martedì 27 gennaio 2015

MACCHINISTA SOLO: TRENITALIA, AD SOPRANO E UN ALTRO DIRIGENTE RISCHIANO ORA IL PROCESSO ACCUSATI DI AVER AMPLIATO I RISCHI FERROVIARI A SEGUITO DELLA RIDUZIONE EQUIPAGGI

  ancora
IN MARCIA !
GIORNALE DI CULTURA, TECNICA E INFORMAZIONE POLITICO SINDACALE, DAL 1908
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MACCHINISTA SOLO: TRENITALIA, AD SOPRANO E UN ALTRO DIRIGENTE RISCHIANO ORA IL PROCESSOACCUSATI DI AVER AMPLIATO I RISCHI FERROVIARI A SEGUITO DELLA RIDUZIONE EQUIPAGGI



ROMA, 26 GENNAIO 2015 - PROSEGUE L'INCHIESTA NEI CONFRONTI DELL'AD DI TRENITALIA, VINCENZO SOPRANO
 E DI UN SECONDO DIRIGENTE, I QUALI RISCHIANO ORA UN PROCESSO PENALE PER LA DECISIONE
DI RIDURRE GLI EQUIPAGGI DA DUE A UN SOLO MACCHINISTA E L'ACCUSA DI NON AVER
 OTTEMPERATO ALLE PRESCRIZIONI IMPARTITE DAGLI ORGANI DI POLIZIA GIUDIZIARIA LO SCORSO ANNO

NEI GIORNI SCORSI IL GIP DI ROMA, VALERIO SAVIO, AVREBBE, INFATTI, RIFIUTATO DI 'CONCEDERE'  AI DUE
INDAGATI L'OBLAZIONE (OVVERO UNA FORTE MULTA AL POSTO DELLA  PENA DETENTIVA),
PROPOSTA DAL PM, PIETRO POLLODORI, PREVISTA DAL DECRETO LEGISLATIVO 81-2008
 PER LA VIOLAZIONE DI ALCUNE IMPORTANTI NORME SULLA SICUREZZA DEL LAVORO
GIA' ACCERTATA DALL'ISPETTORATO DEL LAVORO DI ROMA

L'INCHIESTA, PARTITA DALLA DENUNCIA DI ALCUNI LAVORATORI E
DELEGATI RSU - RLS DI GENOVA, E' APPRODATA A ROMA, LUOGO NEL
 QUALE, SECONDO LE ACCUSE, SAREBBERO STATI COMMESSI I REATI CONTESTATI

 ANALOGHE INCHIESTE SONO IN CORSO IN PIEMONTE, NELLE MARCHE ED
ANCHE PER ALTRE IMPRESE FERROVIARIE CHE UTILIZZANO TRENI CON UN
SOLO MACCHINISTA ALLA GUIDA

DOPO SEI ANNI DALL'ACCORDO CAPESTRO SUL 'MACCHINSITA SOLO', ANCHE  A ROMA LA MAGISTRATURA STA
FINALMENTE  VERIFICANDO LE RICADUTE IN TERMINI DI RIDUZIONE DI SICUREZZA RISPETTO AI DUE MACCHINISTI
ALLA GUIDA, SIA PER I VIAGGIATORI CHE PER GLI STESSI LAVORATORI IMPIEGATI A BORDO DEL TERNO

E' EVIDENTE INFATTI, CHE OLTRE AI DISSERVIZI E RITARDI LEGATI ALLA GESTIONE DEL CONVOGLIO
 CON UN SOLO MACCHINISTA, SI APRONO NUMEROSE INCOGNITE SULLA SICUREZZA IN CASO DI
 EMERGENZA FERROVIARIA O ANCHE PER MALORE DELL'UNICO MACCHINISTA PRESENTE

CI AUGURIAMO CHE LA MAGISTRATURA ESERCITI AL MEGLIO LA PROPRIA INDIPENDENZA ISTITUZIONALE
DAI GRANDI GRUPPI INDUSTRIALI - PUBBLICI E PRIVATI - COINVOLTI IN QUESTO PROCEDIMENTO I QUALI
TENTANO DI AFFERMARE  COME PRIORITARIE E INSIDACABILI LE PROPRIE SCELTE ECONOMICHE ED ORGANIZZATIVE,
ANCHE RISPETTO AI PRINCIPI DI COSTITUZIONALI DI TUTELA DELLA SALUTE E DELLA SICUREZZA

