de la izquierda anti-austeridad

Escrito por Lucha de Clases 
Las elecciones generales del 20 de diciembre en el Estado español dibujan el escenario parlamentario más inestable e incierto desde 1977. Pese a que la clase dominante trata de presentar los resultados aparentando cierto alivio, escudándose en la victoria del PP, en realidad está aterrada ante las dificultades que existen para formar un gobierno viable que mantenga la dura política de ajuste que exige la crisis del capitalismo español. El verdadero protagonista  del 20D no es la victoria del PP, que fue muy pobre, sino el fortalecimiento de las tendencias más radicales dentro de la izquierda y la pérdida de sustentación  social del PSOE, que entrega a PODEMOS y a sus candidaturas aliadas sus bastiones más importantes en la clase obrera y las grandes ciudades.
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¡En Común Ganamos! Una victoria histórica

Escrito por Lluita de Classes - Barcelona 
Cataluña se despierta roja y morada. Gracias a una campaña realizada por miles de militantes comprometidos, gracias a una postura valiente sobre el derecho a decidir, a un programa radical que incluye la re-apropiación de los sectores estratégicos a partir de las eléctricas, gracias a un liderazgo de activistas, luchadores como Ada Colau, Xavier Doménech, Marta Sibina, Lucía Martin, hemos sabido darle la vuelta todas las encuestas y a la propaganda de la clase dominante. Los compañeros de Lucha de Clases y de Podemos Socialismo hemos contribuido humildemente, con nuestras pequeñas fuerzas a esta victoria histórica del pueblo trabajador de Cataluña y esto nos llena de orgullo. Es un honor participar en Barcelona en Comú, en Podemos y En Comú Podem.
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En Comú Guanyem! Una victòria històrica

Escrito por Lluita de Classes - Barcelona 
Catalunya es desperta roja i morada. Gràcies a una campanya feta per milers de militants compromesos, gràcies a una postura valenta sobre el dret a decidir, a un programa radical que inclou la re-apropiació dels sectors estratègics a partir de les elèctriques, gràcies a un lideratge d’activistes, lluitadors com l'Ada Colau, el Xavier Domench, La Marta Sibina, la Lucia Martin hem sabut capgirar totes les enquestes i la propaganda de la classe dominant. Els companys de Lluita de Classe i els de Podem Socialisme hem contribuït humilment, amb les nostres petites forces a aquesta victòria històrica del poble treballador de Catalunya i això ens omple d'orgull. És un honor participar a Barcelona en Comú, a Podemos i a En Comú Podem.
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Cronache di ordinario razzismo - La verità sul sistema Hot Spot - Violazioni e illegalità a Lampedusa

Cronache di ordinario razzismo - La verità sul sistema Hot Spot - Violazioni e illegalità a Lampedusa

domenica 20 dicembre 2015

Sanità toscana, il PD accentra e taglia

COMUNICATO STAMPA – Firenze, 18 dicembre 2015
Approvazione della Riforma sanitaria, Fattori e Sarti (Sì): “Il PD sacrifica i sindaci e le istanze locali bocciando ogni proposta. Avevamo ragione noi, si tratta di un accentramento delle decisioni da prendere al vertice, penalizzando i territori.”  
“Bocciata dalla maggioranza questa notte e questa mattina in Aula una serie di proposte di Si Toscana a Sinistra, condivisa da tutte le
opposizioni, che era un tentativo di riconoscere il ruolo rilevante che spetta ai territori e quindi agli enti locali sia nel disegno complessivo del sistema sia come portavoce del reale stato di salute delle comunità locali, dei loro bisogni e delle loro criticità.” affermano Fattori e Sarti (Si Toscana a Sinistra).  
“Abbiamo chiesto di preservare le funzioni dei piccoli presidi ospedalieri nelle zone più disagiate, di riaffermare la sanità di iniziativa vicina al cittadino che affronta il nodo cruciale delle malattie croniche, di rendere protagoniste le Conferenze dei sindaci almeno nell’individuazione delle zone distretto socio-sanitarie, di vincolare la grande programmazione di Area Vasta ai piani locali e di permettere ai sindaci di revocare il Direttore. Tutto respinto senza alcuna discussione, con il voto favorevole di molti ex sindaci o rappresentanti di enti locali dai quali ci saremmo aspettati un altro atteggiamento”.
“Il comportamento del PD è la conferma della ferma volontà di creare una struttura enorme e burocraticamente complessa al cui vertice siedono poche persone, politicamente gradite in quanto di nomina diretta del Presidente di Giunta, distanti mille chilometri dai territori.  Il potere di budget e di programmazione del Direttore di Area Vasta a Firenze deciderà delle sorti dei servizi socio-sanitari da Grave in Chianti fino all’Abetone, interessando un milione e seicentomila persone.” 
“Invece di collaborare in un confronto leale e sereno con le opposizioni e le parti sociali per ripensare insieme il nuovo assetto del Servizio sanitario regionale, la maggioranza continua a forzare la mano in una folle corsa con l’unico obiettivo di evitare un referendum abrogativo chiesto a gran voce dai cittadini toscani e soprattutto dagli operatori sanitari.  Se ne assumeranno tutte le responsabilità”.