lunedì 26 gennaio 2015

La deriva a destra dell’Amministrazione castellana

La deriva a destra dell’Amministrazione castellana
Nell’ultimo Consiglio comunale abbiamo protestato perché il Sindaco non ha preso le distanze da un articolo apparso su un quotidiano locale, intitolato così: “Un bando per otto case popolari con più paletti per gli stranieri”.
Il titolo ci è sembrato orrendo per il semplice motivo che pare si debba esultare di fronte ad un bando che conterrebbe più paletti per gli stranieri come se questo fosse un valore positivo, e ci è dispiaciuto che il Sindaco non abbia sentito il dovere di fare un chiarimento pubblicamente su una frase che noi abbiamo trovato palesemente razzista.
Per un’Amministrazione che vuole promuovere la cultura della pace, dell’integrazione e della tolleranza, che vuole sostenere politiche multiculturali, riteniamo che fosse doveroso chiedere al quotidiano una rettifica, ponendo l’attenzione sul fatto che la cosa positiva del bando non fossero i paletti per gli stranieri, ma ben altro.
Ma il Sindaco ha preferito dire che ovviamente lui non può rispondere di un titolo di giornale e che, per lui, le politiche di integrazione portate avanti dal Comune non contemplano il “buonismo” ma piuttosto il rispetto delle regole.  In questo modo, il Sindaco non prende le distanze da un titolo che non ci piace vedere accostato al nostro Comune, ma anzi incassa il consenso di tutti quelli che traggono una (misera) soddisfazione nel pensare “Finalmente, prima gli italiani”, che si sentono appagati da questa esclamazione.
Non ci stancheremo mai di dire che per fare integrazione non basta solo il rispetto delle regole, ma occorre anche giustizia sociale, cultura, libertà di espressione, uguaglianza, …. Tutte cose che ci paiono molto sfocate nell’azione del nostro Governo nazionale, oltre che in quello comunale. Aggiungiamo che il rispetto delle regole non vale solo per gli stranieri, anzi non c’entra niente con la nazionalità. E’ giusto che chi lavora e paga le tasse abbia diritto alla casa prima di chi viola le regole, indipendentemente dalla sua nazionalità.
Altro episodio che ci rattrista è stato quello di alcuni mesi fa, quando abbiamo visto il volantino che pubblicizzava una serata organizzata da un’associazione locale in cui Mario Adinolfi (politico PD) avrebbe presentato il suo libro.
Noi ovviamente non condividiamo le idee di costui, ma riconosciamo la libertà di essere ospite di un’associazione locale. Quello che non ci torna è il fatto che sul volantino di presentazione della serata ci fosse anche lo stemma del Comune di Castelfiorentino.
Come mai il Comune ha consentito ciò? Adinolfi, oltre alle sue idee sul matrimonio omosessuale, promuove il non utilizzo del profilattico e sostiene che la donna debba essere sottomessa all’uomo.  Vedere accostato il nome di Castelfiorentino ad un personaggio che sostiene questo, ci sembra uno schiaffo in piena faccia alle pari opportunità per cui tante donne e uomini di questo Comune si battono.
Questi due episodi, anche se diversi, stanno per noi ad indicare una preoccupante deriva verso una destra populista e ignorante che rifiutiamo completamente. Che fine ingloriosa per il Comune che una volta era tra quelli in cui i valori della sinistra erano più radicati ed ora si trova ad essere, almeno nell’empolese valdelsa, quello che si trova ad inseguire tematiche di destra. 
Castello a Sinistra 

n+1 - Newsletter numero 213, 24 gennaio 2015

n+1-www.quinterna.orgn+1Rivista sul "movimento reale che abolisce lo stato di cose presente"
Newsletter numero 213, 24 gennaio 2015
Supplemento alla rivista n+1
Direttore responsabile: Diego Gabutti
Registrazione al tribunale di Torino n. 5401 del 14 giugno 2000

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58° incontro redazionale
Nei giorni 20-21-22 febbraio si terrà a Torino il periodico incontro redazionale aperto ai lettori. L'appuntamento per chi proviene da altre località è venerdì 20 all'hotel Sharing per la sistemazione e la cena (ore 20). Saranno presenti alcuni compagni già dalle ore 17. Sono previste tre relazioni a partire dalle ore 9 di sabato:
Il movimento dannunziano (l'oscillazione delle mezze classi fra borghesia e proletariato, da un lungo articolo di Bordiga del 1924; sullo sfondo del "Biennio rosso" l'impresa di Fiume, la Carta del Carnaro, l'arditismo, il movimento futurista, il programma di Sansepolcro, ecc.).
La resistibile ascesa dello Stato Islamico (l'insediamento con il terrore su parte del territorio siriano e iracheno; l'espansione dell'influenza in Africa e in Asia; i motivi sociali del rapido radicamento su di un territorio vasto come la Gran Bretagna; le ambiguità della politica imperialistica).
Ultimo tassello della serie "Il programma immediato della rivoluzione" (il sistema della comunicazione, dello spettacolo e dello sport; le realizzazioni dopo l'Ottobre; l'era odierna della comunicazione; le reti, la futura forma sociale e la liberazione totale delle loro potenzialità).
Costo per persona al giorno (categoria ***): in camera doppia 27,50 euro (in singola 40, in tripla 23); pranzo 11,50; cena 14,50 (bevande e caffè inclusi); tassa comunale 2,30.
Le prenotazioni vanno inviate all'indirizzo e-mail aledip@libero.it tassativamente entro il 30 gennaio 2015. I partecipanti riceveranno il programma dettagliato una settimana prima dell'incontro.
* * *