venerdì 4 dicembre 2015

Novedades Lucha de Clases

Venezuela: Elecciones parlamentarias del 6 de diciembre, el reto más difícil de la revolución bolivariana

Escrito por Jorge Martín
Los venezolanos acudirán a las urnas el 6 de diciembre para elegir a los diputados a la Asamblea Nacional. Una combinación de factores han hecho de este evento uno de los retos más difíciles a los que se ha enfrentado la Revolución Bolivariana en los últimos 17 años, desde que el presidente Chávez fuera elegido por primera vez en 1998. Aparte de los problemas habituales de una oposición profundamente antidemocrática y de las provocaciones imperialistas beligerantes, tenemos que añadir una combinación de factores económicos nacionales e internacionales que están haciendo todo lo posible para poner a Venezuela en una situación muy complicada, pero que al mismo tiempo llevan a una conclusión: la revolución tiene que completarse, o será derrotada.
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Escrito por David Rey

Lecciones de Grecia

El problema de Tsipras, como el de muchos dirigentes de la izquierda española y europea, es que tienen una concepción “reformista”, y no revolucionaria, de la lucha por la transformación de la sociedad; es decir, buscan dentro de un capitalismo en profunda crisis soluciones imposibles a los problemas y necesidades de las familias trabajadoras y demás sectores populares.
Leer más: Cómo podemos hacer la revolución (2ª Parte)

Andalucía: éxito de la primera huelga de las trabajadoras intérpretes de lengua de signos

Escrito por Corresponsal de Lucha de Clases
Ayer, 2 de diciembre, se produjo la primera huelga en la historia de este nuevo colectivo de trabajadoras, que realizan su trabajo en los institutos de secundaria. Con un 85-90% de paro real, la huelga fue un rotundo éxito, uniéndose en algunas provincias hasta las trabajadoras eventuales. Y todo ello a pesar de las más o menos veladas presiones por parte de las diferentes empresas concesionarias del servicio, en forma de correos o llamadas telefónicas "interesándose" sobre si las trabajadoras iban a la huelga o no.
Leer más: Andalucía: éxito de la primera huelga de las trabajadoras intérpretes de lengua de signos
 

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giovedì 12 novembre 2015

Notizie Resistenti

Il Centro di cultura e documentazione Popolare, Via Pisa 41 - Torino,
ti invita alla lettura delle notizie pubblicate sul sito www.resistenze.org nell'ultima settimana:

Movimento Comunista Internazionale
- 17° IMCWP: Contributo del Partito Comunista di Grecia KKE
- 17° IMCWP: Lista dei partecipanti
- America Latina: Pace e giustizia sociale per i nostri popoli

Imperialismo
- Dietro l'attacco alla Siria, le guerre del gas in Medio Oriente

Economia
- La struttura della forza lavoro mondiale

Della guerra
- Nato, il tabù della sinistra

Lotta per la pace
- Solidarietà del Consiglio Mondiale della Pace al popolo venezuelano

Mondo - politica e società
- La cooperazione internazionalista cubana e il premio Nobel per la pace
- Un quindicenne negli Stati uniti
- Pablo Neruda potrebbe essere stato assassinato

Europa - politica e società
- Iniziativa Comunista Europea sui problemi degli studenti e dei giovani lavoratori

Gioventù comunista
- Il Fronte della Gioventù Comunista è parte della Federazione Mondiale della Gioventù Democratica

Grecia
- KKE: Mobilitazioni combattive e di massa degli studenti universitari e degli istituti tecnici
- PAME: Il 12 novembre scendiamo in sciopero!

Spagna
- PCPE: Elezioni generali e lotta di classe

Venezuela
- Bisogna superare il sistema rentieristico

Italia - politica e società
- Il fascio va al famedio all'unanimità

Lavoro
- Di lavoro si continua a morire
- Repressione del conflitto e diritto di shopping

www.resistenze.org

lunedì 9 novembre 2015

SCANDALI IN VATICANO E PAPA “RIFORMATORE”

            
               SCANDALI IN VATICANO E PAPA “RIFORMATORE”.


Si è sempre saputo che le gerarchie ecclesiastiche per tenore di vita e potere economico si guardano bene dal seguire la povertà evangelica e gli insegnamenti di S. Francesco. La bibliografia ed i documenti che provano questa verità sono innumerevoli. Per questo motivo non mi ha certamente meravigliato il recente scandalo suscitato dalla fuga di documenti sulla gestione dell’ingente patrimonio edilizio del Vaticano, sulla sfarzosità delle abitazioni cardinalizie e sull’esigua percentuale dei denari ricevuti in elemosine, impiegati in effettiva beneficenza.
Il Cristianesimo ha certamente esercitato una azione di progresso nei primi anni dopo la morte di Cristo. Predicare l’uguaglianza degli uomini in una società basata sulla schiavitù, era rivoluzionario; come rivoluzionario era rivendicare il diritto a seguire la propria fede.
Questa carica progressista del Cristianesimo venne gradatamente svirilizzata, sminuita, resa puramente formale dal potere politico dell’impero romano. Si capì che l’aspetto mite di “porgere l’altra guancia” che l’affermazione che “gli ultimi saranno primi nel Regno dei Cieli”, poteva essere usata ( per dirla con Marx) come oppio del popolo. E così fu, a partire dall’Editto dell’imperatore Costantino del 313 con il quale si assunse il Cristianesimo come religione di Stato.
Da quella data le gerarchie ecclesiastiche divennero la punta di lancia delle classi dominanti, appoggiarono sempre e sistematicamente il potere economico-politico. Ogni movimento rivoluzionato fu condannato ed ostacolato dalla Chiesa: basta pensare agli esempi più rilevanti storicamente come la Rivoluzione Francese, il Risorgimento italiano, la Comune di Parigi e la Rivoluzione d’Ottobre.
Questo giudizio complessivo delle Gerarchie Ecclesiastiche non vuole oscurare figure isolate come S. Francesco d’Assisi, o per stare più vicini ai nostri tempi, i sostenitori della Teologia della Liberazione, oppure tanti preti vicini e solidali con il popolo come Don Gallo o il Vescovo di Molfetta Tonino Bello. Se vissuta in modo autenticamente fedele al Vangelo, la religione Cristiana può divenire parte del fronte progressista.Resta la necessità per un marxista di combattere (ideologicamente e lasciando la libertà individuale della fede) ogni religione come portatrice di irrazionalità ed atteggiamenti antiscientifici.
Una considerazione mi sento di fare, anche se la mia posizione di marxista e di ateo può non avere sufficiente autorevolezza: tutti coloro che si richiamano ed operano in nome del Vangelo dovrebbero per coerenza e credibilità dissociarsi dalla Religione Cattolica ufficiale e dalla sua Gerarchia. In caso contrario possono, anche involontariamente, divenire la foglia di fico che nasconde la natura retrograda e reazionaria del Cattolicesimo.

E proprio partendo da questa ultima considerazione, la figura dell’attuale Papa mi sembra avere solo la funzione di ridare credibilità ad una struttura marcia, reazionaria ed antipopolare.