Noi non siamo Charlie
Non ci faremo coinvolgere nel processo virale che, in clima di guerra, ha portato e porterà ancora la borghesia a cercare il consueto abbraccio con il proletariato. Spiace per morti e feriti, ma la borghesia non li piange, li adopera. Chi non prova disgusto per questi embrassons-nous fra classi avverse lavora oggettivamente alla espansione del terreno patriottico adeguato alla guerra. La campagna di reclutamento di partigiani da parte della borghesia è perenne, e ovviamente si acuisce quando c'è bisogno di carne da cannone.
1946: Forza,violenza, dittatura nella lotta di classe
1949: Marxismo o partigianesimo
2005: L'angoscia marxologica e il prurito sinistro


Le montagne partoriscono topolini a cottimo
Dopo le "epocali" riforme renziane, la Banca Centrale Europea ha mantenuto la promessa: creerà moneta per oltre mille miliardi di euro allo scopo di acquistare titoli di stato, in modo da abbassarne il rendimento e alleviare la gestione dei debiti pubblici. Altri effetti saranno il blocco della deflazione, la svalutazione competitiva dell'euro e l'abbassamento dei costi per i mutui. Tutto bene; allora, ripresa economica in vista? Macché: intanto bisogna dividere per cinque la cifra, dato che la BCE acquisterà solo il 20% dei titoli suddetti e il restante 80% sarà a carico delle banche centrali nazionali. Poi, soprattutto, bisogna avere una bella fiducia nella magia per immaginare che il capitale fittizio creato dal nulla possa compiere il sortilegio di mettere in moto le officine, già paralizzate dall'eccesso di capitale fittizio.
2005: L'autonomizzarsi del Capitale e le sue conseguenze pratiche
2009: La crisi storica del Capitale e la "nostra" teoria dell'imperialismo


Cogli l'attimo
Il petrolio si avvia a raggiungere i 40 dollari al barile. Dovrebbe essere una pacchia per ogni capitalista: le manovre monetarie dell'Unione Europea hanno prodotto una svalutazione dell'euro che favorirà le esportazioni, mentre un euro debole non influirà sulle importazioni, data la discesa dei prezzi di tutte le materie prime. Gli economisti sono concordi nel dire che un'opportunità di questa portata ben difficilmente si ripresenterà. In fondo l'Europa potrebbe funzionare da locomotiva anticrisi come e più degli Stati Uniti: la popolazione è comparabile, il PIL dello stesso ordine di grandezza, la maturità di tecnologie e servizi praticamente la stessa mentre la finanziarizzazione è minore. Ora, però, i fattori che determinano il prezzo attuale del petrolio (nuove tecnologie seppur costose, politica dell'OPEC) sono tutti volatili tranne uno: la crisi. Il petrolio offre l'attimo da cogliere ma l'economia di sovrapproduzione ha bisogno di anni, e ne sono già passati tanti senza veri sintomi di ripresa.
2008: Capitalismo che nega sé stesso
2011: Ripresa


Nuovi campi di battaglia
Il centro operativo delle truppe americane in Medio Oriente, sezione dell'US Central Command, è stato attaccato da hacker che si sono firmati "Cyber-Caliphate" e hanno minacciato altri attacchi, non solo nel cyberspazio. Non è chiaro quale sia stato il danno reale; i responsabili del Centro si sono limitati ad ammettere il furto di dati del personale e hanno definito le minacce una semplice vanteria. Sta di fatto che l'intrusione entro i superprotetti nodi del Pentagono è avvenuta subito dopo che il presidente USA aveva tenuto il suo discorso sulla necessità della guerra informatica e sulla determinazione del suo governo nel distruggere chiunque provasse ad attaccare l'America.
2007: Dall'equilibrio del terrore al terrore dell'equilibrio

Morti di serie B
Nessuna mobilitazione per i 2.000 ammazzati a Baga e altri 16 villaggi di una regione della Nigeria, attaccati da Boko Haram, un "gruppo" jihadista che ha giurato fedeltà al Califfato siro-iracheno. Il massacro è seguito alla conquista di un aeroporto militare dove era di stanza un reparto della Multinational Joint Task Force (truppe di Nigeria, Ciad, Niger), poi della zona circostante, infine dell'intero stato federato di Borno. Alcuni giorni dopo, Boko Haram ha attaccato in Camerun sequestrando 80 persone. Il commando che ha rivendicato le azioni ha pubblicato un video intitolato Le nostre armi bastano per annientare Nigeria e Camerun in cui viene ripreso un guerrigliero che minaccia i nemici sullo sfondo di una montagna di armi e munizioni catturate a Baga. La velocità con cui gli eventi si susseguono e la vastità dei territori controllati dai jihadisti alimenta in Africa la convinzione che americani ed europei lascino fare per approfittare del massimo caos, utile tra l'altro a contrastare la penetrazione cinese.
2013: Mali, una piccolissima guerra?
2013: Mali e Niger


Ostinata mente
Thomas Piketty, l'economista che ha scritto Il Capitale nel 21° secolo, divenuto un best seller nonostante abbia 1000 pagine e sia pieno di numeri, ha rifiutato la Legion d'onore, massima onorificenza francese. "Il governo farebbe meglio a concentrarsi sul modo di rivitalizzare la crescita" invece di battere la grancassa. Nel libro dimostra con statistiche ricavate da serie reali, che negli ultimi decenni si è ingigantita la tendenza a concentrare la ricchezza in poche mani e distribuire la miseria alla massa della popolazione. Bella scoperta. E ha pure alimentato un "animato dibattito". Non staremo a criticare Piketty se è convinto che governi migliori avrebbero impedito la crisi. La mente si impigrisce sempre quando è minata dall'ideologia, ma questo è il funzionamento "normale" del capitalismo.
2008: Un modello dinamico di crisi

Gigantesco sciopero
L'azienda mineraria pubblica del carbone Coal India ha 3,7 milioni di salariati. Il governo liberista indiano ha in progetto la privatizzazione parziale delle miniere, e i lavoratori sanno benissimo che ciò vuol dire tagli all'occupazione e aumento dello sfruttamento: anche perché in India "privatizzare" significa consegnare le industrie a gruppi d'interesse legati alle correnti politiche. Molte miniere sono a cielo aperto, la frantumazione avviene soprattutto a mano, con picconi, e il trasporto con ceste di vimini. Lo sciopero è stato proclamato dai 5 sindacati ed è riuscito al 100% in 271 miniere e parzialmente in 57, tanto che la produzione giornaliera è calata da 1,5 a 0,3 milioni di tonnellate. Il carbone produce il 60% dell'energia indiana, e un blocco prolungato potrebbe provocare una reazione a catena di proporzioni immani. Anche perché altre categorie sono in agitazione per gli stessi motivi, per cui la borghesia trema al pensiero che possano coalizzarsi almeno 100.000.000 di lavoratori com'era successo nel febbraio del 2012.
1949: Il marxsismo e la questione sindacale
2001: I sedici giorni più belli

NEWS DAL WEB
Cresce il disagio sociale, 10 milioni in difficoltà
Disoccupazione, nuovo record
Generazione (senza) lavoro
Dall'Assemblea contro il Jobs act: se toccano uno toccano tutti
Chinese factory workers are striking
In Cina lo sciopero è virale
Belgio: bloccato e isolato da sciopero
Londra nel caos per lo sciopero del trasporto pubblico
#Fightfor15 intensifies campaign for low-wage workers
Brasile: sciopero sociale #ContraTarifa
Brasile, scontri e arresti
Scontri e arresti a Lima contro la #LeyPulpin
Egypt's Mahalla textile factory workers end four day strike
Nel 2016 l'1% della popolazione mondiale sarà più ricco del 99%
Le ragioni geopolitiche del crollo dei prezzi del petrolio
La Bce regalerà soldi alla Germania
"Vi racconto i miei giorni al seguito di Isis"
Anonymous dichiara guerra all'Isis
La globalità del nuovo islamismo
Come le Reti rivoluzionano il pensiero scientifico
The wonderful and terrifying implications of computers that can learn
Consciousness is a state of matter, like a solid, a liquid or a gas

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giovedì 22 gennaio 2015

Notizie Resistenti

Il Centro di cultura e documentazione Popolare, Via Reggio 14 - 10153 Torino,
ti invita alla lettura delle notizie pubblicate sul sito www.resistenze.org nell'ultima settimana:

Movimento Comunista Internazionale

- Appello del KKE per le elezioni parlamentari del 25 gennaio 2015

Linguaggio e comunicazione

- I media israeliani incrementano la propaganda di guerra contro Siria e Iran

Imperialismo

- L'ascesa dell'imperialismo tedesco e la falsa "minaccia russa"

Movimento operaio internazionale

- Il ruolo negativo di SYRIZA nel movimento sindacale della Grecia
- FSM: Il Congresso sindacale in Siria è una risposta vittoriosa all'imperialismo

Economia

- Cosa si nasconde dietro l'uso del fracking come arma politica?

Della guerra

- Gli Usa addestrano 5mila miliziani siriani

Mondo - politica e società

- Il ritorno del fascismo (a proposito di Charlie Hebdo)
- Stanno rompendo le dighe

Afghanistan

- L'invasione che non ha mai fine

Colombia

- La difficile lotta per la pace in Colombia

Grecia

- La gioventù deve sostenere il KKE
- Intervista a Dimitris Koutsoumpas, Segretario generale del KKE
- KKE: Nessuna "bandiera bianca" di fronte ad UE e NATO!