I casi possono essere due ed in entrambe avrebbero l’effetto di perpetuare l’operato nefasto della Chiesa Cattolica:
-il Papa vuole davvero riformare la Chiesa ed allora verrà ostacolato in ogni modo dalla Gerarchia anche con l’uccisione ( ricordiamoci che il Diritto Canonico vieta l’autopsia dei pontefici per evitare ogni prova dell’eventuale eliminazione fisica);
-il Papa vuole solo dare l’impressione di fare alcune “riforme”.
La seconda ipotesi mi sembra più probabile. Due fatti rendono ambigua la figura di Bergoglio: è stato vescovo in Argentina ed ha sempre combattuto contro la Teologia della Liberazione; è stato gesuita, cioè quanto di più lontano da S. Francesco e poi ne prende il nome….  


Orlando Simoncini.

venerdì 6 novembre 2015

A sostengo dello sciopero di sabato della grande distribuzione




A sostengo dello sciopero di sabato della grande distribuzione
Un contratto nazionale scaduto da 22 mesi. Un settore in cui si sperimentano forme di sfruttamentosempre peggiori, attraverso una precarietà che utilizza la retorica della flessibilità per cancellare diritti e le stesse vite private delle lavoratrici e dei lavoratori. Un fronte di imprese che spinge per una società dove tutto è merce e consumo, in cui ogni dimensione sociale deve essere regolata dal guadagno.

In questo contesto è stato convocato lo sciopero del 7 novembre, a cui portiamo tutto il nostro sostegno politico e per il quale saremo presenti davanti alla prefettura di Firenze sabato mattina, nonostante in contemporanea sia stata convocata da settimane la conferenza provinciale delle lavoratrici e dei lavoratori.
Il 7 novembre si rivendicheranno diritti che nessuna persona dotata di buon senso oserebbe mettere in discussione: si va dalla mancata retribuzione in caso di malattia (al quinto evento in un anno) all’abolizione di alcuni livelli intermedi, senza farsi mancare un sistema di aumento delle ore di lavoro e di diminuzione del salario.
Nella grande distribuzione molti sono i giovani, molte sono le donne. Non mancano i precari, a cui si chiede di abituarsi ad un sistema in deroga ai principi nazionali di diritto del lavoro, quotidianamente sotto attacco anche da parte di questo governo.
Sabato non ci sarà solo da difendere il salario, un contratto dignitoso e dei diritti fino a poco tempo fa considerati inalienabili: sabato si dovrà rendere noto a tutta la cittadinanza che è in discussione lo stesso modello di società conquistato nel secondo dopoguerra. L’attacco è mosso su tutti i livelli e arriva da lontano, ma nella grande distribuzione tutto questo è reso evidente ed in modo eclatante.
Per questo saremo, a Firenze come in tutta Italia, al fianco delle lavoratrici e dei lavoratori in sciopero.

Per chi usa impropriamente la Resistenza contro i migranti

«I partigiani non scapparono, liberarono l’Italia…» | Associazione Diritti e Frontiere – ADIF


"Il fatto è che, contrariamente a quanto si crede, migrazione e lotta politica all’interno di un paese non sono atteggiamenti in contrasto tra loro: partire non significa necessariamente abbandonare la propria terra, né rinunciare alla battaglia per renderla migliore. 
Ed è proprio la storia della Resistenza italiana a dimostrarlo."

Che cos'è e come è stato calcolato / italie / Sezioni / Home - Sbilanciamoci

Che cos'è e come è stato calcolato / italie / Sezioni / Home - Sbilanciamoci

giovedì 5 novembre 2015

Notizie Resistenti n. 553

Il Centro di cultura e documentazione Popolare, Via Pisa 41 - Torino,
ti invita alla lettura delle notizie pubblicate sul sito www.resistenze.org nell'ultima settimana:

Movimento Comunista Internazionale
- 17° IMCWP: Discorso di apertura del Partito Comunista (KP)
- 17° IMCWP: Resoconto KP Turchia

Urss e rivoluzione di ottobre
- Romm: Lenin in ottobre (Film)

Economia
- Delocalizzare l’economia: Perché gli Stati Uniti sono sulla via del Terzo Mondo

Della guerra
- La cooperazione militare internazionale con Israele

Mondo multipolare
- Accelera la fine del ciclo progressista in America Latina

Mondo - politica e società
- La vendetta dei ricchi

Europa - politica e società
- Usi obbedir tacendo


Cuba
- Falsa notizia di truppe cubane in Siria: una nuova bufala o molto di più?

Germania
- L'annessione

Grecia
- Il KKE dall'Acropoli: Solidarietà con i rifugiati e condanna della UE e della NATO
- Saluto del SG del KKE Dimitris Koutsoumpas all'evento internazionalista del KP, Turchia

Palestina
- L’ennesima Intifada

Portogallo
- L’egemonia mediatica della destra

Turchia
- Il Partito Comunista, Turchia (KP) ha quintuplicato i suoi voti nelle elezioni generali

Italia - politica e società
- La crisi di civiltà investe Roma e Vaticano
- Una finanziaria contro i lavoratori e la gioventù

Lavoro
- 20 novembre 2015, sciopero del lavoro pubblico

Scuola
- Studenti in piazza il 13 novembre per lo sciopero generale della scuola

Appuntamenti
- Roma 07/11/15 - Socialismo unica soluzione - Dalla Grecia una lezione per i popoli

Biblioteca digitale Mels
- Lenin: Opere complete Vol. 10

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martedì 3 novembre 2015

Sul Portogallo incombe il cappio d’acciaio della UE » Noi Saremo Tutto

Sul Portogallo incombe il cappio d’acciaio della UE » Noi Saremo Tutto

COMUNICATO STAMPA DEL COMITATO PROMOTORE DEL REFERENDUM ABROGATIVO DELLA LEGGE 28/2015.


COMUNICATO STAMPA DEL COMITATO PROMOTORE DEL REFERENDUM ABROGATIVO DELLA LEGGE 28/2015.

50.000 Toscani vogliono il REFERENDUM per cancellare la contro-riforma della sanità regionale e per rivendicare un servizio sanitario equo e accessibile.

Il giorno 4 novembre alle ore 11.00, in Via Cavour 4, presso la sede del Consiglio Regionale, il Comitato Promotore consegnerà, nelle mani del Presidente del Collegio di Garanzia, le firme necessarie per l’indizione del Referendum. Cittadini, movimenti, sindacati, partiti, associazioni, media sono invitati: sarà un momento gioioso in cui respirare aria di democrazia.

Le 50.000 firme raccolte sono contro la Legge 28/2015, la contro-riforma della sanità toscana, ma sono anche contro i continui tagli al finanziamento della sanità pubblica, contro la progressiva riduzione del personale addetto all’assistenza, contro l’impoverimento progressivo dei servizi, contro le liste di attesa infinite, contro ticket sempre più esosi.

Le 50.000 firme raccolte sono contro le politiche del governatore Enrico Rossi e del PD che mirano a privatizzare la sanità e a promuovere il mercato assicurativo.

Com’è noto la normativa del referendum prevede la raccolta di almeno 40.000 firme nell’arco di sei mesi. Sono bastati due mesi scarsi di campagna referendaria per raccoglierne 50.000. Si è trattato di una grande esperienza di partecipazione popolare, costellata di numerosissimi incontri con i cittadini e di pubbliche discussioni in ogni parte della Toscana. Tutto ciò ha richiesto un enorme impegno.

Per questo ringraziamo i 50.000 cittadini toscani che hanno sostenuto la campagna referendaria non solo con la loro firma ma anche con le loro idee e le loro proposte. E un grande grazie va alle centinaia di attivisti che in questi due mesi non si sono risparmiati nell’organizzare la raccolta delle firme, nel promuovere iniziative locali, nel diffondere l’informazione tra i cittadini e favorire la discussione.

Questo patrimonio di idee e di energie servirà per le sfide che ci aspettano, per la sfida decisiva: il referendum che si terrà nei prossimi mesi.