India

- Mezzo milione di minatori in sciopero contro la privatizzazione del carbone

Stati Uniti

- Il Congresso festeggia il nuovo anno con un calcio al disabile

Italia - politica e società

- Caso Cofferati: a sinistra ricadono le maschere
- Per le tasche degli italiani la crisi è come la guerra
- Lancio terzo satellite Muos

Lavoro

- USB: ammortizzatori sociali e contratto a tutele crescenti

Iper-Classici

- Antonio Gramsci: "Capo"

Biblioteca digitale Mels

- Lenin: Opere complete Vol. 05

www.resistenze.org
Sostieni il nostro lavoro di informazione: iscriviti o fai una donazione al Centro di Cultura e Documentazione Popolare.
Per comunicazioni, commenti, collaborazione e contatti scrivere a posta@resistenze.org

Strage: e nell’aula calò il silenzio, e il dolore –

Strage: e nell’aula calò il silenzio, e il dolore –

mercoledì 21 gennaio 2015

Europa 2015: cove sono collocati i comunisti

‪#‎lacittafutura‬ ‪#‎21g‬

Oggi, 21 gennaio nel 94° della fondazione del PCdI di Gramsci a Livorno, pubblichiamo un reportage sulla relazione tra i partiti comunisti e le sinistre di alternativa nel continente europeo.

In tutta Europa i comunisti si sono posti il problema della collaborazione tra i comunisti e le forze genericamente di “sinistra antiliberista”.

Anche nel nostro paese a sinistra tutti ne parlano, tutti cercano un modello da "importare" per risolvere la crisi dei comunisti e della sinistra nel nostro Paese. Pochi però pare ne conoscano le storie.

Con questo lavoro si proverà a illustrare la situazione delle sinistre nei paesi più spesso indicati come modelli da seguire o imitare: Germania, Francia, Spagna e Portogallo.

Come i nostri lettori noteranno ben presto, le situazioni di questi Paesi sono molto diversificate, l’efficacia sociale ed elettorale delle varie formazioni può variare molto e la natura stessa delle “sinistre unite” (o divise!) non è riconducibile ad uno schema unico.

All'interno una mappa interattiva dove analizziamo la situazione in Grecia, Francia, Germania, Spagna e Portogallo.

L'articolo completo su: http://www.lacittafutura.it/speciali/la-sinistra-in-europa.html 

Firenze non è la vetrina di Renzi e Merkel

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martedì 20 gennaio 2015

Grecia, la destra di Samaras evoca l'uso delle armi per fermare Syriza. Intanto, il KKE esclude l'alleanza - ControLaCrisi.org

Grecia, la destra di Samaras evoca l'uso delle armi per fermare Syriza. Intanto, il KKE esclude l'alleanza - ControLaCrisi.org

Novedades Lucha de Clases

Las elecciones griegas y la crisis en Europa

Escrito por Alan Woods y Ben Peck
El 25 de enero se celebran elecciones generales en Grecia. SYRIZA es el gran favorito para ganar estos comicios. Los capitalistas europeos se enfrentan a un dilema, ya que una parte de su maquinaria, la democracia burguesa, corre riesgos de chocar con otra, su programa de austeridad, que el pueblo griego ha sufrido durante los últimos cinco años. Esto es visto como una seria amenaza a los planes de los gobernantes europeos de resolver la crisis económica mediante la destrucción del nivel de vida de la clase obrera.
Leer más: Las elecciones griegas y la crisis en Europa

Ante la detención de abogados de la izquierda abertzale - ¡No a la represión!

Escrito por Lucha de Clases
Apenas 48 horas después de la gran manifestación que recorrió las calles de Bilbao pidiendo el fin de la dispersión de los presos vascos, esta mañana han sido detenidas dieciséis personas en Euskal Herria y Madrid, 12 abogados de la izquierda abertzale y otras 4 personas que la Audiencia Nacional vincula a Herrira (la organización de apoyo a los presos vascos). 
Leer más: Ante la detención de abogados de la izquierda abertzale - ¡No a la represión!

 
Escrito por Jérôme Métellus - Paris, Francia 
A lo largo del fin de semana varios millones de personas participaron en manifestaciones en París y en otras ciudades de Francia. El gobierno y todo el establishment oficial habían convocado manifestaciones y anunciado su participación. La tarde del domingo, el primer ministro Manuel Valls, declaró que el pueblo se había unido “tras el presidente” François Hollande.
Leer más: Francia: No a la unidad de los explotadores y explotados, ¡defender los intereses de la clase trabajadora!

Brasil: ¡Se inicia un año caliente!

Escrito por Esquerda Marxista
 
Huelgas en VW y Mercedes contra los despidos, miles en las calles de norte a sur de Brasil contra el aumento de las tarifas del transporte urbano. Esta es la respuesta de los trabajadores y los jóvenes, a los ataques de los capitalistas y de los gobiernos, federal y estatales.
Leer más: Brasil: ¡Se inicia un año caliente!


Tenemos la grata noticia que ofrecer a nuestros lectores, de la publicación por Lucha de Clases del libro Revolución y Contrarrevolución en España, del escritor y periodista marxista norteamericano, Félix Morrow. Publicada por primera vez a fines de 1938, esta obra es, sin duda, el mejor análisis marxista que se ha escrito sobre la II República, la guerra civil y la revolución española de la década de los 30 del siglo pasado. Esta versión, que ha sido traducida directamente del inglés, cotejada exhaustivamente con el texto original, y comparada con las versiones anteriores en castellano, es la mejor versión de las publicadas hasta ahora en nuestro país -donde se encontraba descatalogada hace tiempo- ya que las versiones anteriores adolecían de numerosos errores ortográficos y de traducción, e incluso de mutilaciones del texto original. El libro ha sido prologado por el escritor y pensador marxista británico, Alan Woods.

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lunedì 19 gennaio 2015

Nuova Italia, vecchie privatizzazioni. Vecchi manager, nuove poltrone

Nuova Italia, vecchie privatizzazioni.
Vecchi manager, nuove poltrone

Nel 2011 ci siamo mobilitati in massa per salvare l'acqua e i servizi pubblici dalla privatizzazione e abbiamo vinto, con il 95,80% di cittadini e lavoratori che hanno detto SI alla ripubblicizzazione del servizio idrico.
Da allora, ogni governo, ha tentato di cancellare quella vittoria e consegnare l'acqua ai grandi capitali finanziari. 
L'ultimo attacco è del Governo Renzi, mascherato dalla generica operazione di "razionalizzazione" delle aziende partecipate dagli Enti Locali contenuta nello Sblocca Italia e nella Legge di Stabilità. Da un lato si strangolano i Comuni con i tagli dei trasferimenti, dall'altro s'incentiva l'affidamento dei propri servizi alle grandi multiutilities quotate in borsa, permettendogli di utilizzare al di fuori del patto di stabilità le cifre ricavate dalla cessione di quote pubbliche delle società partecipate.
Quella che si sta tentando è quindi una privatizzazione e finanziarizzazione dell'acqua tramite ricatto: si chiede ai Sindaci di mettere in vendita i beni comuni primari per consentire loro di mantenere un livello minino di funzionamento ordinario dell'ente locale.
In Toscana,dove è prevista la maxi fusione tra Acque SpA, Acquedotto del Fiora SpA e Publiacqua SpA, questo sistema di compravendita di azioni, porterà al controllo totale delle aziende da parte del socio privato (Acea) e al prolungamento delle concessioni di altri 10 anni.
Con questa mossa gli Enti locali si vedranno ridurre la possibilità di controllare e indirizzare la gestione del servizio idrico, poiché il centro decisionale verrà spostato a Roma, proprio nel momento dove si scopre dall'inchiesta dell'Espresso che Acea SpA non è affatto estranea alla bufera giudiziaria che ha investito la Capitale. Appalti milionari sono stati ripetutamente affidati da Acea a ditte legate a nomi noti alla Procura di Roma, i cui costi sono aumentati in modo esponenziale negli anni, peraltro in alcuni casi senza giungere a conclusione dei lavori. Aumenti dei costi che, ovviamente, vengono scaricati sugli utenti attraverso le bollette.
Per non parlare dell'aspetto occupazionale: sappiamo benissimo che dietro ogni aggregazione si celano esuberi di personale, trasferimenti, cessioni di rami d'azienda,prepensionamenti, mobilità selvaggia, insicurezza e quindi ricattabilità delle lavoratrici e dei lavoratori.
Quello che si prefigura è l'attacco finale all'intero sistema dei servizi pubblici locali, a partire proprio dall'acqua, bene insostituibile per la vita e pertanto garanzia di profitti sicuri in regime di monopolio e senza rischio d'impresa.
Possiamo pensare che siano le multinazionali e le banche ad aver cura dell'interesse generale, della qualità dell'acqua,delle fasce deboli della popolazione che non sono più in grado di sostenere i costi delle tariffe, dei lavoratori in un contesto di precarizzazione crescente?
O piuttosto che l'obbiettivo dell'impresa non sarà più la qualità e la garanzia del servizio al cittadino ma al contrario fare gli interessi del partner privato e quindi massimizzare il profitto?
Lanciamo un grido di allarme e chiediamo a tutti di sostenere le ragioni di quei 27 milioni di cittadini che il 12 e 13 giugno hanno detto forte e chiaro che i servizi pubblici essenziali, tra cui l'acqua, non devono essere privatizzati.
E' dunque necessario respingere questo nuovo attacco ai beni comuni, consapevoli che se si torna indietro sull'acqua rispetto alla vittoria del 2011, sarà sempre più difficile anche la difesa degli altri diritti essenziali:ora più che mai si scrive “acqua” ma si legge “democrazia”.