Firenze, 2 novembre 2015

venerdì 23 ottobre 2015

Irruzione di polizia e Digos all' ex Gea di Pisa pistole alla mano

Irruzione di polizia e Digos all' ex Gea di Pisa pistole alla mano

Comune di Firenze e lavoratori: quando si dice continuità



Comune di Firenze e lavoratori: quando si dice continuità

Per un Renzi che se ne va a far danni (grossi), c’è un Nardella che arriva. La musica però non cambia. Con grande continuità rispetto a quella precedente, l'attuale Giunta attacca i lavoratori e i loro miseri salari, quando non finisce, addirittura, per far saltare direttamente i posti di lavoro (come è stato nel caso del Maggio Musicale).Il 20 ottobre l’incontro tra l'RSU e la delegazione trattante del Comune di Firenze si è conclusa senza risultato, anzi registrando un peggioramento dei rapporti, vista la chiusura totale dell'amministrazione in merito alla discussione riguardante il premio incentivante del 2014 e i progetti speciali 2015. Manifesta è la volontà di non pagarli, sempre con la solita scusa del parere negativo del Collegio dei Revisori.
In realtà siamo di fronte ad un attacco vero e proprio alle condizioni dei lavoratori, visto che quando si vuole i soldi ci sono e/o si trovano: è questo infatti il caso della dirigenza, che ha già percepito il premio incentivante 2012 e che riscuoterà quello del 2013 (sommati rappresentano una cifra significativa).
Per i lavoratori, che comunque non hanno riscosso il premio del 2012, i soldi invece non si trovano o non ci sono, come a dire che i problemi finanziari del Comune di Firenze devono ricadere sempre sui soliti, cioè sui redditi medio-bassi.
Inoltre questa amministrazione, contrariamente all’ordinanza del giudice del lavoro, non ha ancora ritirato la delibera 6414 del 2013, con la quale si inviava la lettera di messa i mora ai dipendenti.
A fronte di questo atteggiamento ostile l'RSU ha dichiarato di voler far partire lo stato di agitazione, anche e attraverso il tentativo di conciliazione presso la Prefettura.
Cinque giorni prima è stata la volta della Fondazione del Maggio Musicale che il 21 settembre aveva fatto partire le lettere di licenziamento per “giustificato motivo oggettivo” nei confronti di quattro dipendenti del Corpo di Ballo.
Al tavolo di Conciliazione di venerdì ovviamente è mancato l’accordo, nonostante le rassicurazioni del Ministro Franceschini, del Sindaco e del Presidente della Fondazione del Maggio Musicale, che avevano garantito: "nessuno sarà licenziato... nessuno resterà senza lavoro".
Il Sovrintendente, martedì, rispondendo con freddezza in commissione, ha comunque affermato l’intenzione di proseguire con i licenziamenti e che non esiste margine di trattativa nonostante le clausole previste e contenute nel piano di risanamento.
Risulta evidente che l’unico impegno messo in atto anche questa volta è quello di far quadrare i conti sulle spalle dei lavoratori.
Tutto questo nonostante che in data 19 Ottobre 2015 il gruppo consiliare di FaS, SEL e PRC abbia fatto approvare in Consiglio Comunale una mozione che invita il Sindaco ad impegnarsi nei confronti della Direzione del Maggio.
Il Partito della Rifondazione Comunista si dichiara fortemente preoccupato per le situazioni che si stanno verificando nella nostra città e per l’insicurezza generata tra i lavoratori ed invita le istituzioni a riaprire da subito le trattative. In ogni caso riaffermiamo con determinazione che siamo schierati a sostegno dei lavoratori, i quali non possono essere sempre gli unici a pagare per le passate cattive gestioni.
Siamo molto scettici su una possibile risoluzione positiva delle vertenze anche perché ci pare sempre più evidente che anche questa volta sia il caso di dire: “cambiano i suonatori ma la musica rimane la stessa”.
Noi rimaniamo chiaramente dalla parte dei lavoratori e delle lavoratrici, a loro disposizione e impegnati nel sostenere le loro vertenze.
La segreteria provinciale del Partito della Rifondazione Comunista - Federazione di Firenze

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