Forum dei movimenti per l'acqua EmpoleseValdelsa
Comitato Acqua pubblica EmpoleseValdelsa
Altrapolitica Certaldo
Castello a  Sinistra
Cobas Empolese Valdelsa
Gambassi a sinistra
Gruppo consiliare Empoli FabricaComune per la sinistra
Linea Civica Empolese Valdelsa
Lista obbiettivo comune Barberino Valdelsa
Movimento 5 Stelle Empolese Valdelsa
Movimento 5 Stelle Valdelsa Senese
Partito Italia Nuova
Partito della Rifondazione Comunista Empolese Valdelsa
Partito della Rifondazione Comunista Valdelsa Senese


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AUMENTA LA PRESENZA MILITARE STATUNITENSE IN ITALIA

AUMENTA LA PRESENZA MILITARE STATUNITENSE IN ITALIA

La profonda crisi di sovrapproduzione in cui si trova intrappolato il sistema capitalista ha inasprito i contrasti tra le principali potenze imperialiste e intensificato la loro aggressività. Assieme alle dispute economiche e politiche si moltiplicano i focolai di guerra, accelera la corsa al riarmo, si rafforzano le alleanze militari. 
Sebbene gli Stati Uniti siano ancora la principale potenza economica e militare, la loro egemonia è scossa dall’avanzata di altre potenze imperialiste e capitaliste. La Cina, la Russia, il Brasile, l'India cercano di sottrarsi al dominio delle vecchie potenze imperialiste, di infrangere il dominio del dollaro, di guadagnare influenza su scala globale e regionale. La Germania e la Francia si muovono in maniera più indipendente, entrando spesso in contrasto di interessi con gli USA. 

sabato 17 gennaio 2015

Quirinale: da un reazionario all’altro

Quirinale: da un reazionario all’altro

 
Napolitano si è finalmente dimesso. Politicanti e preti, banchieri e padroni, lo hanno salutato commossi. Nessun proletario cosciente, nessun sincero democratico rimpiangerà il vecchio revisionista approdato al neoliberismo, il “comunista” preferito da Kissinger.  
Nei nove anni di permanenza al Quirinale, “re” Giorgio Napolitano ha avuto un ruolo decisivo nell’insediare governi senza mandato elettorale, imposti dai “mercati finanziari” e dalla troika UE-BCE-FMI. Si è distinto per aver promulgato leggi antioperaie e antipopolari, a favore del grande capitale, nonché leggi ad personam del delinquente Berlusconi (oggi riproposte da Renzi). Ha dato il via libera alle missioni di guerra dell’imperialismo italiano, vassallo di quello USA. Soprattutto ha impresso un’ulteriore spinta all’involuzione reazionaria a livello politico e costituzionale. 
Nel suo prolungato incarico  - un fatto inedito, espressione del decadimento della democrazia borghese - Napolitano si è spesso posto come il capo di una Repubblica presidenziale, arrogandosi persino il diritto di ingerire nella vita dei partiti politici e di presentare emendamenti ai progetti di controriforma istituzionali, economici e sociali. 
Napolitano verrà ricordato come uno dei peggiori presidenti di un paese che esce a pezzi alla fine del suo novennato, al ritmo di mille nuovi disoccupati al giorno. 
Non è difficile prevedere che da un Parlamento zeppo di nominati dai corrotti partiti borghesi e sulla base dell’osceno patto fra Renzi e Berlusconi, il prossimo presidente della Repubblica sarà persino più scadente e pericoloso.
Il ruolo che verrà affidato al prossimo presidente di “garanzia” del grande capitale sarà infatti quello di raccogliere l’eredità politica di Napolitano per portare avanti la trasformazione autoritaria e antidemocratica dello Stato borghese, che ci porterà alla completa rovina sul piano economico, politico e sociale.
Inutile farsi illusioni o consolarsi con la beffa dei toto-presidente proposta dai meda borghesi. Altrettanto inutile limitarsi alla conservazione passiva e piagnona della Costituzione del 1948. 
Il processo reazionario può essere battuto, le libertà democratiche della classe operaia possono essere difese ed estese solo dando vita a un potente fronte unico di lotta proletaria, all’azione unitaria e combattiva di tutti i settori della classe operaia in difesa dei propri interessi. 
Questo è un compito che non può essere rimandato al domani, ma va realizzato oggi nelle fabbriche, nei posti di lavoro, nei quartieri, stringendo accordi per azioni di lotta in comune, rafforzando le componenti sindacali di classe, costruendo organismi unitari (Comitati, Consigli, Assemblee, etc.) nei quali la massa degli sfruttati e degli oppressi possa raccogliersi e lottare.     
Noi comunisti marxisti-leninisti faremo la nostra parte per unificare le forze del proletariato, senza rinunciare neanche per un momento al lavoro indipendente per il Partito comunista, per far crescere nella classe operaia la consapevolezza della necessità di liberarsi dalle marce istituzioni borghesi e di battersi con decisione per una rivoluzione proletaria che apra la strada alla costruzione delle nuove istituzioni di una società basata sulla proprietà sociale dei mezzi di produzione. 
15 gennaio 2015        
 

Piattaforma Comunista – per il Partito Comunista del Proletariato d’Italia


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Visitate il sito www.piattaformacomunista.com

La settimana di ControPiano



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La nostra libertà sull'altare della "guerra al terrore"

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Bisogna combattere. Le facce mestamente sorridenti di tre intrattenitori abituati a generare sorrisi intelligenti si chiudono intorno a questa “indiscutibile” affermazione. Fabio Fazio, Michele Serra,...Leggi tutto
  




venerdì 16 gennaio 2015

Notizie Resistenti


Il Centro di cultura e documentazione Popolare, Via Reggio 14 - 10153 Torino,
ti invita alla lettura delle notizie pubblicate sul sito www.resistenze.org nell'ultima settimana:

Movimento Comunista Internazionale

- Rivista Comunista Internazionale n. 4: L'opportunismo e la cosiddetta "primavera araba"

Dibattito teorico

- Da Bernstein e Kautsky alla teoria e pratica marxista di Lenin

Economia

- La "spinta" della Bce? Un salvataggio delle banche a nostre spese

Della guerra

- 2011: Francia arma islamisti in Libia. 2015: Libia roccaforte del terrorismo islamico
- La nuova santa crociata

Mondo - politica e società

- Non possiamo essere tutti «Charlie hebdo»
- Non si combatte il terrorismo con il terrorismo di stato
- Parigi, o cara

Francia

- PCRF - Attentato a Parigi contro Charlie Hebdo: l'orrore!
- Dichiarazione dell'URCF sull'attentato terrorista contro Charlie-Hebdo

Grecia

- Un KKE forte è un forte appoggio per il popolo
- Il giorno dopo le elezioni il KKE sarà in prima linea nelle lotte
- Intervista del periodico UZ del PC tedesco a Marinos dell'Ufficio Politico del KKE
- Persecuzioni ai danni dei candidati sindacalisti del KKE
- Comunicato congiunto del PCPE e del KKE

Haiti

- A 5 anni dal terremoto, tra ricostruzione mai avvenuta e minacce di governo autoritario

Libano

- Il Libano sull'orlo del baratro. Come salvarlo dal precipizio?

Ucraina

- La retorica nazista che capovolge la storia

Italia - politica e società

- Estremismo religioso e imperialismo. Un unico nemico contro cui combattere.
- Comunicato di Solidarietà degli avvocati NoTAV con gli avvocati baschi

Lavoro

- La Piaggio intima il Jobs act

www.resistenze.org 
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sabato 10 gennaio 2015

Io non mi dissocio - Karim Metref - Internazionale

Io non mi dissocio - Karim Metref - Internazionale

Novedades Lucha de Clases

Reflexiones sobre los acontecimientos de Francia

Escrito por Alan Woods
Mientras escribo estas líneas el drama en Francia acaba de ser llevado a un sangriento clímax final con la muerte de los dos hombres que asesinaron al personal de Charlie Hebdo. Este desenlace era tan inevitable como el final de una tragedia griega. No había ninguna perspectiva realista de cualquier otra. Tres días de intenso drama que capturaron la atención del mundo han terminado con veinte muertos, un número aún desconocido de heridos y una nación en estado de trauma.
Leer más: Reflexiones sobre los acontecimientos de Francia

Atentado contra Charlie Hebdo – ¡No a la “unión nacional”! ¡Hay que luchar contra el racismo y el capitalismo!

Escrito por Révolution - CMI Francia
El ataque terrorista contra Charlie Hebdo ha provocado una enorme ola de emoción, rabia e indignación en toda Francia. La misma tarde noche, más de un centenar de miles de personas bajaron a las calles en numerosas ciudades. La repulsión que suscita este acto bárbaro se une a la emoción ligada a la personalidad de las víctimas, algunas de ellas gente muy conocida y apreciada.
Leer más: Atentado contra Charlie Hebdo – ¡No a la “unión nacional”! ¡Hay que luchar contra el racismo y el capitalismo!

Tenemos la grata noticia que ofrecer a nuestros lectores, de la publicación por Lucha de Clases del libro Revolución y Contrarrevolución en España, del escritor y periodista marxista norteamericano, Félix Morrow. Publicada por primera vez a fines de 1938, esta obra es, sin duda, el mejor análisis marxista que se ha escrito sobre la II República, la guerra civil y la revolución española de la década de los 30 del siglo pasado. Esta versión, que ha sido traducida directamente del inglés, cotejada exhaustivamente con el texto original, y comparada con las versiones anteriores en castellano, es la mejor versión de las publicadas hasta ahora en nuestro país -donde se encontraba descatalogada hace tiempo- ya que las versiones anteriores adolecían de numerosos errores ortográficos y de traducción, e incluso de mutilaciones del texto original. El libro ha sido prologado por el escritor y pensador marxista británico, Alan Woods.

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